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Le migliori guide alla stampa 3D, curate dalla redazione di Stampa 3D forum. Guide all'acquisto, guide all'uso, consigli pratici e molto altro.
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Pubblicazione comunicato stampa

NOVARA - Ottobre 2016 - Ira3D, produttore italiano di stampanti 3D, ha avviato una importante fase di ricerca e sperimentazione per produrre, con la sua Poetry Infinity, stampante 3D a tecnologia FLD, giocattoli, miniature, action figures, oggetti per cosplay e molto altro...

“Abbiamo scelto l’industria del giocattolo per sperimentare le potenzialità delle nostre stampanti 3D perché è un settore dove la versatilità delle nostre macchine può rappresentare un vantaggio competitivo per creare giochi modulari in grado di accendere la fantasia dei più piccoli e dei “Peter Pan” con qualche anno di più!"

http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2016/10/stampa-3d-giocattoli-01-1024x1024.jpgLa finitura e i minuziosi dettagli delle superfici stampate sono assolutamente apprezzabili tanto che, durante la presentazione ad un gruppo di mamme e bambini, al fine di testare la validità delle creazioni, nessuno si è accorto che i giochi venivano realizzati, sul momento, da stampanti 3D.
Le diversità e le peculiari caratteristiche di ogni filamento Ira3D hanno trovato il loro posto risaltando le funzionalità dei giocattoli.

http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2016/10/stampa-3d-giocattoli-02-1024x1024.jpg"Abbiamo voluto stressare le performance della macchina realizzando componenti ad incastro, i quali sono stati sollecitati con ripetitività nel tempo, simulando l’attività tipica di un bambino, possibilità cui va dato merito alla precisione e affidabilità con cui Poetry Infinity esegue le operazioni di stampa, tanto quanto alla capacità del Team Ira3D”
Con ancora qualche grattacapo burocratico da dover risolvere, la collaborazione tra Ira3D e il mondo dei giocattoli darà i suoi frutti in futuro, anche se un futuro non molto lontano..!

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Voi ve lo aspettavate? Magari non in questo momento, ma probabilmente si percepiva nell'aria che MakerBot, famosa azienda americana produttrice di stampanti 3D low-cost, era pronta a lanciare sul mercato qualche nuovo prodotto. Ragionandoci a posteriori è evidente che in tutti questi mesi MakerBot, che potete tranquillamente leggere col nome di "Stratasys", stava lavorando a qualcosa che potesse ulteriormente consolidare la propria posizione nel travagliato mondo della stampa 3D - ma mi raccomando, evitiamo di parlare di "crisi della stampa 3D".


NUOVE STAMPANTI 3D MAKERBOT 2016

Stampanti 3D professionali, destinate ad un pubblico tecnico e che non si accontenta: è questo il messaggio che MakerBot vuole far passare con suoi nuovi due prodotti. MakerBot Replicator Plus e MakerBot Replicator Mini Plus rappresentano la nuova generazione delle stampanti 3D commercializzate fin ora dall'azienda americana, le quali dovrebbero garantire una semplificazione d'uso e un miglioramento dei risultati ottenibili. Insieme alle due nuove stampanti 3D arrivano anche un nuovo software di gestione dei file stl - proprietario, come sempre in casa MakerBot -, nuovi servizi e nuovi materiali per la stampa.

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Secondo le dichiarazioni di MakerBot, la nuova MakerBot Replicator Plus è stata interamente ricostruita andando a eliminare i difetti della versione precedente: il sistema di movimento dell'estrusore è stato aggiornato per consentire una stampa più veloce e precisa; il piano di stampa flessibile garantisce l'adesione dei pezzi facilitandone la rimozione; un'importante riduzione delle emissioni sonore. Il volume di stampa è aumentato: si passa dai 200 x 250 x 150 mm della Replicator ai 295 x 195 x 165 mm della Replicator Plus. Il prezzo di lancio, garantito fino al 31 di ottobre, è di € 1.999 + iva.

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Passando alla MakerBot Replicator Mini Plus, troviamo un volume di stampa pari a 101 x 126 x 126 mm (contro i 100 x 100 x 125 mm della versione precedente). Il rumore durante la stampa è stato ridotto del 58% e vanta di una serie di migliorie meccaniche. Fino al 31 ottobre sarà disponibile a € 999, in seguito venduta a € 1.299. Insomma, una versione economica ideale per le scuole e per chi si avvicina per la prima volta alla stampa 3D.

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Parliamo poi del nuovo materiale MakerBot, chiamato Tough PLA, stampabile come un normale PLA e dotato di una finitura "slate gray". Non sarà quindi disponibile in diverse colorazioni - per ora - e sarà supportato dalle Replicator Plus, Z18 e Replicator 5th Gen.

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Tutte queste novità arrivano non arrivano sole. Parte fondamentale del sistema MakerBot sono infatti i software, completamente "chiusi" e dedicati alle proprie macchine, i quali permettono una gestione agevolata dei processi. MakerBot Print e MakerBot Mobile sono i nuovi software aggiornati, e portano con loro diverse novità. Tralasciando i classici miglioramenti, una caratteristica su tutte ci ha colpito: MakerBot Print ha iniziato a supportare l'elaborazione di file CAD, non sarà più necessario salvare i propri modelli 3D in estensione STL per fare lo slicing. Secondo MakerBot, questo si traduce in maggiori performance nella fase di stampa e in una migliore elaborazione dei modelli tridimensionali nativi.

Infine, parliamo dei servizi. I professionisti avranno a disposizione un portale contenente una serie di documenti e istruzioni riguardanti la finitura dei pezzi, la produzione di stampi e molto altro, in modo che questi possano essere stimolati nell'usare le stampanti 3D per scopi diversi e non solo per produrre oggetti finiti. Per gli educatori, invece, il portale Thingiverse accoglierà una nuova sezione dove sarà possibile caricare oggetti dedicati ai propri studenti, impostare un piano di lezioni e condividere informazioni. Il tutto, con l'obiettivo di ottimizzare i tempi nell'insegnamento dell'utilizzo delle macchine.

E' chiaro, quindi, che MakerBot stia puntando a due settori: quello professionale e quello educational, ossia i due settori che, senza alcun dubbio, continueranno ad alimentare il mercato della stampa 3D per i prossimi anni.

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Ricordo ancora la prima volta in cui sentii parlare della stampa 3D. Ero all'interno del laboratorio di un'azienda attiva nel settore della meccanica, in attesa di avere maggiori informazioni riguardo alla possibilità di usare uno dei macchinari dai quali, tra le varie cose, sfornavano pezzi destinati alle maggiori case automobilistiche della provincia di Modena. Un'attesa snervante, al punto che mi misi ad ascoltare i discorsi che i vari tecnici facevano tra di loro. Oltre a discutere dell'ultimo problema causato dalla fresatrice di turno, uno di loro iniziò a descrivere una macchina nata apposta per la costruzione di prototipi, insistendo nel dire che, prima o poi, avrebbero dovuto acquistarne una. Nel suo monologo ne spiegò anche il funzionamento: la deposizione strato su strato di materiale. Una genialata. Terminata la mia attesa, gli chiesi dove potevo andare a informarmi su questa stregoneria tecnologica.

