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Le migliori guide alla stampa 3D, curate dalla redazione di Stampa 3D forum. Guide all'acquisto, guide all'uso, consigli pratici e molto altro.
Alessandro Tassinari
ABS è un filamento per stampa 3D molto utilizzato, secondo soltanto al filamento in PLA.
L'ABS è probabilmente la plastica più popolare per lo stampaggio a iniezione. Se ti guardi attorno, la trovi sicuramente! In ABS sono realizzati tantissimi oggetti comuni come tubazioni, componenti di elettrodomestici, strumenti musicali, i Lego, contenitori.
L'acrilonitrile butadiene stirene (ABS) è una termoplastica che non modifica le sue proprietà chimiche se sottoposta a cambi di temperatura. Fu disponibile per la prima volta negli anni '40 e inizialmente fu commercializzato come alternativa alla bachelite. Ma è stato solo negli anni '50 che è diventata la plastica di riferimento in tutto il mondo.
L'ABS è composto da tre monomeri che gli conferiscono specifiche caratteristiche distintive. La sua resistenza chimica deriva dalla presenza dell'acrilonitrile. Il butadiene conferisce proprietà come tenacità e resistenza agli urti, mentre lo stirene lo rende rigido.
Come ti dicevo, l'ABS è molto utilizzato in numerosi settori, soprattutto perché è facile da lavorare ed economico. A livello industriale viene fornito sotto forma di pellets, cioè plastica in granuli che in seguito viene scaldata e deformata con l'obiettivo di realizzare nuove componenti.
L'ABS era il materiale più popolare per la stampa 3D fino all'arrivo del PLA, il quale, grazie alla sua facilità di stampa, è riuscito ad accaparrarsi una bella fetta di mercato.
Tuttavia, ABS rimane una delle migliori scelte di materiale per la stampa di parti durevoli e convenienti, essendo particolarmente apprezzato in applicazioni commerciali. Inoltre, l'ABS fornisce finiture di qualità eccellente se gestito correttamente.
Districarsi tra i tanti produttori di filamenti per la stampa 3D non è mai facile, ma con questa guida all'acquisto voglio aiutarti a trovare la bobina di ABS che fa al caso tuo.
Ho selezionato per te una serie materiali che presentano colori e caratteristiche diverse, spaziando un po' tra le varie fasce di prezzo, dal più economico al più costoso e tenendo in considerazione la qualità, caratteristica che non deve mai mancare nei nostri filamenti.
Ready? Scaldiamo gli estrusori e... via!
In questa guida:
> SUNLU ABS
> Amazon Basics ABS
> ICE Filaments natural ABS
> Verbatim filamento ABS
> ICE Filaments Fluo Gnarly
> Polymaker ABS
> Arianeplast ABS
> eSUN ABS+
> Jayo filamento ABS
> L'ABS è tossico?
> Pro e Contro dell'ABS
> Come stampare l'ABS
> Consiglio speciale - Come mantenere bobine di ABS aperte
SUNLU ABS

 
I filamenti per stampa 3D SUNLU sono ormai una certezza. SUNLU è un marchio conosciuto da anni per la buona qualità dei propri materiali e il prezzo a buon mercato, facendo di SUNLU un vero e proprio protagonista nel mercato dei materiali per la stampa 3D.
ABS SUNLU è un materiale che si estrude bene, forte e durevole. Insomma, proprio quello che ci si aspetta da un buon ABS. In filamento è venduto in bobine da 1Kg, diametro 1.75 mm con precisione di +/- 0.02 mm.
Imballato e sigillato in confezioni di plastica sottovuoto, così da preservarne le qualità prima della consegna a casa. Si consiglia una temperatura di stampa di 240-270 °C, mentre il piano di stampa dovrebbe stare tra 80 e 120 °C. Stampabile tra 50 e 100 mm/s.
Prezzo: circa 22.99 €/Kg
Vedi offerta su Amazon
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Amazon Basics ABS

