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Le migliori guide alla stampa 3D, curate dalla redazione di Stampa 3D forum. Guide all'acquisto, guide all'uso, consigli pratici e molto altro.
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Le applicazioni della stampa 3D nel mondo del Motorsport sono svariate: si passa dall'ottimizzazione delle geometrie delle componenti meccaniche, alla produzione su misura di pezzi in metallo. Spesso però, le necessità arrivano nel momento in cui meno te le aspetti... sulla pista da corsa nel bel mezzo di una gara, per esempio. E' così che GRT Yamaha Official Team WorldSSP, attuali campioni mondiali in carica del campionato WorldSSP, insieme a MarkOne, azienda innovativa che progetta e sviluppa stampanti 3D professionali, hanno deciso di introdurre per la prima volta nel mondo del Motorsport stampanti 3D all'interno del box.

Yamaha Official Team e la stampante 3D MarkOne
Mark One è un'azienda che progetta e sviluppa stampanti 3D, ponendosi sul mercato con soluzioni all’avanguardia e materiali tecnici innovativi. Grazie a questa visione e a scelte aziendali indirizzate verso la ricerca e lo sviluppo, GRT Yamaha e MarkOne sono in grado di realizzare componenti real time, poi implementati sulla moto in gara, riducendo drasticamente tempi e costi di produzione. Tutto questo è reso possibile dalla presenza di una stampante 3D MarOne nei box del team motociclistico.
 
Parliamo di nuovi distanziali poco reperibili, tappi, supporti, staffe e altre componenti che, compatibilmente coi tempi di fabbricazione e necessità, possono essere prodotte all'interno del box nei tempi richiesti. A questo, si aggiunge la possibilità di produrre geometrie complesse con materiali tecnici, come nel caso delle componenti ottimizzate per migliorare i processi di cambio gomme.
 

 
Per MarkOne l’additive manufacturing, quando efficacemente studiato, ha applicazioni che vanno ben oltre lo studio prototipale, raggiungendo facilmente la produzione. Tutto ciò ha introdotto MarkOne a collaborazioni in differenti ambiti industriali, dalla fabbricazione di componenti automotive alle macchine automatiche, dal design del prodotto industriale al settore medicale ed aerospaziale grazie all'alta flessibilità delle sue macchine e dalla possibilità di realizzare soluzioni uniche.
 
Il Team ufficiale GRT Yamaha WorldSSP vanta il corridore Mirko Giansanti, ex 125 e 250, come direttore sportivo e tecnico, e Filippo Conti come Team Manager. Con sede nel centro Italia, appena fuori Terni, la squadra ha progredito attraverso campionati nazionali ed europei negli ultimi anni prima di dedicarsi al Campionato WorldSSP nel 2016.
 

 
Probabilmente, grazie alla sua nuova strumentazione, il Team GRT Yamaha WorldSSP potrà migliorare ulteriormente i propri risultati, seguendo strade che, fino a qualche mese fa, sarebbero state impensabili.

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Arriva aria di novità da questa edizione di Technology Hub, fiera leader in Italia per le tecnologie innovative, che si terrà a Fieramilanocity dal 17 al 19 maggio. Come altre aziende del settore, WASP ha deciso di utilizzare questo palcoscenico per presentare al pubblico la nuova linea di stampanti 3D per l'argilla - WASP Linea Clay.

WASP Linea Clay - Stampanti 3D dedicate a argilla e materiali ceramici
"Da sempre WASP punta con decisione alla ricerca e allo sviluppo di sistemi per consentire e promuovere in tutto il mondo l’utilizzo nella stampa 3D di materiali come l’argilla, la ceramica, la porcellana. Ora l’azienda guidata da Massimo Moretti annuncia un’importante novità ... la sua nuova Linea Clay".
 
Oltre alla presentazione di WASP Linea Clay, l'invito è quello di andare a vedere coi propri occhi stampanti 3D di diverso formato, abilitate a produrre modelli tridimensionali con diversi materiali. Caratteristica distintiva delle macchine progettate dell'azienda di Massa Lombarda è proprio quella della versatilità: sostituendo il blocco estrusore è possibile passare dalla stampa 3D di polimeri (ABS, HIPS, PETG, PA carbonio) a quella di argilla, utilizzando sempre la stessa macchina come supporto meccanico. Inoltre, i più attenti potranno analizzare quelli che sono stati dei miglioramenti a livello di carrelli di movimentazione, firmware, caricamento dei serbatoi.
 

 
Insieme a WASP Linea Clay, sarà esposta l'intera famiglia delle famose stampanti 3D delta. Tra queste, DeltaWASP 3MT Industrial, utilizzabile sia a filamento che a granuli, progettata appositamente per realizzare oggetti di grandi dimensioni come statue, complementi d'arredo, casse acustiche e scenografie per spettacoli teatrali come già avvenuto per l’opera Fra Diavolo presentata al Teatro dell’Opera di Roma e al Teatro Massimo di Palermo.
 
WASP vi aspetta allo stand E20 del Technology Hub di Milano. Nell’occasione verrà organizzata la premiazione dell’architetto Marco Parnasi, vincitore del 3D Printing Light Contest con il suo progetto Aureal Twist.
 


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In occasione di Technology Hub, l’evento professionale sulle tecnologie innovative in programma dal 17 al 19 maggio 2018 a Fieramilanocity, saranno presentate diverse novità in ambito stampa 3D. Tra le aziene espositrici, Sharebot svelerà al pubblico una nuova stampante 3D, completamente rivisitata rispetto ai modelli già messi in commercio dalla casa madre di Nibionno.

Nuova stampante 3D Sharebot - quale tecnologia?
"Presenteremo per la prima volta al pubblico la nostra rete capillare di 3D Store che, avendo raggiunto il traguardo di 9 punti vendita disseminati sul territorio italiano, è ufficialmente diventata la rete proprietaria con più negozi inerente alla stampa 3D e alle tecnologie additive" si legge nel comunicato stampa arrivato qualche giorno fa nella nostra casella email.
 
L'obiettivo di Sharebot sarà quello di dare risalto ai singoli progetti presentati dagli Store, ognuno dei quali strettamente legato a uno specifico settore merceologico. "La politica di Sharebot mira così a evolversi mettendo in evidenza, oltre al prodotto, i campi applicativi che possono trarre grande vantaggio da Additive Manufacturing e prototipazione rapida e il know-how del personale qualificato degli Store, in grado di fornire service, assistenza, formazione e consulenza tecnica".
 