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Non è passato molto tempo da quel giorno, eppure le cose sono cambiate molto. Oggi è possibile trovare - quasi - qualsiasi informazione legata alla prototipazione rapida e alla stampa 3D, un po' grazie a noi - lasciatemelo dire! - e un po' grazie ad aziende che hanno scelto di fare divulgazione al riguardo. Selltek è tra queste, e non è un caso se la nostra realtà collabora con loro da diverso tempo.

Qualche giorno fa, Selltek ha messo a disposizione un eBook, intitolato "Produrre con la stampa 3D", nel quale ha riassunto il funzionamento di tutte le stampanti 3D Systems professionali da loro commercializzate. Si parla delle tecnologie Fused Filament Fabrication, Digital Light Processing, Color Jet Printing, Multi Jet Printing, Stereolitografia, Laser Sintering, Direct Metal Printing e molto altro, integrando veri e propri casi studio e osservazioni fatte da chi nel settore ci lavora da tanti, tanti anni.

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Di seguito trovate l'indice dell'eBook:
1. Cos'è la stampa 3D?
2. Quando nasce la stampa 3D?
3. Chi è Chuck Hull?
4.Quali sono le tecnologie di stampa 3D?
- FFF Fused Filament Fabrication
- DLP Digital Light Processing
- CJP Color Jet Printing
- MJP Multi Jet Printing
- SLA Stereolitografia
- SLS Laser Sintering
- DMP Direct Metal Printing
5. La stampa 3D può davvero cambiare le imprese
6. Come cambia la produzione con la stampa 3D
7. Stampa 3D e produzione in serie di prodotti personalizzati
8. Produrre in serie con la stampa 3D: le aspettative
9. Casi studio

Insomma, un vero e proprio manuale di trenta pagine, pronto per essere scaricato, consultato in caso di necessità, inviato a colleghi o clienti. Perché dopotutto è importante che la conoscenza, anche quella professionale, possa propagarsi attraverso una rete condivisa di persone pronte a innovarsi e a innovare.

Potete scaricare l'eBook cliccando su questo link.

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Sono diversi mesi che l'abbiamo capito: 3D Systems si sta rivoluzionando, cercando di rendere i propri prodotti sempre più funzionali dal punto di vista produttivo. Dopotutto, quando si parla di stampa 3D professionale non bisogna scherzare, anche dal punto di vista dei software. 3D Systems lo sa e non è un caso se, proprio in questo momento, sta sviluppando 3DSprint, un nuovo software che integra funzionalità di fixing, editing e preparazione del file per la stampa 3D.


3DSprint, un progetto rivoluzionario per le macchine 3D Systems

Con 3DSprint, 3D Systems sta cercando di creare un software che sia in grado di gestire le fasi che precedono quella di preparazione del file di stampa, accompagnando l'utente dalla fase di progettazione e correzione del file importato alla produzione finale. Disponibile solo a pochi in modalità Beta Testing, 3DSprint è stato provato dai nostri partner di Prototek per sperimentarne le potenzialità nell'utilizzo delle proprie stampanti 3D.


3DSprint, le funzionalità

3DSprint sarà in grado di effettuare operazioni booleane, fixing, editing, hollows, gestione triangoli, applicazione di textures, painting superficiale e gestione delle code di stampa sulle stampanti 3D Systems. Direttamente dal software potremo saltare da una macchina all'altra, gestendo in contemporanea anche stampanti con tecnologie diverse. Le macchine potranno essere gestite tranquillamente in rete, in modo da avere tutto sotto controllo all'interno di un solo software.

Gli screenshot che vedrete di seguito vi mostreranno le varie funzionalità di 3DSprint (vi ricordo che il software è ancora in beta test), impostato per lavorare con una 3D Systems ProJet 2500 Plus.

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Non appena selezionata la macchina, il software fornisce tutta una serie di informazioni riguardo al suo stato attuale, come la tipologia e la quantità di materiali pre-caricati. Queste impostazioni possono essere cambiate molto velocemente su 3DSprint, preparando per ogni lavorazione un Job diverso a seconda delle impostazioni che si vogliono usare.

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La selezione dei materiali è estremamente diretta: per impostare materiali diversi sullo stesso oggetto è sufficiente selezionare la parte di modello interessata e applicare il materiale dal menu a tendina. Avendo selezionato in precedenza la stampante con cui lavorare, i materiali mostrati saranno solamente quelli effettivamente utilizzabili. In questo esempio, la sfera è stata tagliata a metà e una parte verrà stampata in ABS-like rigid white, mentre la seconda metà sarà prodotta con una miscela di elastomero e plastica nera.

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La generazione dei supporti avviene in maniera automatica, ma è possibile andare a modificarli a seconda del materiale. L'ottimizzazione degli spazi e dei tempi di stampa viene fatta automaticamente, mentre sono messi a disposizione anche tutti i comandi di base per muovere, ruotare e scalare gli oggetti.

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Le funzioni di editing integrate comprendono quella di frazionamento di oggetti (un vero e proprio strumento di taglio) e di svuotamento (per risparmiare materiale).

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Inoltre, è possibile applicare caratteri e scritte sugli oggetti, selezionando il font preferito, estrudendo o incidendo i testi sulle superfici. Ottimi risultati si ottengono anche con l'applicazione di loghi e textures.http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2016/06/3dsprint-3d-systems-011.jpg

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Ogni modifica apportata allo stesso modello può essere salvata come Job, inserendolo poi alla coda di stampa. I file prodotti sono poi facilmente recuperabili sempre all'interno di 3DSprint.

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Con lo sviluppo di 3DSprint è chiaro che l'obiettivo di 3D Systems è quello di rendere ancora più snella la preparazione dei file per la stampa 3D. Avere sotto mano tutti quei comandi di editing di base, comuni ai software di modellazione tridimensionale, permetterà sicuramente di velocizzare la produzione e le fasi di preparazione dei file.

Al momento, il software supporta solamente le stampanti ProJet 1200, ProJet 2500 e 5500X, ma è certo che successivamente saranno integrate tutte le altre macchine di 3D Systems (già presenti nei file di installazione del software).

Non ci resta quindi che aspettare ulteriori sviluppi, sperando che il rilascio al pubblico di 3DSprint non richieda ancora troppo tempo.

