In occasione della conferenza annuale dell'ACADIA (Association for Computer Aided Design in Architecture), tenutasi quest'anno a Los Angeles, dal 23 al 25 Ottobre, Stratasys, leader mondiale in ambito 3D printing, ha esplicitato le potenzialità delle proprie stampanti 3D multi-materiale, producendo oggetti di arredamento ed accessori per la moda in collaborazione con architetti e designers di fama internazionale.
La nuova tecnologia PolyJet di stampa a larga scala e multi-materiale brevettata da Stratasys ha amplificato le possibilità espressive dei designers, ottimizzando, per esempio, il rapporto forma/performance degli oggetti prodotti. La sedia progettata da Zaha Hadid Architects, immagine in alto, è stata pensata per essere leggera ma al contempo resistente e ciò è reso possibile, oltre che dalla geometria dell'oggetto, anche dalle densità del materiale, diversificate in funzione delle necessità strutturali di ciascuna parte della sedia; le venature blu corrispondono alle zone più dense ed in cui è richiesta una resistenza maggiore.
Un discorso analogo può esser fatto per la "Durotaxis Chair" di Alvin Huang, immagine in alto, che sfrutta la proprietà della tecnologia PolyJet di poter stampare in gradienti di dimensione, densità, colore e rigidezza.
[pull_quote_center]In some parts my chair is thicker and more rigid, but thinner and softer where it needs to be; this makes for an optimal relationship between form and performance. Without multi-material 3D printing, the gradient distribution of material properties and performance would be impossible.[/pull_quote_center]
Le "Molecule shoe" di Francis Bitonti, immagine in fondo, sono state concepite mediante un modello matematico che fa si che unità elementari possano creare geometrie molto complesse quando interagiscono tra di loro.
[pull_quote_center]For me, using 3D printing in my work is not a choice, it is part of a design philosophy that is emerging as a new industrial revolution.[/pull_quote_center]
Sempre per l' ACADIA, l'architetto Jenny Wu realizza una serie di collane ed anelli ispirati a geometrie complesse ed elementi intricati evidenziando come, le nuove tecnologie di stampa 3D multi-materiale, consentano, in aggiunta, di colmare il gap tra " rapid prototyping" e "rapid manufacturing".
La tecnologia PolyJet
La stampante 3D PolyJet deposita e immediatamente polimerizza, mediante raggi UV, minuscole gocce di fotopolimeri liquidi. Strati sottili, fino a 16 micron, si accumulano, l'uno sopra l’altro, creando un modello o un pezzo tridimensionale molto preciso, con un’accuratezza che può arrivare fino a 0,1 mm per superfici lisce, pareti sottili e geometrie complesse. Nel caso in cui il modello di partenza presenti sporgenze o forme che richiedano un sostegno, la stampante 3D deposita un materiale di supporto facilmente rimovibile a mano, dalla conistenza simile a un gel. Dopo il processo di stampa, gli oggetti non necessitano di nessun trattamento di finitura e sono immediatamente pronti per l'uso.
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Tra i vantaggi offerti da una tecnologia di questo tipo vi è sicuramente la possibilità di creare oggetti molto precisi, capaci di rendere perfettamente l’estetica del prodotto finale, data la possibilità di integrare in un unico oggetto, materiali diversi, nonchè colori diversi. In particolare, le stampanti della serie Objet Connex, ovvero quelle adoperate dai designers di cui sopra, sono dotate di un sistema a triplo getto e quindi non solo consentono di realizzare oggetti costituiti da materiali diversi ma permettono, di volta in volta, di creare dei compositi ad hoc, detti "materiali digitali", mescolando tra loro due o tre resine di base, in configurazioni predefinite. Ogni singolo prototipo può contenere fino ad 82 diverse proprietà del materiale, tutte create in un’unica sessione di stampa. Un'altro vantaggio delle stampanti PolyJet serie Objet Connex è quello di poter di stampare oggetti di dimensioni rilevanti in scala 1:1 (volume di stampa di circa 500 x 400 x 200mm per le Objet500 e di 1000 x 800 x 500mm circa per le Objet1000).
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