A completamento di quella che sicuramente sarà una bella vetrina composta da pezzi stampati in 3D d'interesse, troveremo la presentazione dell'ultima macchina progettata dall'azienda. Seppure ancora non si abbiano dettagli tecnici, neanche a riguardo della tecnologia su cui si baserà questa nuova stampante 3D - FDM? DLP? - Sharebot si sbilancia, definendola come "rivoluzionaria". Dotata di grande precisione e velocità di esecuzione, insieme alla qualità della finitura superficiale, sembra che avremo l'opportunità di mettere gli occhi su qualcosa di migliorativo.
 
Indirizzata a un livello di utenza professionale, la nuova stampante 3D sarà dotata di accortezze tecniche che la renderanno comoda e veloce da usare nell'ambito dell'industria, probabilmente grazie a materiali e profili già preparati dalla casa madre (come di consuetudine per Sharebot). Questa macchina sarà in grado di "concretizzare i progetti e realizzare i sogni delle PMI e delle aziende tutte".
 
Parliamo quindi una stampante FDM? Oppure ci troveremo davanti a un modello DLP?
Non ci resta che attendere ancora qualche giorno, magari sperando di ricevere - o captare per vie traverse - qualche informazione in più.

Roberto Coppa
Questa estate si è conclusa con successo una nuova campagna su Kickstarter in ambito stampa 3D a fusione di filamento. In questo campo, quando sembra si sia arrivati ad un punto cieco, arriva puntuale una innovazione in grado di rendere questa tecnologia sempre più interessante. Opencreators BS210 è la stampante dai piatti multipli, ovvero una macchina in grado di cambiare il piatto una volta finita una stampa, per poi inserirne un altro ed iniziare in autonomia la produzione del modello seguente.

Opencreators BS210 - è davvero la soluzione per tagliare i tempi di produzione?
In effetti la mancanza di automazione nell’alternanza delle stampe è un grande limite nella stampa 3D. Ciò si traduce infatti in necessità di manodopera e maggiore lentezza nel processo.
Se immaginiamo di dover produrre svariati modelli in poco tempo le soluzioni sono poche: o si possiedono più stampanti così da farle lavorare contemporaneamente oppure ci si arma di tempo e pazienza ed al termine di ogni processo si avvia manualmente il successivo. Nel primo caso i lati negativi sono diversi: in prima istanza l’aspetto economico, in secondo luogo la difficoltà di gestione di più macchine. Più macchine significa caricare/cambiare filamento e livellare il piatto più volte a seconda del numero di stampanti. Per il secondo caso è palese che, soprattutto se facciamo lavorare la stampante di notte, è difficile essere presenti alla fine di ogni stampa. Opencreators ha cercato risposta proprio a questo problema sviluppando la BS210, modello che porta la stampa 3D ad un nuovo livello.
La macchina promette un flusso di lavoro senza intoppi con una capacità massima di 10 piatti. Ha un sistema a doppio estrusore che permette quindi di stampare con due filamenti differenti, compreso il materiale solubile per i supporti.
Il cuore del progetto è il ‘ABC Module’ (Automatic Build plate changer) ed è il sistema che permette alla stampante di cambiare piani di lavoro.
 
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Nella parte inferiore è posto l’alloggiamento per caricare i piatti; a stampa ultimata il software aziona il processo di sostituzione che fa scorrere nel carrello anteriore il piatto con la stampa eseguita e carica il nuovo piatto.
Ad una prima analisi il sistema potrebbe suscitare delle perplessità, ma l’azienda ha lavorato per creare una macchina che porti al minimo le possibilità di fallimento. La domanda che sorge spontanea è: come si può garantire che il piatto una volta sostituito sia livellato? Per questo Opencreators ha sviluppato il ‘360 SLP Module’ (360 degree Super Leveling Probe).
 
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Si tratta in sostanza di un sistema che integra dei sensori nell’estrusore. La stampante percepisce anche le minime curvature del piatto rilevando in modo costante ogni variazione della distanza con la punta dell’ugello. La compensazione di questo gap permette una perfetta aderenza del primo layer.

Opencreators BS210 - caratteristiche tecniche
BS210 possiede tutte le carte in regola per soddisfare la maggior parte del pubblico: un telaio ben costruito in metallo e una scheda tecnica di tutto rispetto. Vediamo quest'ultima nel dettaglio:
 
- Type: FFF (Fused Filament Fabrication)
 
- Filament diameter: 2.85 (Default) / 1.75 (Custom option)
 
- Hot end: NP10 by OPENCREATORS
 
- Standard nozzle size: 0.40mm
 
- Option nozzle sizes: 0.25mm, 0.80mm
 
- MAX Temp: 260 degrees C
 
- MAX X/Y print area two heads printing: 210mm (8.26") x 210mm (8.26")
 
- MAX Z height print area: 250mm Layer resolution: 0.05mm to 1mm or 50 micron to 1000 microns
 
- Positional accuracy for X/Y: 12.5 microns
 
- Positional accuracy for Z: 2.5 microns
 
- Real world print accuracy: .0005" to .002" (depends mostly on filament diameter consistency)
 
- Print speed: 10 to 150mm/s
 
- Travel speed: 0 to 250mm/s
 
- Build plate: Borosilicate tempered glass
 
- Build plate temperature: 20 - 100 ºC
 
- No. of Build Plate change capacity (sheet): Up to 10sheets (5.3mm/sheet)
 
- Controller: AL7 by OPENCREATORS
 
- Connectivity: USB port, SD Memory card
 
- Power requirements: AC 100 - 240V, 500 W max.
 
- Operating temperature range: 50-100 deg F (10-38 deg C)
 
- Operating Noise: 35 to 50 dB
 
Per ora siamo in attesa del feedback di coloro che riceveranno per primi la BS210. Nel frattempo l’azienda ha già reso noto che sta lavorando ad un nuovo progetto per una stampante con un volume di stampa di 300x300x300 mm, la Opencreators BS300.