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Piattaforme per gestire in rete modelli 3D, produzioni, sistemi, reti e ricevere ordini di stampa. I servizi online dedicati alla stampa 3D sono in aumento e stanno aprendo nuove strade per aziende e professionisti che hanno interesse a espandere la propria attività verso la prototipazione/produzione per l'utente finale. E' proprio in quest'ottica che Ira3D introduce Poetry Express, il servizio online di stampa 3D On Demand di Ira3D.


Poetry Express - Cos'è e come funziona

Poetry Express intende essere la soluzione professionale per la realizzazione di campioni, prototipi e oggetti finiti realizzati su commissione. Poetry Express offrirà la possibilità a tutti gli esperti di stampa 3D di incrementare il proprio business avviando il proprio centro di stampa 3D su richiesta.

Attraverso Poetry Express gli utenti di tutto il mondo potranno farsi realizzare modelli, progetti, campioni, prototipi, e anche prodotti finiti di alta qualità e senza limiti di personalizzazione grazie alle tecnologie di stampa 3D messe a disposizione da chi ne è in possesso. Per i primi 30 giorni si potrà aderire al servizio come partner in forma del tutto gratuita, purché già in possesso di una stampante 3D. Registrarsi è semplicissimo: basta compilare il form su questo link e fornire i propri dati, comprese le specifiche della propria stampante 3D.

È possibile accreditarsi come Hub anche senza essere già in possesso di una stampante 3D: in questo caso Ira3D mette a disposizione il Box Infinity Express, la soluzione completa con tutto il necessario per avviare un centro di stampa 3D su commissione, che comprende:



Poetry Infinity: stampante 3D professionale con tecnologia FLD;
Kit Infinity: upgrade per sfruttare il pieno potenziale di Poetry Infinity;
Ira3D Filaments: pacchetto iniziale dell’intera gamma di filamenti Ira3D;
Infinity Slicer: software di slicing ottimizzato per le stampanti Poetry.
Poetry Care: l’assistenza da remoto;
Corso e installazione in loco: corso avanzato di stampa 3D e installazione della stampante 3D presso la propria sede.

Con Poetry Express il cliente può realizzare il suo progetto specificando caratteristiche e preferenze per la stampa, i materiali, le dimensioni, la qualità e la finitura. Ad ordine effettuato sarà il partner a decidere se accettare o meno la realizzazione del progetto, e a conferma avvenuta potrà procedere alla stampa secondo le indicazioni ricevute.

Ogni Partner avrà un suo profilo personale da cui potrà accettare ordini diretti e, per ogni ordine realizzato tramite Poetry Express, otterrà il 70% del costo dell'oggetto, oltre che ricevere uno sconto del 15% su tutti i filamenti Ira3D.

Se siete interessati all'acquisto di un Box Infinity Express, potete inviare una richiesta al seguente indirizzo email: info@poetryexpresshub.com

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Roberto Coppa
Milano ha già ospitato lo scorso anno il 3D Print Hub, fiera interamente dedicata alla stampa 3D in cui anche noi di Stampa 3D forum eravamo presenti; quest’anno l'evento si ripete, proponendosi in veste ancora più in grande: dal 7 al 9 giugno Milano ospiterà il Technology Hub, un’incubatore dei settori che in ambito tecnologico risultano quelli con maggior tasso di crescita a livello mondiale, segnando un +4% rispetto al già importante incremento del 2014. E’ uno dei più grandi eventi in Italia dedicati alla tecnologia in campo professionale, una grande opportunità per rimanere aggiornati sulle più recenti innovazioni per il futuro. Gli ‘Hub’ appunto, o settori, portati all’interno della fiera riguarderanno droni, materiali, elettronica e IoT (internet delle cose), robot e ovviamente stampa 3D e tecnologie di manifattura additiva.

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3D Print Hub e Additive Manufacturing Hub

Come si sta evolvendo il settore della stampa 3D professionale? In che modo è in grado di rivoluzionare i tradizionali processi produttivi? La lente d’ingrandimento cade su questi aspetti e attraverso la fiera si darà risposta a questi e ad altri quesiti connettendo il mondo imprenditoriale con i fornitori di tecnologie. All’interno di 3D Print Hub e Additive Manufacturing Hub sarà presente tutto ciò che riguarda il mondo della stampa tridimensionale, quindi:



stampanti 3D desktop;
materiali;
plastica: ABS, PLA, PET, poliuretano, nylon e altre resine;
tecnologia additiva Fused Deposition Modeling (FDM), Plastic Jet Printing (PJP), Stick Deposition Moulding (SDM), Digital Light Processing (DLP), Continuous Liquid Interface Production (CLIP), ecc;
scanner 3D;
software di simulazione, modellazione, progettazione tridimensionale;
accessori per la stampa e la scansione 3D;
service;
nuovi servizi per la stampa 3D desktop e industriale.

Il tutto riferito ai vari campi di applicazione, che spaziano dal settore dell’edilizia a quello della meccanica, dal dentale a quello delle calzature.


Technology Hub - Convegni

Per tutta la durata di Technology Hub si alterneranno workshop e convegni, di cui molti dedicati proprio alle tecnologie di stampa 3D. A questo link potete vedere l’elenco completo diviso per i tre giorni di fiera. Tra i tanti eventi in programma, ve ne segnaliamo due in particolare:

Fabbricare con la stampa 3D

Più che un convegno è una pura dimostrazione di come arrivare alla produzione di un oggetto definitivo, pronto per l’impiego, partendo da un modello digitale. L’area dimostrativa sarà divisa in tre zone. Nella prima è operativo un computer sul quale girano i programmi necessari per la stampa 3D, dal CAD che ha costruito il modello dell’oggetto da stampare ai software necessari per la sua conversione nel linguaggio adatto per pilotare la stampante e per il controllo dei file. Nella seconda zona è operativa una stampante 3D industriale, collegata direttamente con il PC. Non stampa direttamente il prototipo ma, per dimostrare nel dettaglio un tipico flusso industriale, realizza lo stampo che poi viene montato su una tradizionale pressa a iniezione presente nella terza zona dell’area dimostrativa. Mediante questa pressa si ottengono oggetti definitivi con i materiali standard della tecnologia a iniezione, che possono essere immessi direttamente sul mercato o usati come pre-serie. Ognuna di queste zone sarà pienamente operativa per tutta la durata della fiera. Non solo: esperti di modellazione, stampa 3D e stampaggio a iniezione sono a disposizione dei visitatori per rispondere a ogni domanda legata alla manifattura additiva. Previsti anche interventi di stampisti che hanno già adottato questa tecnologia, che consente loro di integrare con uno strumento in più la loro attività tradizionale. Per capire in pratica di cosa si tratta vi lasciamo ad un video che mostra la stessa dimostrazione già eseguita alla fiera MECSPE di Parma, organizzata da Stratasys e State Technologies.