Se hai letto altre mie guide ai materiali di stampa 3D lo saprai... sono un grande fan dei filamenti Amazon Basics! Sì, lo ammetto, ma ti spiego anche il perché.
Il marchio Amazon Basics assicura una qualità costante nel tempo. Se trovi i parametri giusti di stampa per un materiale Amazon Basics, raramente dovrai cambiarli. Questo perché Amazon vende davvero tanto materiale e la sua produzione è estremamente standardizzata. Se le componenti chimiche del materiale non cambiano, anche le nostre condizioni di stampa resteranno sempre le stesse!
In più l'ABS Amazon Basics è sempre disponibile in tante colorazioni, con spedizione Amazon Prime assicurata. Io la trovo davvero molto comoda.
Infine, il prezzo. Amazon Basics riesce sempre a fornire prezzi vantaggiosi rispetto la concorrenza, mantenendo inalterate le qualità dei propri prodotti.
Prezzo: circa 20.99 €/Kg
Vedi offerta su Amazon
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ICE Filaments natural ABS

Se sei alla ricerca di una soluzione economica, ICE Filaments in genere ha sempre la risposta. ICE Filaments è uno dei pochissimi produttori a fornire bobine da 0.75 Kg, riuscendo a ridurre leggermente anche il prezzo del prodotto.
Questo speciale ABS è fornito in versione "natural", ossia senza colorazioni. Il colore del filamento è biancastro, tendente al trasparente-giallognolo. Si tratta di un filamento semplice, che costa poco anche perché non sono stati aggiunti coloranti.
Un materiale da 1.75 mm di diametro, che si stampa ad una temperatura di 5-10 °C in più rispetto alle classiche temperature di stampa dell'ABS.
Prezzo: 16.95 € (bobina da 0.75 Kg)
Vedi offerta su Amazon
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Verbatim filamento ABS

Per i più romantici, Verbatim resterà sempre il fornitore dei vecchi compact disc. Ma i tempi cambiano e Verbatim stessa ha trovato un ottimo business nella distribuzione di filamenti per stampa 3D. La caratteristica che contraddistingue i filamenti Verbatim è la qualità.
ABS Verbatim è un materiale ad alte prestazioni molto versatile, con un'ottima resistenza al calore e una buona lavorabilità. Si tratta di una materiale stabile e ben bilanciato. Insomma, Verbatim ha cercato di realizzare delle mescole che potessero rispondere anche a necessità professionali.
Disponibile in diverse colorazioni - bianco, rosso, nero, blu - la mia preferita è quella grigio-argento.
Prezzo: 26.99 €/Kg
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ICE Filaments Fluo Gnarly

Quando si parla di colori particolari, ICE FIlaments ha sempre una risposta. Questo ABS ha una colorazione verde fluo che potrebbe farti realizzare oggetti poco convenzionali. Non si tratta di un filamento fluorescente, anche se il colore post stampa risulta molto sgargiante.
Si stampa come un normalissimo ABS e le sue caratteristiche tecniche sono uguali a quelle degli ABS standard.
Prezzo: 16.95 € (bobina da 0.75 Kg)
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Polymaker ABS

Polymaker è un noto marchio di filamenti per stampa 3D, conosciuto per l'attenzione ai dettagli e alla proposta di prodotti fuori dal comune. Lo si capisce dai colori offerti, dal packaging e dal tutti i servizi a contorno.
L'ABS Polylite è un ottimo materiale di stampa, resistente agli urti e al calore. Fornito in diametro da 1.75 mm, l'avvolgimento nella bobina viene fatto con cura per evitare fastidiosi nodi e inceppamenti. Presenta buone proprietà meccaniche e la speciale mescola utilizzata ne permette il rammollimento già a 105 °C.
La bobina è in cartone, facilmente riciclabile e prodotta con materiale riciclato a sua volta.
Un filamento stabile, disponibile in numerose colorazioni pastellate o più accese. Lo consiglio!
Prezzo: circa 34.95 €/Kg
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Arianeplast ABS

Un materiale di qualità, facilmente stampabile senza troppe difficoltà. Arianeplast fornisce da numerosi anni chi vuole risparmiare qualche euro.
Questo ABS si presenta come robusto e ben bilanciato, fornito in diverse colorazioni. Si comporta bene contro gli urti e si stampa ad una temperatura di 230-250 °C, con piatto ad almeno 90 °C.
Prezzo: circa 20.99 €/Kg
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eSUN ABS+

Questo filamento ha più di 870 recensioni su Amazon, totalizzando una media 4.5 stelle. Penso che la media parli da sola!
eSUN ABS+ è una versione migliorata del materiale prodotto dal noto marchio. Molto resistente all'impatto e all'usura, si stampa con grande facilità. Le deformazioni sono limitate, il che garantisce maggiore precisione nella stampa. La tolleranza del diametro del filo è molto limitata, rendendolo un materiale perfettamente compatibile con i numerosi estrusori che si trovano oggi sulle stampanti 3D.
Fornito in confezione sottovuoto per preservarne le caratteristiche finché non viene consegnato a casa, eSUN ha sicuramente fatto un ottimo lavoro di ottimizzazione su questo materiale, riuscendo anche a contenerne il costo finale!
Prezzo: 26.99 €/Kg
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Jayo filamento ABS