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"25 micron reali, motori potenziati, nuovo estrusore in acciaio INOX, maggiore versatilità dei materiali, ideale sia per la prototipazione sia per prodotti finiti di alta qualità." Sono queste le prime righe che leggiamo nell'ultimo comunicato stampa ricevuto da Roboze, nota azienda italiana produttrice della stampante 3D Roboze One.
 
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Roboze One è una stampante 3D professionale e ad alte prestazioni, ancora una volta potenziata e revisionata con l'obiettivo di posizionarsi fra i top di gamma all’interno delle PMI. Nel settore, Roboze è conosciuta per una grande attenzione alle precisioni meccaniche e per la sua offerta di materiali performanti come il PEEK e il PEI.

Roboze One - Le novità
Diversi sono gli aggiornamenti che Roboze ha effettuato sul suo modello di punta. In primo luogo vi segnalo il miglioramento delle tolleranze nei movimenti. Grazie al brevetto Beltless System, Roboze ha da sempre potuto offrire un sistema a tolleranze reali che, con questi ultimi miglioramenti, raggiungono i 25 micron.
 
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Il nuovo estrusore montato su Roboze One è stato progettato e viene prodotto dal team Roboze. Completamente in INOX, raggiunge 300°C allargando l’offerta di stampa dei tecno-polimeri stampabili. Oltre quindi ai materiali compatibili con il vecchio modello, ULTRA, STRONG, FLEX e FUNCTIONAL, fra le nuove possibilità si possono trovare CARBON PA, polimero ingegnerizzato con base poliammide rinforzata con 20% di fibra di carbonio; Nylon 6, poliammide ad alta resistenza meccanica, utilizzato per realizzare componenti nel settore metalmeccanico; ASA, tecno-polimero altamente resistente ad agenti atmosferici, raggi UV, ingiallimento e fenomeni di aging, caratteristiche che lo rendono adatto per componenti automobilistiche e applicazioni outdoor; PC-ABS, che miscela delle proprietà meccaniche del PC e della elevata lavorabilità del ABS, che rendono le componenti stampate non solo definite in modo eccezionale ma con anche un’ottima finitura superficiale; ABS-HD che combina le proprietà meccaniche dell’ABS con un forte livello di superficialità, utile per le operazioni di post-produzione.
 
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La nuova soluzione Roboze One, inoltre, integra uno schermo touch screen da 3,5 inch a colori, motori stepper da 24V con divisione dell’angolo fino a 128 step, tasti e sensori di emergenza, un sistema di ventilazione potenziato che garantisce una buona lavorabilità con il minimo rumore, ingresso scheda SD esterno e attacco USB. Tirando le somme, risulta essere fino a otto volte più precisa e con meno vibrazioni, con conseguente riduzione del rumore macchina.
 
La nuova Roboze One sarà mostrata al pubblico per la prima volta durante il Rapid + TCT show allo stand 850, che si terrà a Pittsburg dall’8-11 Maggio, confermando anche le intenzioni del gruppo di aprirsi al mercato Americano.

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Il settore dentale è sempre stato uno dei più ricettivi nei confronti della stampa 3D, riuscendo a convertire processi manuali in sistemi digitali avanzati. Il conseguente miglioramento delle prestazioni e della qualità degli oggetti prodotti non ha fatto altro che confermare questa tendenza, spingendo le grandi multinazionali dell'additive manufacturing a migliorare ulteriormente le proprie macchine in termini di produzione, velocità e precisione, dimostrandosi sempre più competitive nel settore.

Stratasys per la stampa 3D dentale - Stratasys J700 Dental
Presentata in anteprima al 37th International Dental Show, la nuova Stratasys J700 Dental è stata progettata per poter sostenere una produzione di 400 stampi per allineatori trasparenti al giorno. Il materiale proposto per tale funzione è chiamato VeroDent™, materiale ottimizzato per una produzione veloce e accurata, che garantisca una fase di post-produzione più ridotta possibile. La tecnologia utilizzata da questa macchina è la PolyJet, che permette di ottenere superfici lisce e dettagli accurati con una risoluzione degli strati di 16 micron e un livello di precisione fino a 0,1 mm - questi dati tecnici sono indicativi per la tecnologia PolyJet di Stratasys e non riguardano in modo specifico questa nuova stampante 3D, di cui non abbiamo ulteriori specifiche tecniche . Ogni sessione di stampa permette la fabbricazione di più allineatori, anche differenti tra loro, ottimizzando i tempi di produzione.
 
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Come si evince da queste prime caratteristiche tecniche, Stratasys J700 Dental è stata progettata per quei laboratori di ortodonzia che necessitano di alte prestazioni nella fabbricazione di allineatori trasparenti. Con i maggiori volumi di produzione del segmento, l'obiettivo è quello di soddisfare le richieste delle più grandi produzioni, mantenendo inalterata la qualità dei risultati.
 
Grandi passi avanti sono stati fatti nei confronti della semplificazione dell'intero sistema di produzione e pulizia, in modo da ridurre la necessità di riservarne l'utilizzo a utilizzatori esperti. Attraverso GrabCAD Print, software proprietario di Stratasys, è possibile gestire i modelli tridimensionali tramite parametri di base e avanzati. Il software è stato aggiornato in modo da poter dare agli operatori consigli durante il workflow di preparazione dei pezzi, fungendo da assistente anche nel processo di slicing e consigliando aggiustamenti prima di iniziare la fase di stampa.
 
La nuova Stratasys J700 Dental sarà disponibile verso fine 2017 e presentata al pubblico in anteprima all'International Dental Show di Colonia.

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pubblicazione comunicato stampa
 
L'evento MECPE di quest'anno al Quartiere Fieristico di Parma (23-25 marzo), vedrà il debutto italiano della Serie F123 di stampanti 3D lanciata di recente da Stratasys. Completamente compatibili con GrabCAD Print, i sistemi di prototipazione professionale tutto-in-uno forniscono un flusso di lavoro completo, dal progetto alla stampa, dalla verifica concettuale iniziale, alla convalida del progetto, ai test delle prestazioni funzionali. La Serie F123 offre a progettisti e ingegneri maggiore creatività, conferma del progetto accelerata, materiali studiati e alta precisione. La scelta ideale per prototipi economici e rapidi per i gruppi di lavoro.
 