Additive manufacturing talks

Sarà l’appuntamento conclusivo di Technology Hub e si terrà il 10 giugno a Milano presso il Vodafone Theatre. Tra i vari argomenti trattati, uno dei più interessanti sarà sicuramente quello riguardante il vetro trasparente prodotto con tecnologia additive manufacturing, e si focalizzerà sulla presentazione di una stampante 3D ad estrusione unica nel suo genere, in grado di stampare componenti in vetro. La piattaforma si compone di elementi modulari in grado di operare alle temperature elevate necessarie per lavorare il vetro dallo stato fuso fino al prodotto finale ricotto. L'evento sarà a cura di Peter Houk, Massachusetts Institute of Technology (Mit), Boston e Giorgia Franchin, Università degli Studi di Padova

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Technology Hub - Orari, ingressi, prezzi

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LUOGO: fieramilanocity – Padiglione 3
DATA: 7 – 9 giugno 2016
ORARIO: 9.30 – 17.30
INGRESSO: Porta Colleoni, Gate 4, Viale Scarampo

Ingresso a pagamento
Reception: 25,00 euro. Biglietto acquistato in reception, valido 1 giorno, 1 ingresso
Online: 15,00 euro. Biglietto acquistato con il pre-accredito online, valido 1 giorno, 1 ingresso (QUI il link)

Parcheggi a pagamento
Sono a disposizione dei visitatori 600 posti auto sul tetto del padiglione 4.
La tariffa è di 14 euro al giorno, ridotta a 8,5 euro dopo le 14.00.

Ingresso Studenti:
Gli studenti universitari esibendo alla biglietteria la tessera universitaria (o un documento che attesti l’iscrizione all’università) hanno diritto ad un ingresso omaggio. Resta obbligatoria la compilazione di una scheda di registrazione cartacea alla biglietteria.

Ciò che ci aspettiamo da Technology Hub è sicuramente una grande partecipazione e tante, tante novità in ambito di stampa 3D. Nell’attesa dell’inizio dell’evento vi rimandiamo ai reportage delle precedenti edizioni del 3D Print Hub.

Roberto Coppa
Lo scorso gennaio, 3D Systems ha presentato al CES di Las Vegas la sua serie ProJet MJP 2500, commercializzata addirittura in anticipo rispetto ai precedenti piani di lancio. La serie comprende due stampanti, MJP 2500 e MJP 2500 Plus, molto simili fra loro e dedicate alla fascia professional. Tecnologia MultiJet e compattezza nelle dimensioni sono un binomio vincente, facendole diventare un punto di riferimento nella fascia di prezzo che occupano.

Design curato e minimale, estrema semplicità d’uso e manutenzione, silenziosità. Queste caratteristiche rendono la gamma 3D Systems MJP 2500 perfettamente adatta all’uso in ufficio, ideale per portare allo stato materiale un’idea magari nata il giorno stesso. Lo scopo principale che ha fatto nascere questo modello è, infatti, la produzione di prototipi in plastica in tempi ridotti, con un’altissima fedeltà dei modelli; ciò rende possibile la verifica del design, come anche quella di effettuare veri e propri test funzionali sui pezzi prodotti.
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Queste le specifiche tecniche comuni a entrambi i modelli:



Volume di stampa: 295 x 211 x 142 mm
Risoluzione XYZ: 800 x 900 x 790 DPI, layer da 32 micron
Materiale di supporto: VisiJet M2 SUP
Peso: 211 kg
File di imput supportati: STL, CTL, OBJ, PLY, ZPR, ZBD, AMF, WRL, 3DS, FBX
Rumore: < 65 dBa stimati (a media velocità delle ventole)

Mentre i materiali a disposizione sono i seguenti:

VisiJet M2 RWT – Rigid White
VisiJet M2 RBK – Rigid Black
VisiJet M2 RCL – Rigid Clear
VisiJet M2 EBK – Elastomeric Black
VisiJet M2 ENT – Elastomeric Natura

La versione 3D Systems MJP 2500 limita l'utilizzo ai primi due materiali elencati, ossia due plastiche rigide, una bianca e una nera. Col modello MJP 2500 Plus si avrà a disposizione, in più, un materiale cosiddetto ‘traslucent’, quindi semitrasparente, e due elastomeri plastici.
I due materiali con proprietà elastiche hanno una elongazione a rottura pari al 160-230% e possono essere combinati con gli altri materiali rigidi all’interno di un unico pezzo stampato. La ricarica dei materiali sembra addirittura più semplice che cambiare cartucce ad una normale stampante su carta, i ricambi sono forniti in bottiglie di plastica liquida da posizionare nel cassetto inferiore e la macchina è in grado di stoccarne fino a 2 alla volta.

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Le ProJet MJP 2500 utilizzano una speciale cera come materiale di supporto, la VisiJet M2 SUP, un materiale eco-compatibile che è possibile rimuovere in modo semplice senza inficiare la qualità della stampa; il processo di pulizia del pezzo è chiamato EasyClean e consiste nell’immersione in due vasche di acqua riscaldata che sciolgono la cera di supporto.

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3D Systems ha lavorato con l'intento di portare la tecnologia MJP ad un prezzo più accessibile ai professionisti, semplificando l'utilizzo delle macchine e mantenendo la possibilità di utilizzare materiali con caratteristiche diverse. Insieme a queste macchine viene fornito anche un software di slicing e gestione del modello 3D proprietario: 3DSPrint. Il prezzo di mercato è di € 42.000,00 per il modello standard e di € 48.000,00 per il modello Plus.

Roberto Coppa
In campo professionale molte aziende si sono già affidate alle potenzialità delle stampanti 3D per la produzione di prototipi, in attesa che questa tecnologia si sviluppi a tal punto da permettere una produzione in serie con un rapido flusso di lavoro; alcuni produttori di stampanti 3D ci stanno lavorando, ma c’è ancora un po' di strada da fare.
La diffusione di questo sistema aumenta, e sempre di più le nuove richieste si orientano verso modelli con capacità di stampa maggiori, perché le dimensioni del pezzo da stampare sono, a volte, un vincolo imprescindibile. I vantaggi di ottenere un prototipo in scala 1:1 riguardano la possibilità di testare il prodotto nell'ingombro, nelle funzionalità e nella sua ergonomia. A questo scopo ci sono già stampanti con un volume di stampa da primato, con prezzi però che risultano tutt’altro che accessibili.

Per questo, 3D Platform ha sviluppato la sua stampante 3D FFF (a fusione di filamento) a grandi dimensioni, la 3DP Workbench. Il suo nome non è certo un caso: questa stampante 3D si presenta come un vero e proprio ripiano di lavoro, compresi cassetti per gli attrezzi e consolle di comando della macchina. Il volume di stampa corrisponde a 1000 x 1000 x 500 mm, riscaldato, in un ingombro totale di poco superiore, pari a 1420 x 1680 x 1520 cm.