Un filamento in ABS senza pretese, ma spesso lo si trova in offerta su Amazon! Si stampa facilmente, non presenta particolari difficoltà di gestione, non eccelle in specifiche caratteristiche tecniche. Semplicemente, è un materiale economico al giusto prezzo.
Lo trovi in numerose colorazioni e in bundle da 3-5 bobine che ti fanno risparmiare ancora di più. Temperatura di estrusione/ugello consigliata 240 °C – 270 °C, temperatura letto riscaldato 80 °C – 120 °C.
Prezzo: circa 20.50 €/Kg
Vedi offerta su Amazon
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L'ABS è tossico?
Questo aspetto mette sempre un po' di preoccupazione, soprattutto ai principianti della stampa 3D. In rete si legge un po' di tutto, ma qui cercerò di fare chiarezza.
Durante la stampa dell'ABS vengono rilasciate sostanze chimiche che si contraddistinguono per un odore forte e un certo livello di tossicità.
Sia chiaro: tutti i filamenti per stampa 3D rilasciano nell'ambiante particelle ultrafini durante la stampa. L'ABS però è noto per emettere una quantità maggiore di composti organici volatili pericolosi e dannosi per la salute, come lo stirene.
Studi dimostrano che le preoccupazioni hanno ragione di esistere, ma esistono pratiche soluzioni e accorgimenti che chiunque può adottare. Ricorda sempre: meglio prevenire che curare.
Se vuoi stampare ABS, assicurati di non avere la stampante in una stanza dove stai tu o altre persone. Fai in modo che la stampante emetta odori e particelle in uno spazio dedicato, così da proteggerti.
In secondo luogo, sarebbe ideale arieggiare l'ambiente in modo costante. Apri la finestra, lascia che l'aria scorra nella stanza. Attenzione però a non creare sbalzi di temperatura... le tue stampe potrebbero risentirne.
Un'altra soluzione prevede l'uso di stampanti chiuse e dotate di filtri HEPA. In rete trovi molte soluzione DIY, puoi divertirti a costruirne uno con le tue mani.
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Pro e Contro dell'ABS
Le caratteristiche dell'ABS sono davvero peculiari. D'altro lato però, l'ABS non è un materiale facilissimo da stampare, soprattutto a causa dei ritiri che spesso si generano a seguito della deposizione strato su strato.
Vediamo qui quali sono i Pro e i Contro dell'usare l'ABS nella stampa 3D.
Pro
Buone proprietà meccaniche: il materiale è noto per essere forte, resistente e durevole. Offre una buona resistenza al calore, all'elettricità e ai prodotti chimici di uso quotidiano. L'ABS è un po' flessibile e quindi meno fragile del PLA. Facile da post-produrre: l'ABS è molto più facile da limare e levigare rispetto al PLA, soprattutto se usi strumenti e materiali idonei alla post produzione e finitura. Può anche essere post-elaborato con vapore di acetone, che rimuove completamente tutte le linee di strato e fornisce una finitura superficiale pulita e liscia. Economico: è uno dei filamenti più economici in circolazione, con una bobina da 1 Kg a partire da € 16. L'ABS offre un grande valore considerando le sue proprietà meccaniche superiori, ma attenzione alla qualità del filamento. Contro
Fumi forti e tossici: ne abbiamo parlato poco fa. Puoi risolvere stampando in una stanza adeguatamente ventilata. Difficile da stampare in 3D: l'ABS richiede una corretta gestione della temperatura, poiché deve raffreddarsi lentamente per evitare crepe o delaminazione. Anche la deformazione è un problema, soprattutto per oggetti con una grande superficie in stampanti 3D non chiuse. Richiede assolutamente un letto riscaldato. Sensibilità ai raggi UV: l'ABS è sensibile ai raggi UV, quindi può subire danni dalla luce solare diretta. Per questo motivo, non è consigliabile stampare parti che devono stare all'esterno in ABS. PETG e ASA sono buone alternative per tali applicazioni. Filamenti più facili da stampare sono il PLA e il PETG. Clicca sui link se vuoi leggere le guide su quei materiali specifici!
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Come stampare l'ABS
Stampare l'ABS non è così semplice a causa dei ritiri e delle alte temperature necessarie per estruderlo. Però ci sono alcuni consigli che posso darti per riuscire nel tuo intento.