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Chi, invece, desidera prototipi e parti caratterizzati da un realismo ineguagliato, potranno vedere all'opera l'esclusiva stampante 3D J750 policromatica e multi-materiale di Stratasys. La capacità di produrre parti in multi-materiale e in tutte le sfumature di colore in una sola stampa, consente ai progettisti di ridurre il ciclo di progettazione rimuovendo diverse fasi del processo di prototipazione, ad esempio assemblaggio e post-elaborazione.
 
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Produzione di parti in filamenti caricanti in fibra di carbonio con dimostrazioni dal vivo di stampa 3D all'interno dello stand Stratasys evidenzierà il risparmio in termini di tempo e costi tra il 75% e il 90% derivati dalla produzione di parti e attrezzature con filamenti caricati con fibra di carbonio, tramite dimostrazioni dal vivo della stampante 3D Fortus 450 all'interno dello stand. Visita imperdibile per chi opera nel campo automobilistico e aerospaziale.
 
La fabbrica del futuro – Industria 4.0
 
Stratasys collaborerà anche all'area “Digital Factory”. I visitatori potranno osservare da vicino il flusso di lavoro completo, dalla progettazione del prodotto alla realizzazione, evidenziando il ruolo importante che la stampa 3D svolge nell'Industria 4.0.
 
Inoltre, Andreas Langfeld, EMEA Sales Vice Presidente di Stratasys, fornirà una presentazione approfondita, dal titolo “The Future of 3D Printing: Insights from a Market Leader” (Il futuro della Stampa 3D: analisi di un leader di mercato) giovedì 23 alle 13:00 presso la Sala Convegni Fabbricazione additiva (Padiglione 6, stand L26).
 
Ricordiamo, per finire, che Giuseppe Cilia, Italy Sales Manager di Stratasys, parteciperà alla Tavola Rotonda “Qualità e Controlli nella produzione additiva e le sue applicazioni”, in collaborazione con l’Ordine degli ingegneri di Parma. La tavola rotonda si terrà venerdì 24 marzo dalle ore 15:30 alle ore 17:00 nella sala convegni additive manufacturing del padiglione 6.
 
“L'evento MECSPE rappresenta la piattaforma ideale per mostrare le soluzioni di stampa 3D più recenti al mercato italiano, tra cui l'anteprima della nostra serie F123, che combina semplicità e prestazioni”, sostiene Giuseppe Cilia, responsabile vendite per l'Italia di Stratasys. “Incoraggiamo i visitatori a esplorare le modalità di ottimizzazione del processo di produzione riducendo al contempo i costi, grazie all'esclusiva gamma di stampanti 3D per la prototipazione e la produzione”.
 
Troverete Stratasys all'interno del padiglione 6, stand J25, presso Fiere di Parma da 23 al 25 marzo.

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Presentato in anteprima assoluta all'ultimo TCT Show, il modello Admaflex 130 ha segnato un importante passo avanti per uno di quei segmenti di mercato poco considerati dalla maggior parte degli operatori del settore, quello della stampa 3D in ceramica.
 
Nata dalla collaborazione tra Formatec Ceramics e l'Energy Research Centre the Netherlands (ECN), la stampante 3D professionale Admaflex 130 offre la possibilità di stampare oggetti in ceramica ad alta densità. Commercializzata da Admatec, la sua progettazione iniziò nel 2013, arrivando nel 2014 a essere una macchina pronta per essere testata e ottimizzata, superando più di 5.000 ore di stampa e una lunga serie di test.
 
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Stampa 3D ceramica - I materiali
Basata su una tecnologia protetta da brevetto, Admaflex 130 permette di stampare in 3D materie ceramiche in modo pulito e stabile, includendo tra i materiali utilizzabili l'ossido di zirconio (usato in odontoiatria), l'ossido di alluminio (dotato di estrema resistenza a corrosione e usura) e la silice fusa, chiamata anche "vetro di silice". I target dell'azienda olandese sono i settori medicale, dentale e della gioielleria, proprio quelli dove la presenza di materiali non a base di polimeri e dotati di caratteristiche particolari può fare realmente la differenza. In generale, possiamo dire che i materiali ceramici sono dotati di grande resistenza all'usura, limitano la propagazione delle fratture, resistono ad alte temperature, hanno buone proprietà di scorrimento, presentano un'ottimo isolamento elettrico, alta resistenza meccanica, sono bioinerti e, ancora, compatibili con prodotti alimentari.
 
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Detto questo, non è necessario essere esperti materiali per convincersi che, quando metalli e plastiche falliscono a causa di alte temperature, azione di acidi, ecc, le ceramiche possono effettivamente ricoprire un ruolo importante nel mondo della stampa 3D professionale.

Stampa 3D ceramica - La tecnologia
La tecnologia integrata da Admatec consiste in una tecnica DLP (Direct Light Printing) che lavora un materiale fotosensibile composto da un mix di resina e polveri ceramiche. Procedendo strato su strato, l'oggetto viene poi sinterizzato, con l'obiettivo di rendere il componente abbastanza resistente per essere lucidato, sabbiato e assemblato.
 
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Admatec sta portando avanti progetti di ricerca e sviluppo legati alla stampa 3D di metalli, cercando di utilizzare la stessa tecnologia proposta nella Admaflex 130. Riuscire in questa impresa significherebbe portare sul mercato un sistema più economico rispetto a quelli attuali anche se, probabilmente, più limitato dal punto di vista delle capacità tecniche degli oggetti realizzati.
Insomma, non ci resta che attendere per vedere cosa Admatec riuscirà a produrre.

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Grazie alla precisione raggiungibile nella creazione dei pezzi, la stampa 3D a sinterizzazione laser - SLS - continua ad essere una delle tecnologie più apprezzate nel mondo della manifattura additiva. Le sue applicazioni trovano spazio più che altro nel mondo professionale e industriale, sia a causa dei costi della tecnologia, che all'utilizzo di materiali molto più tecnici rispetto a quelli impiegati in altri metodi di stampa 3D.
 
In questo ambito, uno dei materiali più utilizzati è il Poliammide 11, un materiale dotato di capacità tecniche notevoli che lo differenziano dai suoi simili.