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La scheda tecnica è sicuramente interessante:

- tecnologia di stampa: FFF

- risoluzione massima layer: fino a 70 micron (0.07 millimetri)

- diametro estrusore: 0.6 mm

- temperatura massima di estrusione: 295 °C

- velocità: 70-100 mm/s

- piatto riscaldato in vetro borosilicato (temperatura Massima 145 °C)

- diametro filamento: 1.75mm , 3 mm (consigliato)

- peso della stampante: 400 kg (comprensiva del carrello porta attrezzi)

E’ possibile sostituire l’estrusore di serie con altri da 0.4 o da 1.2 mm. Montando quello più grande possiamo trarre vantaggio in una maggiore resistenza del pezzo e di una maggiore velocità di stampa, sacrificando qualcosa dal lato della risoluzione degli strati. Dal lato dei materiali, 3DP1000 lascia aperte moltissime possibilità grazie alla sua flessibilità e al grande range di temperatura di esercizio, possiamo stampare infatti PLA, ABS, PVA, HIPS, Nylon, Ninjaflex® oltre che materiali speciali come filamenti compositi, conduttivi e molti altri ancora. L’azienda da questo lato non vende bobine proprietarie ma lascia piena libertà di scelta di materiali open. Piena libertà c’è anche nello slicer, per generare G-code 3DP raccomanda ‘Simplify 3D’.

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Per quanto riguarda la costruzione, abbiamo un telaio in alluminio e attuatori lineari PCB Linear, che garantiscono un’elevata precisione nei movimenti e una grande affidabilità, soprattutto se confrontati con i normali sistemi a cinghie. I motori sfruttano la SurePrint™ Technology, riducendo del 60% il consumo di energia e del 50% la temperatura di esercizio rispetto a motori classici.

La scelta della tipologia di macchina FFF sta alla base dell’economicità della macchina, che ne beneficia non soltanto per questo aspetto, ma anche per una maggiore flessibilità in fase di produzione. E’ possibile interrompere la stampa per inglobare oggetti all’interno del pezzo stampato, ad esempio parti elettroniche come sensori o interruttori e parti strutturali come staffe metalliche.

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I campi di applicazione come al solito sono molteplici, dal settore medico, all’arredamento, all’artistico; pensate che tra i prototipi realizzati da 3DP c’è anche un modello in scala 1:1 di Kecheng Lu (Marketing Specialist di 3DP) che è stato realizzato con una densità di riempimento del 7%, completamente in PLA. La replica in scala pesa 21 Kg, e ci sono voluti 7 Giorni per completare in toto la stampa, prodotta su una diagonale in due metà (porzione superiore e inferiore) e poi i due pezzi sono stati assemblati insieme.

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Il costo della 3DP Workbench è di 27'000 $ , che secondo le stime di 3D Platform risulta circa venti volte inferiore al costo medio di una stampante professionale di pari volume di stampa.

stampa3D
Il 2016 inizia con una nuova fonte di ispirazione e risorse per gli appassionati di stampa 3D. Ricordate 2be3D? Ve ne avevamo parlato raccontandovi la progettazione per il premio del Creative Contest 2015, noto festival di cortometraggi romano - qui trovate l'articolo dedicato.

Oggi torno a parlarvi di loro, in quanto questi ragazzi proprio non ce la fanno a stare fermi. 2be3D, azienda specializzata in scansione, modellazione e stampa 3D finalizzate alla prototipazione rapida, ha inaugurato una nuova sezione download all'interno del proprio sito web.

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Si tratta di una pagina del tutto nuova all’interno del portale, sulla quale è possibile visionare tridimensionalmente e scaricare alcuni modelli 3D realizzati dall'azienda.
Tali modelli sono frutto di idee e progetti interni alla società e sono realizzati interamente dai suoi grafici. La maggior parte di essi è stata creata da zero sulle principali piattaforme software di modellazione del momento, mentre un’altra buona parte è frutto di scansioni 3D per lo più effettuate utilizzando il principio della fotogrammetria. Infine ci sono modelli “ibridi”, che prevedono entrambe le tecniche di lavorazione per giungere al file finale del modello 3D. I modelli vengono messi a disposizione gratuitamente per chiunque ne voglia fare uso proprio.

Tramite l’interfaccia Sketchfab, una piattaforma WebGL online di condivisione files, è possibile entrare nella visualizzazione 3D del modello e ispezionarne la struttura, la tassellazione e le textures, il tutto con visione totale a 360°.

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Il procedimento è facile ed intuitivo e si ha in ogni istante la possibilità di analizzare la complessità della geometria e il dettaglio di qualsiasi modello da tutte le prospettive.

I  modelli sono scaricabili nei principali formati di stampa 3D (.OBJ+jpeg oppure .STL) per essere subito realizzati con qualsiasi tecnologia di stampante 3D; inoltre sono utilizzabili per le più svariate applicazioni 3D per videomakers, videogamers e creatori di app.

Infine, grazie all’implementazione per i visualizzatori di realtà aumentata, l’esperienza di osservazione tridimensionale diventa sempre più “reale” e consente, a chi possiede il visore, di balzare direttamente all’interno della scena 3D.

Attraverso la creazione di questa sezione, lo staff di 2be3D ha voluto condividere alcuni fra i modelli 3D della propria personale collezione con chi, come loro, porta avanti la passione per la creatività applicata alla manifattura moderna digitale.
Dateci un'occhio, non ve ne pentirete.

stampa3D
Il settore manifatturiero è sempre stato uno dei più ricettivi verso le nuove tecnologie. Dopotutto è comprensibile, in quanto avere migliori tecnologie corrisponde a maggiore produttività. Il caso che vi presentiamo oggi è quello di Poetry Manufacturing: una soluzione integrata di tecnologie e servizi, ideata da Ira3D, per favorire l'adozione della stampa 3D nel settore. Un terzo delle grandi imprese manifatturiere hanno già adottato la tecnologia della stampa 3D, mentre circa il 45% fa uso di tecnologie automatizzate.

Ira3D propone un servizio All in one, chiamato Poetry Manufacturing, che consente di avvicinare alla prototipazione rapida e alla produzione seriale le piccole, le medie e le grandi imprese manifatturiere: aerospaziale, calzaturiera, nautica, occhialeria, gioielli, meccanica di precisione, rubinetteria e termoidraulica tra i principali settori di applicazione.

Il sistema è interamente progettato intorno ai prodotti dell'azienda, prime su tutti le stampanti 3D Poetry Infinity, con estrusore e ugelli intercambiabili ad elevata qualità e precisione in dotazione: 0,25 mm per alte risoluzioni e 0,8 mm per altissime velocità.

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15 filamenti compatibili in polimeri termoplastici ad altissima resistenza e duttilità, tra cui segnaliamo filamenti caricati con legno, fibra di carbonio, grafene, gesso, rame, bronzo, Nylon, Crystal, PLA, ABS, Gummify, i filamenti solubili H-Limofy e IdroVANISH.

