Cina, innegabile potenza economica riuscita ormai a conquistarsi un posto privilegiato in quasi ogni settore, nota sia per il suo commercio a basso costo come per il suo grande impegno nello sviluppo del settore tecnologico, anche nel settore della biostampa 3D. Come diversi altri paesi, nel pieno della moderna Crisi, ha ben compreso che la tecnologia è la chiave per scardinare vecchi equilibri e rivoluzionare il proprio ruolo nel gioco di influenze che attraversano la società. La Cina è attualmente impegnata su tutti i fronti dell’innovazione, dai viaggi spaziali alla biotecnologia, dalla medicina fino, ovviamente, alla stampa 3D. Per quanto riguarda la fabbricazione digitale, la Cina rappresenta già da tempo la fortuna di tanti makers che, grazie ai mercati online orientali o ai prodotti importati, hanno potuto usufruire di elettronica a basso costo e a svariati modelli di stampanti 3D economiche, la cui qualità tende a salire nel tempo, come nei recenti modelli di DreamMaker presentati su Kickstarter. Ma in mezzo a tanta innovazione spunta anche quella che è la ricerca di frontiera della stampa 3D, ossia la biostampa. Dopo Organovo in USA e 3D Bioprinting Solutions in Russia, anche la Cina si presenta sulla scena internazionale con la sua fucina di idee grazie all’azienda Quingdao Unique. L’azienda cinese, già leader nel settore della stampa tradizionale, ha recentemente presentato la sua biostampante 3D di seconda generazione, la Anyprint B01CS.
Si tratta di una macchina capace di realizzare strutture biologiche contenenti cellule e biomateriali di supporto appositamente studiati dalla Unique Technology. La stampa viene eseguita grazie a quattro ugelli che permettono la deposizione multi-materiale simultanea ad una velocità di circa 0.5 mm-150 mm/s e un’accuratezza dichiarata di 5 micron. Nei laboratori dell’azienda sono state già stampate cellule staminali di vario tipo, da cellule adipose a quelle stromali di cornea, con ottimi risultati in termini di vitalità cellulare durata più del previsto. E per i prossimi 5 anni sono in programma le prime stampe di cartilagine, cornea e tessuti vascolari.
Ma la macchina presentata dalla Quingdao Unique ha un’ulteriore punto a suo favore, stiamo parlando ovviamente del prezzo. Si tratta probabilmente della prima biostampante 3D davvero economica, almeno per i canoni presenti, in quanto può essere acquistata a “soli” 19,000 euro, spedita e consegnata entro un mese. Un prodotto del genere può di fatti diventare appetibile per aziende di ricerca private ma anche ospedali e università e le tempistiche di distribuzione iniziano a far presagire un futuro che potrebbe appannarsi di aggettivi come consumer o di massa. Non possiamo sapere come esattamente si svilupperà, ma di sicuro la biostampa 3D sta iniziando la sua corsa per raggiungere il podio delle tecnologie di punta del mondo moderno. La Cina ha colto al volo le sue potenzialità e ha deciso così di investire nel suo sviluppo, le cui conseguenze possono essere appena intuite. La biostampa 3D avanza ancora silenziosa, relegata in laboratori di ricerca più che in fablab e scrivanie, ma se pensiamo al percorso seguito dalla stampa 3D e all’esplosione di creatività e innovazione da essa derivato, ciò che nascerà da una tecnologia capace di unire biologia e ingegneria avrà un impatto universale in tutti i campi, primo tra tutti medicina e salute.
Valentino Megale
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