Poliammide 11 - Cos'è e le caratteristiche tecniche
Chiamato anche come Nylon 11, il Poliammide 11 (PA 11) è un materiale conosciuto nel mondo dei polimeri dal 1947, anno in cui è stato lanciato sul mercato come alternativa al Poliammide 6.6, composto chimico utilizzato più che altro nel settore tessile. Le sue proprietà, molto simili a quelle del Poliammide 12 (PA 12), si differenziano essenzialmente grazie alla presenza di 11 atomi di carbonio nella catena polimerica che lo costituisce. Semplificando, possiamo dire che, grazie a questa composizione chimica, il Poliammide 11 possiede una una struttura cristallina diversa da quella del Poliammide 12, superiore in termini di resistenza meccanica, chimica e termica, oltre che nella stabilità dimensionale. Il Poliammide 11 è infatti un materiale isotropo, ossia un materiale che presenta le stesse proprietà in tutte le direzioni.
 
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Vantaggi del Poliammide 11 nella stampa 3D a sinterizzazione laser

Resistenza agli impatti
A basse temperature, i Poliammidi 12, 6 e 6.6 presentano un crollo della resistenza agli impatti, cosa che non accade al Poliammide 11, nel quale rimane pressoché invariata al variare della temperatura.

Rottura a trazione
Grazie alla struttura cristallina, le sue proprietà a tensione e a rottura a trazione, specialmente sull'asse Z, direzione più critica sui pezzi stampati in 3D a causa della possibilità di distaccamento tra i layer.



Performance all'affaticamento
Le performance all'affaticamento del Poliammide 11 sono fino al 60% migliori del Poliammide 12. Da notare, è che questa caratteristica rimane anche anche sull'asse Z.

Memoria elastica
Il Poliammide 11 possiede un'elevata memoria elastica, che permette al materiale di tornare alla situazione originaria anche in seguito a una distorsione del 20%. Nel Poliammide 12, questo dato scende a 5,6%.

Derivazione da fonti 100% rinnovabili
Essendo un derivato dell'olio di ricino, la produzione del Poliammide 11 presenta una riduzione del 41% nelle emissioni di CO2 e del 44% per le energie fossili in confronto al Poliammide 12, il quale deriva essenzialmente da combustibili fossili.
 
Chiaramente, pur avendo molte caratteristiche positive, anche il Poliammide 11 possiede alcune limitazioni. In particolare, è necessario segnalare che non è idoneo per la produzione di oggetti che dovranno andare a contatto con cibi e bevande, non è riciclabile (anche se derivato al 100% da fonti rinnovabili) e non è a tenuta d'acqua.
 
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Seppure i polimeri siano da sempre prediletti nelle tecnologie additive, l'uso del Poliammide 11 ha permesso di ampliarne ulteriormente l'utilizzo in settori come quelli aerospaziale, automobilistico e medicale, presentandosi come un materiale versatile e adatto a impieghi disparati. Nell'industria d'oggi, questo viene anche adoperato come base per l'aggiunta di ulteriori componenti come fibra di carbonio, ritardanti di combustione e fibre di vetro.

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UniBo Motorsport è il Team di Formula SAE dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, nato nel 2009 dalla passione di un gruppo di studenti della Facoltà d’Ingegneria, con l’obbiettivo di progettare, costruire, assemblare e mettere in pista un’auto da corsa di tipo formula.

Nel corso degli anni il Team ha sempre avuto un occhio di riguardo per le nuove tecnologie offerte dal mercato e, come potrete facilmente immaginare, una di queste è la stampa 3D.

A partire dall’inizio della stagione 2017 il parco macchine a disposizione dei progettisti di UniBo Motorsport è stato ampliato con l'acquisto di una stampante 3D Mark One, modello One. Una vera e propria novità per il Team, grazie alla quale è stato possibile raggiungere nuovi obiettivi e ottenere numerosi vantaggi: maggiori libertà durante la progettazione; possibilità di creare pezzi singoli, unici e personalizzati, garantendo comunque costi contenuti; opportunità di realizzare parti complesse, difficilmente ottenibili mediante altri processi.


Velocità, una parola che accomuna la stampa 3D e il motorsport

Quello che vorrei raccontarvi è un particolare aneddoto successo ai ragazzi di UniBo Motorsport che sottolinea come, grazie alla stampa 3D, la rapidità nello sviluppo e la gestione delle modifiche del progetto, sia stato possibile risolvere una problematica che avrebbe compromesso tutte le prove libere previste per il periodo invernale dal gruppo sportivo automobilistico.

Verso fine ottobre, a termine della seconda giornata di test invernali, la monoposto di UniBo Motorsport ha subito un problema inatteso ad uno dei semiassi. Dopo un'attenta analisi svolta in officina, si è realizzato che una delle componenti interne era danneggiata, compromettendo il corretto funzionamento dell'intero semiasse. Come da prassi, il primo pensiero del gruppo è stato quello di chiedere un pezzo di ricambio attraverso i canali classici di rifornimento componenti, ma, ottenute le risposte dai fornitori, il pezzo sarebbe arrivato dopo diverse settimane, rendendo impossibile il completamento delle due sessioni di test previste nei giorni successivi l'accaduto.

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Ricevuta la brutta notizia, il pensiero dei tecnici del Team si è quindi spostato alla ricerca di un modo alternativo per poter ottenere nei tempi più brevi possibili una copia del pezzo compromesso. Dopo aver ridisegnato al CAD la parte rovinata, il gruppo ha immediatamente pensato di riprodurlo stampandolo in 3D, ottenendo risultati sorprendenti: il pezzo prodotto si è dimostrato all'altezza dell'originale e ha permesso all'autovettura di tornare in pista per concludere le giornate di test invernali.

Il CTO di UniBo Motorsport, Rosario La Rocca, ha evidenziato come quest’evento abbia fatto capire al gruppo le potenzialità di uno strumento come la stampante 3D: "penso una cosa, la progetto, la stampo e poi la installo. La mentalità di produzione sta mutando grazie alla praticità e comodità di questa nuova invenzione."

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Questo episodio, seppur di rilievo, non è stato l'unico in cui il Team ha potuto sperimentare l'utilità della stampa 3D nel loro specifico settore. Il Team utilizza la tecnologia additiva per agevolare diverse attività progettuali, tra cui la verifica dei reali ingombri in vettura di componenti varie. Per esempio: convogliatori aria per il raffreddamento dei freni e il supporto per un motorino che permetterà la realizzazione di un sistema di ripartizione freno controllato elettronicamente.