Infinity Slicer è il cuore pulsante del Poetry Manufacturing: un software che trasforma il disegno 3D in linguaggio macchina in modo facile e veloce, grazie ai parametri già impostati e ottimizzati per la stampante 3D Poetry Infinity e per i filamenti Ira3D.

Poetry Academy, i corsi accademici per la formazione sulla stampa 3D dedicati a tutti gli operatori aziendali focalizzandosi sulle singole esigenze, con approfondimento completo del software e della parte hardware e prove pratiche di stampa.

Poetry Care, il supporto tecnico certificato Poetry Care offre un servi di installazione in loco e assistenza, confermando una notevole attenzione ai dettagli dell'azienda italiana.

Poetry Manufacturing si ispira quindi a una visione: quella di poter offrire un servizio ottimizzato e completo al cliente, offrendogli tutta una serie di servizi e tecnologie che possono davvero fare la differenza all'interno di più settori produttivi. Le possibilità per emergere ci sono, bisogna solamente saperle cogliere!

Giulio Bigliardi
Il secondo laboratorio di stampa 3D di questa prima edizione di Makars, la prima Scuola in Italia di Fabbricazione Digitale per i Beni Culturali, è stato interamente dedicato alla stampa 3D DLP - Digital Light Processing.

Il laboratorio è stato tenuto da Manuela Pipino e Davide Marin di Lumi Industries, una start up italiana con sede a Casella d’Asolo (TV) specializzata nella realizzazione di stampanti DLP di grande qualità e dal costo veramente accessibile, aspetto non trascurabile per chi lavora nel settore culturale.

Insieme a loro abbiamo parlato della tecnologia di stampa DLP, abbiamo visto come funziona la loro stampante LumiPocket PRO e l’abbiamo usata per stampare alcuni dei reperti scansionati al Museo Civico Archelogico di Albano Laziale durante i precedenti corsi di rilievo 3D.

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La tecnologia DLP si basa sull’uso di fotopolimeri liquidi che si solidificano quando vengono colpiti dalla luce di un proiettore. Una qualsiasi stampante DLP è quindi composta da una vaschetta contenente il fotopolimero e in cui è immerso il piatto di stampa, e da un proiettore, generalmente full-HD in quanto garantisce la maggior risoluzione di stampa.

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La LumiPocket PRO ha un’area di stampa cilindrica, 10 cm di diametro per 10 cm di altezza, ed è in grado di creare oggetti con alta precisione, fornendo una risoluzione fino a 37μm sull’asse XY e fino a 50µm sull’asse z. Insieme alla stampante viene fornito il software LumiCreator con cui realizzare lo slicing del modello, calibrare il piatto di stampa e, più in generale, controllare le impostazioni e il processo di stampa. Lumi Industries producono anche una serie di resine ottimizzate per essere usate con la LumiPocket e garantire la maggiore qualità di stampa possibile; tuttavia, la stampante è perfettamente compatibile anche con le più diffuse resine attualmente in commercio.

Le stampanti DLP possono utilizzare un’ampia gamma di resine, tra le più interessanti certamente quelle fondibili che possono essere utilizzate per realizzare oggetti in metallo con la tecnica della “cera (resina) persa” in quanto bruciano senza lasciare residui. Nel campo dei Beni Culturali ciò potrebbe aprire numerose possibilità per la riproduzione di gioielli antichi.

La preparazione del file STL per la stampa è piuttosto semplice, anche se richiede qualche accorgimento in più rispetto alla stampa FDM. In particolare, è importante dare uno spessore alle pareti del modello (per la LumiPocket viene consigliato un valore di circa 1,7 mm) e creare due fori per permettere alla resina che non viene solidificata di uscire dall’oggetto. Dopodiché è sufficiente costruire i supporti, fare lo slicing e lanciare la stampa.

Una volta terminato il processo di stampa, l’oggetto deve essere liberato dai supporti e ripulito con alcool, in modo da togliere tutti i residui di resina liquida e, infine, asciugato sotto una lampada UV.

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La tecnologia DLP è relativamente veloce e molto precisa, è sicuramente la soluzione ideale per riprodurre oggetti di piccole dimensioni oppure oggetti con particolari molto minuti, che non potrebbero essere resi con la tradizionale stampa FDM. Ne abbiamo avuto la conferma con la stampa di questa testina di guerriero conservata al Museo Civico Archeologico di Albano Laziale: seppur l’oggetto sia alto appena 9 cm la resa dei particolari,anche quelli più piccoli, è davvero eccezionale.

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Alla prossima puntata con il report del corso di stampa 3D con argilla.

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I primi 1.000 Eary Birds se la porteranno a casa a partire da 79$.
 
QUI IL LINK ALLA CAMPAGNA KICKSTARTER DI OLO stampante 3D per smartphone.

In un mondo come quello di oggi, dove tutti abbiamo in tasca uno smartphone e, addirittura, esistono i secondi smartphone, si sente sempre più la necessità di implementarli con gli strumenti che ci circondano. Compatibile con Windows, iOS e Android, OLO permetterà ai vostri smartphone di diventare parte integrante di una stampante 3D estremamente economica e compatta. Il concetto che sta alla base del funzionamento di questa piccola stampante 3D è ad oggi ben conosciuto: OLO è una stampante 3D a resina dotata di una piccola vasca con la funzione di accogliere la resina liquida, un particolare vetro che rende perpendicolare la luce che lo attraversa e un semplicissimo meccanismo che permette di muovere in verticale il piatto di stampa.

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OLO stampante 3D per smartphone - Procedura di stampa

Una volta caricato il modello 3D che si intende stampare sul cloud della propria stampante 3D OLO, sarà possibile far partire la stampa 3D direttamente dal proprio smartphone attraverso un’apposita applicazione. Lo smartphone andrà poi posizionato nel suo alloggiamento all’interno della stampante 3D. Durante il processo di stampa lo smartphone emetterà dei “flash” di luce attraverso lo schermo, andando quindi a sinterizzare la resina.

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OLO stampante 3D per smartphone - Volume di stampa e qualità

Il volume massimo di stampa è di 5 x 3 x 2 pollici, ossia 127 x 76 x 50 mm. Il processo di stampa sarà lento, soprattutto a causa della tecnologia low-cost utilizzata. La qualità degli oggetti prodotti dipenderà tantissimo dalla luminosità dello schermo dello smartphone utilizzato per sinterizzare la resina. Questo significa che i risultati di stampa in seguito all’utilizzo di un iPhone 6 saranno migliori rispetto a quelli ottenibili usando un iPhone 4. Anche la dimensione di stampa varia in base alla dimensione dello schermo utilizzato.