UniBo Motorsport, come progetto specifico per questo nuovo anno, ha in mente l'esecuzione di stampi per la laminazione di pezzi in carbonio per la vettura 2017. Con l'aiuto della loro stampante 3D Mark One potranno ottimizzare i processi progettuali e produttivi, risparmiando risorse e ottenendo benefici che, a livello competitivo, potrebbero risultare fondamentali nella riuscita della nuova stagione sportiva.

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Archeologia e stampa 3D: il caso Hari

Pubblicato da stampa3D, in Novità,

Dopo 700 anni una donna torna ad avere un volto grazie all'integrazione della stampa 3D alle tecniche di antropologia forense applicate in ambito storico-archeologico. Quello che vi presenterò oggi è il risultato di un lavoro minuzioso, che ha visto la partecipazione dell'azienda italiana 2be3D srl nelle attività di realizzazione, ottimizzazione e post-produzione del modello stampato in 3D del cranio di Hari.


Archeologia e stampa 3D - Il caso Hari

Più di 700 anni fa, a Vronen, località a 19 chilometri da Amsterdam, si fronteggiarono due eserciti: da una parte Olandesi e Zelandesi guidati da Jan III, dall’altra i Frisoni, popolo che combattè per la propria libertà.

A fine battaglia si contarono circa 3500 Frisoni morti: praticamente l’intera popolazione maschile adulta perì in quella battaglia.

Risale al 1991 la scoperta delle vittime del massacro olandese, che avvenne non solo durante, ma anche dopo la battaglia di Vronen, tra cui cadaveri con ferite alle gambe e un cranio.

Nell’ambito di un progetto costituito tra 2be3D srl, Virtutim srls e Open State Foundation, la ricostruzione facciale del cranio ritrovato si è conclusa il 21 Maggio 2016. Hari, donna uccisa nel corso della battaglia di Vronen, oggi ha di nuovo un volto.


Archeologia e stampa 3D - Il processo di ricostruzione facciale

Il primo step consiste nel rilevamento in 3D del cranio della vittima.  Per il particolare significato del reperto, è stato deciso di procedere ad una restituzione in 3D tramite fotogrammetria: sono state scattate oltre 150 foto con una Canon 60D APS-C e obbiettivo ad ottica fissa 20mm.
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Le tracce visibili sul cranio ben testimoniano la ferocia e l’inaudita violenza degli Olandesi vittoriosi sulla popolazione frisone. Sul cranio, infatti, sono state registrate ben otto ferite di spada, sintomo di un desiderio vero e proprio di infierire sulla vittima.

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Il modello tridimensionale ottenuto dalla fotogrammetria, è stato poi post-prodotto e ottimizzato per essere stampato sia in tecnologia FDM a plastica ABS, sia texturizzato con tutte le sue sfumature di colore originali, in polvere di pietra, tramite tecnologia CJP.

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La ricostruzione del cranio facciale è stata realizzata manualmente seguendo il protocollo di Manchester, che consiste il risultato della fusione di due tecniche: quella americana, basata unicamente sull'apposizione degli spessori tissutali ricoperti di plastilina o creta, e quella russa, che ricostruisce il viso muscolo per muscolo. Il profilo del naso è stato ottenuto seguendo il metodo di George, mentre la mandibola è stata ricreata seguendo le statistiche della popolazione dell’epoca. Seguendo e unendo tra loro queste tecniche di ricostruzione è quindi possibile risalire ai tratti facciali dei nostri predecessori umani.

In fine, dopo il lavoro di manodopera, il risultato è sorprendente.
Ecco Hari.

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Pubblicazione comunicato stampa - Il testo che segue non è stato scritto dalla redazione di Stampa 3D forum e non è stato modificato a seguito della sua ricezione.

Ira3D presenta la stampante 3D POETRY4, evoluzione dell’attuale modello Poetry Infinity, modello più evoluto anche visivamente: scocca nera e pareti rosso fuoco, espressione dello stile italiano in un equilibrio tra eleganza, grinta e design. Una creazione caratterizzata da un alto livello di rifinitura e da una notevole cura del dettaglio. POETRY4 è la nuova stampante 3D che unisce tecnologia avanzata altamente performante e semplicità d’utilizzo. Con la nostra esperienza e con la voglia di soddisfare le reali necessità dei nostri clienti e delle persone che intendono utilizzare la stampa 3D, non potevamo ignorare le difficoltà che molti utilizzatori manifestano quando devono interagire con la tecnologia delle stampanti 3D, che richiede competenze specifiche. Focalizzandoci su questo argomento abbiamo sviluppato la soluzione: POETRY4. Più facile da usare, più spazio alla creatività.

POETRY4 è una stampante 3D Plug’n Play, che semplifica e rende più veloce l’interazione tra uomo e macchina. L’abbiamo dotata di una testina di stampa, la “SNAP”, il cuore tecnologico.

● SNAP è equipaggiata con un unico radiatore per due estrusori al fine di garantire una costante ed uniforme distribuzione del calore durante la stampa di due materiali, garantendo un processo sorprendentemente affidabile ed accurato.

● SNAP è inoltre progettata con un assetto che assicura stabilità e riduzione delle vibrazioni per stampe ben definite.

● 6 ugelli intercambiabili di diverso diametro si adattano alle esigenze di ogni progetto.

● SNAP è montata con due estrusori che non richiedono alcun set-up o calibrazione, rendendo facile la stampa con due materiali o due colori.

● Un sistema a turbina potente ed una ventilazione efficace permettono la stampa di sorprendenti sottosquadra e ridotto utilizzo di supporti.

● La nuova testina di stampa non è soltanto più funzionale ed efficiente; ora ha anche un design più accattivante.
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Con POETRY4 e SNAP la stampa a doppio estrusore è affidabile, precisa e performante, per agevolare la stampa di progetti complessi usando materiali solubili. Progettazione, design e componenti consentono a POETRY4 di stampare con oltre 10 materiali conservando l’alto livello di qualità. Non stampiamo solo con Poetry Filaments: Pla, Abs, Nylon, Materiali Solubili, Architettonici, Compound Metallici (es. IraCarbonF), Medicali, Sperimentali, ma anche con filamenti non marchiati Ira3D. I materiali POETRY FILAMENTS garantiscono risultati di stampa superiori con POETRY4.

Con POETRY4 vengono anche introdotti i nuovi estrusori Ira3D con sistema Self Grip. Questo sistema permette di caricare il materiale in maniera semplice e applica automaticamente la pressione più corretta al filamento per un’estrusione affidabile, uniforme, lineare a vantaggio dell’accuratezza di stampa, della qualità superficiale e della stabilità del processo di produzione.

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L’utilizzo di tanti materiali diversi per la stampa necessita di un approccio specifico per ciascuno di essi. Ira3D ha semplificato il processo per l’utente proponendo una serie di profili di stampa in costante evoluzione e preimpostati nel software di slicing, già tarati sulle singole esigenze di qualità desiderata e materiale impiegato. POETRY4 è stata pensata per la soddisfazione degli utenti: riduce drasticamente le possibilità di fallimento e incrementa del 70% il successo di stampa, il nuovo sistema di ugelli riduce la possibilità di otturazione e permette una facile sostituzione tra i diversi diametri; la qualità dei componenti allunga la vita di ogni parte soggetta a usura; la manutenzione richiesta è ordinaria e ridotta al minimo.

La nuova stampante permette di impostare velocità di stampa davvero alte. La velocità limite per test a bassa qualità è di 450mm/s, la velocità limite di spostamento è di 1.100 mm/s; una stampa 3D veloce e precisa è sinonimo di una riduzione dei tempi di produzione di circa l’80%. POETRY4 è equipaggiata con il nuovo piatto di stampa Easy-Build: riscaldato, ben livellato e grazie ad un’area di stampa di 250x250x300 mm, con una superficie ideale per garantire la migliore aderenza del materiale durante la stampa. Non necessita l'utilizzo di lacche, colle o nastri, è durevole e indirizzata a tutti coloro che cercano uno strumento in grado di realizzare modelli e prototipi senza limiti di spazio.

POETRY4 vanta una scheda elettronica con processore ARM Cortex e una gestione dei motorini a 1/32 μstep per garantire una precisione 2x nella stampa. La scheda utilizza Piranha Firmware, sviluppato ad hoc sulle esigenze degli utenti. Questo firmware garantisce un processo di stampa più stabile, oltre a funzioni avanzate come il Phoenix System per recuperare processi interrotti a causa di una mancanza di corrente. POETRY4 apre le porte agli utenti più esperti o con esigenze specifiche permettendo loro di personalizzare i parametri avanzati della stampante agendo direttamente sul firmware. Tramite il display Touchscreen l’esperto può aggiustare circa 50 parametri della scheda, con cui sperimentare e migliorare ulteriormente le tolleranze di stampa. Abbiamo inoltre dotato POETRY4 di un sistema Wi-Fi d’avanguardia. Poetry 4 può essere controllata in qualsiasi momento collegandola direttamente o in rete, senza il bisogno di mantenere una connessione costante o di installare applicazioni specifiche.

Per concludere, infinite applicazioni rendono POETRY4 un gioiellino prezioso per l’appassionato, il piccolo professionista, e per la grande azienda. Le sue possibilità di applicazione sono innumerevoli e in molteplici settori: prototipi, campioni, prodotti finiti, piccole produzioni in serie, sperimentazione, sia sul grande che piccolo formato. Per altre informazioni sulla nuova POETRY4 è possibile contattare Ira3D. La bella notizia infine è anche per i possessori di Poetry Infinity: tutte le innovazioni sono applicabili a livello di retrofit!! E ' quindi possibile aggiornare la propria stampante Poetry Infinity all'elevato standard di POETRY4 che verrà lanciata in preordine nel mese di Novembre.

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Se vi siete persi l'edizione dell'anno scorso, quest'anno non potrete mancare. Udine 3D Forum è uno degli eventi italiani più importanti per la computer grafica e, più in generale, per le tecnologie 3D. Arrivato ormai alla settima edizione, Udine 3D Forum ha iniziato a integrare nella sua offerta formativa anche le tecnologie additive e il mondo dei makers, ampliando ulteriormente i temi d'interesse di un evento che si presenta come estremamente focalizzato in determinati settori.


Udine 3D Forum 2016 - Il programma

Stiamo parlando di tre giorni intensi, composti da Conferenze, Workshop e Master Class e aventi l'obiettivo di mettere in mostra le ultime tendenze della computer grafica e dell'uso delle tecnologie 3D. "Innovazione" è la parola d'ordine.

Tenetevi pronti a partire già da giovedì 10 novembre, giornata in cui si terrà un Convegno dove sarà fatto il punto della situazione sull'uso del 3D e sulle necessità del giorno d'oggi, facendo riferimento al mondo professionale.

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Sarà invece nei giorni successivi, venerdì 11 e sabato 12 novembre, che si terranno i Workshop organizzati dagli ospiti chiamati a presentare i propri lavori e le proprie visioni all'interno dei loro settori d'interesse. Tre saranno i macrosettori:



Architettura e Design;
Manifattura e Prototipazione;
Vfx e Animazione.

Tra gli ospiti troviamo nomi di estremo rilievo nel settore della computer grafica: Ivan Basso, che presenterà i suoi ultimi lavori legati all'automotive; Daniele "Danko" Angelozzi, esperto di ZBrush; Blue Dream Studios, produttori del cartone animato Animal Crackers; Riccardo Gatti per Rhinoceros e molti altri, ognuno legato a un particolare software di grafica 3D o all'applicazione delle tecnologie tridimensionali in uno specifico settore professionale. Nella giornata di domenica 13 novembre sarà poi possibile partecipare alle Master Class, ossia a veri e propri approfondimenti sui software 3D più famosi: Rhinoceros, Fusion 360, Archicad, ecc. A questo link trovate maggiori informazioni.


Udine 3D Lab: le iniziative per i makers

Quello della divulgazione è l'obiettivo principale di Udine 3D Forum. L'evento proporrà anche tutta una serie di iniziative per i più giovani e le scuole all'interno di Udine 3D Lab. Le attività in programma prevedono dei CoderDojo, laboratori di robotica, Lego e una Robot Competition, dove la stampa 3D e le tecnologie additive avranno un'importanza rilevante. Non a caso, tra gli invitati all'evento troveremo anche Protocube Reply, service di prototipazione rapida che da oltre dieci anni lavora nei settori dell'architettura, del design e dei beni culturali, producendo modelli a colori e ad alta definizione. Insieme a Protocube Reply sarà possibile conoscere le più avanzate tecnologie di stampa 3D disponibili al giorno d'oggi.