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Svoltosi dal 17 al 19 marzo, anche quest'anno MECSPE è riuscito a stupire. Sarà la dimensione della fiera - enorme -, sarà la presenza dei bracci robotici che giocano a basket che mi fanno impazzire; fatto sta che di prodotti nuovi legati al mondo della stampa 3D e dell'Additive Manufacturing ne ho trovati.

Avete mai visto il muso di una macchina da Formula 1 stampato in 3D? E' stata la prima volta anche per me. Zare Prototipi è un'azienda con sede in provincia di Reggio Emilia, specializzata nella prototipazione altamente professionale nei settori avio e automotive. Le collaborazioni dell'azienda con diverse università e l'utilizzo di macchine marcate Stratasys hanno spinto Zare prototipi a assumere un know-how al top per quanto riguarda l'additive manufacturing altamente professionale, tra cui la stampa 3D in metallo.

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Lo sapevamo da mesi, 3D Systems sta collaborando in modo molto persistente con aziende del settore delle calzature, cercando di arrivare ad un prodotto finito completamente personalizzabile e pieno di innovazione. Finalmente, dopo aver visto solamente tanti video promozionali online, ho potuto vedere e toccare con mano la nuova scarpa da running marcata New Balance. Chiamata Voronoi, in onore della famosa matrice da cui è composta, la suola della scarpa è interamente stampata in TPU Duraform Flex attraverso sinterizzazione laser SLS. Attraverso l'alta personalizzazione offerta dalla tecnologia della stampa 3D, New Balance potrà progettare scarpe completamente su misura per gli atleti, migliorandone le prestazioni. I primi modelli saranno in vendita da aprile 2016 nelle sedi di Boston.

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Pochissimi giorni dopo aver presentato 42 - di cui trovate qui le specifiche - Sharebot ha già messo in mostra una nuova macchina, con volume di stampa pari a 297 x 420 x 300 mm. Esatto, la superficie di base è in formato ISO A3. Il modello di cui sto parlando è Sharebot Q ed è costruita con telaio in ferro zincato e profili in alluminio.  Le caratteristiche tecniche della macchina comprendono un sistema di autolivellamento del piano di stampa, una telecamera integrata, l'interfaccia web con gestione da remoto, la possibilità di lanciare oggetti in stampa diretta da web o USB, piano di stampa magnetico e un sensore di presenza e scorrimento del filo.

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Stampare un PLA che faccia completamente sparire la finitura dei layer? Se guardate la prossima foto capite di cosa parlo e sappiate che no, non è stata scattata fuori fuoco. Il pezzo che vedete ritratto è stato stampato con quello che Keytech definisce PLA Renegade. Un PLA molto particolare, che non lascia intravedere la finitura superficiale dei layer stampati a 100 micron, completamente paragonabile a una stampa 3D in nylon attraverso sinterizzazione laser. Notevole!

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Tra le piacevoli new entry nel settore ho incontrato Mark One, giovanissima azienda con sede a Cesena, pronta a promuovere i propri servizi. Mark One, la prima macchina dell'azienda, è una stampante 3D solida e semplice in grado di stampare diversi tipi di materiali senza tralasciare la qualità del pezzo. Oltre a commercializzare la sua prima stampante 3D, Mark One è specializzata nella progettazione di macchine custom: potrete presentarvi da loro, fare richieste specifiche secondo le vostre esigenze e i ragazzi faranno tutto il possibile per accontentarvi, passando attraverso stampanti 3D di dimensioni generose o con velocità di stampa molto sostenute.

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SDM 3D si è presentata corazzata con un esercito di macchine, tra cui una nuova stampante a grandi dimensioni, e per "grandi dimensioni" intendo un volume di stampa di circa 50 cm cubi (vi aggiorneremo con la dimensione esatta del volume). Dotata di doppio estrusore, sembra proprio che l'obiettivo sia quello di avvicinarsi a chi ha necessità di stampare oggetti grandi, evitando di stampare a pezzi.

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WASP si è presentata con un nuovo tocco di unicità: le sedie che si trovavano dentro allo stand dell'azienda erano interamente stampate in 3D. Il processo di stampa è avvenuto tramite una delta di grandi dimensioni appositamente progettata: il blocco estrusore integra un ugello da 5 mm, mentre la ricarica di materiale avviene tramite l'utilizzo di pellet. Le sfumature, dal bianco al blu, sono dovute semplicemente al mix di pellet di queste due colorazioni. L'estrusore spinge quindi i granuli verso l'ugello attraverso un sistema a vite che ruota su sé stesso.

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Immagino che vi starete chiedendo che fine hanno fatto i progetti di stampa 3D in argilla. Bene, sembra che l'azienda stia raggiungendo degli accordi col comune di Massa Lombarda per dare vita ai suoi progetti più grandi a cielo aperto.

Roberto Coppa
Come ogni anno, da ormai 15 edizioni, si rinnova l’appuntamento del MECSPE di Parma, l’evento di riferimento per quanto riguarda la tecnologia della meccanica nell’industria manifatturiera che si svolge da domani 17 Marzo, fino a sabato 19 Marzo. Lo scorso anno ha attirato più di 30’000 visitatori, distribuiti nei 79'000 metri quadri dei padiglioni del complesso fieristico. Troveremo tutte le innovazioni riguardanti le tecnologie di produzione a livello industriale, quindi: macchine, sistemi logistici, sistemi di controllo e elettronica per l’automazione. Proprio per quest’ultimo ambito segnaliamo la prima edizione del Robot forum, evento sulla robotica il cui tema di quest’anno riguarda l’Assemblaggio.

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Ma concentriamoci su ciò che più interessa a noi. MECSPE ospita per il secondo anno di fila 3D Print Hub Parma, una grandissima occasione per dimostrare il ruolo fondamentale che la stampa 3D si sta ritagliando nel settore, un grande riflettore per presentare le tecnologie che consentono di incrementare l’efficacia e l’efficienza del processo produttivo e di prototipazione, garantire maggiore flessibilità a costi inferiori e a tempi ridotti. L’utilizzo della stampa 3D nell’ambito manifatturiero ha fondamentalmente due diversi tipi di applicazione: la produzione diretta e la creazione di stampi. Per questo ultimo ambito, nell’area dimostrativa verrà dimostrato nel dettaglio un piccolo flusso industriale, con la realizzazione di uno stampo che poi verrà montato su una tradizionale pressa a iniezione. Mediante questa pressa si ottengono oggetti definitivi con i materiali standard della tecnologia a iniezione, che possono essere immessi direttamente sul mercato o usati come pre-serie.
Oltre a questo, durante tutta la durata della fiera avranno luogo vari workshops e convegni che toccheranno tematiche importanti nella sfera della stampa 3D con approfondimenti mirati dedicati a meccanica, prototipazione, modellazione e design industriale. Per informazioni più dettagliate a riguardo potete fare riferimento al programma completo del sito MECSPE a questo link.

Per quanto riguarda i nomi presenti al MECSPE 2016 troviamo i nomi più importanti nel segmento professional della stampa 3D come 3D Systems, Stratasys e molti altri.

Tutto ciò che riguarda il 3D-printing è esposto nel settore dell’Additive Manufacturing nel padiglione 6 della fiera, raggiungibile più facilmente dagli ingressi NORD e OVEST.

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Giulio Bigliardi
L’ultimo mese di questa edizione di Makars è stato dedicato ai corsi di stampa 3D. Abbiamo iniziato parlando di stampa 3D FFF (o FDM) e delle possibili applicazioni nel campo dei Beni Culturali. Abbiamo usato diverse stampanti e abbiamo sperimentato l’uso di molti materiali, con caratteristiche veramente interessanti.

Nella prima giornata di corso ci siamo concentrati sugli aspetti più teorici del processo di stampa, abbiamo visto come funziona una stampante 3D, come è fatta e quali sono i componenti principali. Non siamo entrati troppo nei dettagli tecnici, ma abbiamo analizzato i componenti di cui è importante conoscere il funzionamento per poter utilizzare correttamente una stampante: in particolare il blocco estrusore (“tirafilo”, hot end e ugello) e il piatto di stampa. Abbiamo inoltre discusso degli elementi a cui prestare attenzione quando si acquista una stampante, tra cui piatto di stampa riscaldato o non riscaldato, stampante aperta o chiusa, numero di estrusori, tipo di estrusore (Bowden o standard; a vite o a pignone godronato), le dimensioni dell’ugello e del “tirafilo” e così via…

Abbiamo in seguito parlato di materiali, da quelli più diffusi come PLA e ABS, ma anche di quelli particolari come ad esempio il PVA, solubile in acqua, il PET, quello delle bottigliette di plastica, o lo STRAW, composto in parta da paglia vegetale.

Ci siamo poi soffermati sui materiali più utili nel settore dei Beni Culturali. Oltre all’argilla, che sarà oggetto di un corso a parte, abbiamo discusso delle potenzialità dei materiali ibridi, cioè composti da termopolimeri e da una percentuale di polveri di vario tipo, come legno oppure metalli (bronzo, rame o ottone). In particolare ci siamo concentrati sui materiali prodotti da TreeD Filaments, un’azienda italiana che produce materiali orientati al settore architettonico e artistico. I suoi materiali sono a base di polveri di vario tipo, come marmo, sabbia e argilla, e danno vita a prodotti molto versatili (anche per la quantità di colorazioni disponibili) e che, grazie proprio alla componente di polvere, possono essere post-lavorati con molta facilità.

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Abbiamo infine analizzato i principali problemi che possono verificarsi durante la stampa e abbiamo visto alcune soluzioni per risolverli. In particolare, abbiamo discusso di warping, la deformazione che si verifica su certi tipi di materiali (ABS in primis), di oozing e in generale del problema della ritrazione che causa fastidiosi filamenti in alcuni punti dell’oggetto stampato, di overhang e di come orientare l’oggetto da stampare per evitare il più possibile di dover costruire supporti, del cracking che si può verificare in alcune stampe se non c’è un buon controllo della temperatura.

A questo punto non ci restava che stampare. Durante il secondo giorno del corso abbiamo preparato alcuni file per la stampa usando il programma di slicing Cura (ma con una veloce presentazione anche di Slic3r e di Simplify 3D). Abbiamo analizzato tutti i parametri, sia base che avanzati, per capire come settarli al meglio in base al materiale che utilizziamo, in base alle caratteristiche del modello da stampare, in base alla qualità finale che vogliamo ottenere e in base alla stampante che abbiamo a disposizione.

Grazie alla partnership tecnica con Sharebot e WASP, due dei principali produttori di stampanti 3D nel panorama italiano, i nostri studenti hanno avuto a disposizione per tutta la durata di Makars una Sharebot KIWI e una Delta WASP 20 40 (nella sezione recensioni, potete trovare delle prove dettagliate di queste macchine).

La Sharebot KIWI è un’ottima macchina entry-level, precisa e silenziosa, che ad un costo decisamente basso offre buone prestazioni, anche in stampe di lunga durata. Con la KIWI abbiamo stampato in PLA (un termopolimero prodotto da scarti vegetali) alcuni reperti del Museo Civico Archeologico di Albano Laziale digitalizzati dagli studenti durante i precedenti corsi di rilievo 3D.  Abbiamo visto come preparare la stampante (calibrazione in Z del piatto di stampa, preparazione del piatto di stampa con lacca o blue tape per evitare il distaccamento del pezzo durante la stampa, caricamento del filo) e abbiamo visto quali impostazioni di slicing settare per sfruttare al pieno le potenzialità della KIWI. Stampare in PLA è relativamente semplice e, dopo le prime normali difficoltà, i risultati sono arrivati.

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Dopo aver preso confidenza con il processo di stampa, ci siamo avventurati nell’uso di materiali più interessanti, in particolare quelli a base di polveri, anche se in certi casi sono più difficili da stampare. In particolare, questi materiali hanno bisogno di una stampante con alcune caratteristiche che consentano un maggior controllo sulla temperatura di stampa: piatto riscaldato e area di stampa chiusa. Questi due fattori permettono di raffreddare più lentamente il materiale stampato, scongiurando problemi di warping e di cracking.

Con questi materiali abbiamo utilizzato la Delta WASP 20 40, una stampante di livello professionale chiusa e con piatto riscaldato e che, grazie anche ad un’area di stampa generosa (20x40 cm), permette di stampare una grande varietà di oggetti e materiali. Abbiamo così iniziato a sperimentare i differenti materiali a disposizione grazie alla partnership con TreeD Filaments e, una volta trovati i corretti parametri di stampa, ci siamo divertiti a ricreare gli oggetti scansionati al Museo di Albano. In particolare, ci siamo concentrati nella stampa di un busto di epoca romana: abbiamo provato materiali diversi e per ogni materiale parametri diversi, in modo da trovare la giusta combinazione. Tutto è stato accuratamente annotato, in modo da poter procedere con più sicurezza nelle stampe future. In particolare abbiamo utilizzato i filamenti TreeD filaments della serie Monumental (Architectural, Sandy, Clay e Heritage Brick) e BronzFill e CorkFill di ColorFabb.

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Per chiduere abbiamo anche parlato di post-lavorazione: vapori di acetone per lisciare l’ABS, carta vetrata per i materiali a polvere, rivestimenti in resina per togliere l’effetto layers, tecniche ossidanti per i materiali a base di polveri di metalli, trattamenti per i materiali a base di fibre di legno legno, ecc…

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Continuate a seguirci sul nostro Blog, a breve anche i report degli altri corsi!

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