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Udine 3D Forum sarà quindi un'ottima occasione per entrare in contatto le ultime tendenze della grafica 3D e delle tecnologie tridimensionali, oltre che ad essere una buona opportunità per mettersi in collegamento con professionisti del settore.


Costruzione robotica e stampa 3D - Il workshop

Infine, una piccola segnalazione: se doveste essere da Udine 3D Forum nella giornata di sabato 12 novembre, non dimenticate di passare a salutarmi. Alle 14:00, in sala 4, terrò un workshop intitolato "Costruzione Robotica e Stampa 3D nel Futuro dell'Architettura: Scenari, Potenzialità e una Verifica Applicativa". Il workshop è destinato a architetti, ingegneri, ricercatori e accademici interessati ad approfondire le applicazioni della stampa 3D nella costruzione di edifici. Qui trovate il link per iscrivervi al workshop. Ci si vede a Udine!

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Pubblicazione comunicato stampa

Un vero professionista ha sempre bisogno di un nuovo set di filamenti in quanto la qualità di un oggetto realizzato con una stampante 3D dipende in gran parte da 3 fattori: Stampante 3D, Filamento e Software di Slicing.

Crediamo nel MADE IN ITALY e per questo ci avvaliamo di filamenti che forniscono una garanzia di qualità delle materie prime usate, esenti da agenti inquinanti o cancerogeni, test di qualità con certificazione, oltre che permetterci di avere un prezzo competitivo dei prodotti venduti. I nostri filamenti rispettano quindi una qualità controllata all’origine nel pieno rispetto della salute e dell’ambiente.

Per garantire una qualità di stampa sempre maggiore e materiali adatti ad ogni applicazione, Ira3D si è messa al lavoro per introdurre una nuova gamma di filamenti ad altissima qualità. I nuovi filamenti avranno il nome commerciale di POETRY FILAMENTS, compatibili con tutte le stampanti 3D FDM da 1.75mm, in particolare garantiscono ottimi risultati di stampa con Poetry Infinity, la stampante 3D di casa Ira3D.

POETRY GUM 90 il primo di questa nuova serie di filamenti: materiale flessibile al tatto, realizzato da una speciale formula di poliuretano termoplastico (TPU). Mantiene una elevata flessibilità se stampato con una bassa densità e una buona rigidità, conservando le caratteristiche tipiche della gomma, se stampato ad alta densità. I test effettuati con Poetry Infinity dimostrano che il materiale può essere stampato con estrema facilità, con un’affidabilità superiore al 95% e con un’ottima qualità di superficie. Un filamento di ottima qualità è essenziale per ottenere risultati soddisfacenti, fatto di gomma, flessibile, resistente ad alte temperature, indistruttibile e indeformabile anche se stressato o piegato, Ira Gum 90 è quello che fa per voi!

POETRY GUM 90 è disponibile a 59,00 € nel formato 500 grammi, con i seguenti colori: Bianco, Nero, Rosso, Giallo, Silver, Natural, Blu, Arancio, Verde.

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A pochi giorni dalla conclusione della Maker Faire Rome 2016 e dalla presentazione delle nuove stampanti 3D MakerBot, ecco che Ultimaker esce sul mercato con due nuovi modelli destinati a migliorare la produttività delle proprie macchine. Si parla delle nuove Ultimaker 3, il modello base, e Ultimaker 3 Extended, modello con volume di stampa più generoso.


LE NUOVE ULTIMAKER 3

Seppure dal punto di vista estetico non sembrino molto diverse dai modelli precedenti, le nuove Ultimaker 3 presentano caratteristiche tecniche particolarmente interessanti. Vendute interamente assemblate, è possibile raggiungere una risoluzione di stampa compresa tra i 200 e i 20 micron. Il piano di stampa, completamente in vetro, è dotato di un sistema di autolivellamento che aiuta nella preparazione della stampante 3D e che può essere scaldato fino a 100° C.

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Il blocco estrusore presenta due ugelli, entrambi da 0.4 mm, permettendo la stampa in doppio materiale con una velocità di 16 mm3/s - la velocità massima raggiungibile nei travel è di 300 mm/s. L'accuratezza nel posizionamento dell'ugello nello spazio XYZ è di 12,5, 12,5 e 2,5 micron. Entrambi gli estrusori arrivano ad una temperatura di 280° C in, dichiara Ultimaker, meno di 2 minuti di attesa, mentre per il riscaldamento del piano di stampa ci vorranno circa 4 minuti.

Buone notizie per chi non ama usare filamenti proprietari: il sistema continua a essere aperto a qualsiasi filamento, a patto che abbia un diametro di 2.85 mm. Date le caratteristiche del blocco estrusore e del piano di stampa, non ci saranno problemi a stampare PLA, ABS, PVA e Nylon. Chiaramente, anche l'intero sistema di preparazione alla stampa dei file stl è rimasto interamente aperto, basandosi principalmente sul software Cura, prodotto sempre da Ultimaker.


ULTIMAKER 3 - VOLUME DI STAMPA E PREZZI

Anche se entrambi i nuovi modelli condividono buona parte delle caratteristiche tecniche, le differenze sostanziali si trovano nelle dimensioni del volume di stampa e sul prezzo.
http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2016/10/Ultimaker-3-volume-di-stampa-1.pngPer la Ultimaker 3, il volume di stampa è pari a 215 x 215 x 200 mm in caso di utilizzo di un solo estrusore, riducendosi a 197 x 215 x 200 mm nel momento in cui vengono utilizzati entrambi. Il prezzo si attesta a € 2.995 iva esclusa.

Nel caso della Ultimaker 3 Extended, il volume di stampa è di 197 x 215 x 300 mm in caso di utilizzo di un solo estrusore, mentre si limita a 197 x 215 x 300 mm nel caso della doppia estrusione. Ultimaker 3 Extended è in vendita a € 3.695 iva esclusa.

 

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