Usa una stampante 3D chiusa
L'ABS è sensibile ai drastici sbalzi di temperatura, quindi assicurati che la tua stampante 3D sia chiusa (altamente consigliato) o almeno che lo sbalzo di temperatura dovuto alla temperatura ambiente non sia esagerato. Evita il più possibile le correnti d'aria e non stampare in cantina!
Usa un piatto riscaldato
Questo è obbligatorio. L'ABS ha un'elevata contrazione termica, quindi quando il primo strato si raffredda si restringe di volume, causando deformazioni. Con un letto riscaldato a circa 110 °C, l'ABS rimane in una sorta di stato gommoso, permettendogli di contrarsi senza deformarsi.
Adesione corretta al piano di stampa
Consiglio vivamente di utilizzare qualcosa che migliori l'adesione al piatto, oltre a un letto riscaldato. Ci sono molte opzioni, tra cui colla stick, nastro Kapton e impasto di ABS, una soluzione liquida di ABS diluita in acetone.
Perfeziona il raffreddamento
La ventola di raffreddamento soffia aria su ogni strato per una solidificazione più rapida, ma per l'ABS ciò può causare deformazioni. Prova a regolare le impostazioni di raffreddamento al minimo necessario. Una buona tattica è spegnere completamente la ventola di raffreddamento per i primi strati.
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Consiglio speciale - Come mantenere le bobine di ABS
Il mantenimento dei materiali è fondamentale se vuoi ottenere stampe di qualità. I filamenti non dovrebbero mai essere esposti ai raggi del sole o all'umidità.
L'umidità rappresenta forse la principale causa di degrado dei materiali di stampa 3D. Se un filamento assorbe umidità, rischia di diventare instampabile, obbligandoti letteralmente a buttarlo nel cestino.
Sprecare soldi e materiale non piace a nessuno, o sbaglio?! Fortunatamente esiste una soluzione a questo problema: gli essiccatori di filamento.
Questi utilissimi strumenti permettono di mantenere le proprietà del filamento inalterate, oltre che permetterti di rendere utilizzabili vecchie bobine rimaste nel dimenticatoio.
Sugli essiccatori per filamento ho scritto una guida dedicata, dove ti spiego come funzionano e ti do consigli d'uso. La lascio qui, fanne buon uso!
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Alessandro Tassinari
L’estrusore è uno dei componenti più importanti di una stampante 3D. La sua funzione è quella di scaldare il filamento e spingerlo attraverso l'ugello, deponendo la plastica in modo regolare e costante strato su strato.
L’estrusore, a volte chiamato “blocco estrusore”, è composto da due parti:
Hot-end, la parte calda che scioglie e deposita il materiale; Cold-end, la parte fredda del corpo estrusore, cioè il dispositivo che spinge il filamento nella zona di fusione. L'hot end è probabilmente la parte più critica di una stampante 3D. Dall’hot end dipendono molti fattori che definiscono la qualità delle stampe che puoi realizzare con la tua stampante 3D.
In genere, gli elementi che compongono l’estrusore sono in metallo, capaci di resistere ad alte temperature e di avere un degrado limitato nel tempo. Questo assicura migliori performance rispetto ad altre soluzioni ben più economiche.
L’estrusore, ma in particolare l’hot end, può essere soggetto a diversi problemi. Il problema più comune è sicuramente quello di ritrovarsi con l'hot end intasato,(situazione chiamata "Hotend clogging") che può portare a un'estrusione errata o a nessuna estrusione.
La causa più comune di questo problema è legata al calore con cui viene scaldato l’hot end. Infatti, se la parte riscaldante non è ben isolata, il calore tende a salire e a riscaldare anche quelle componenti che dovrebbero restare fredde, scaldando e sciogliendo il materiale di stampa troppo presto e causando il blocco.
La qualità dell’hot end è quindi cruciale per evitare problemi di questo tipo: migliore è la capacità dell'hot end di contenere il calore nella "zona di fusione", minore è la probabilità che l’estrusore si intasi.
In questo articolo andiamo a esaminare insieme i migliori estrusori per stampanti 3D, discutendone le caratteristiche, il prezzo, la compatibilità e altro ancora, con l’obiettivo di aiutarti nella scelta del miglior upgrade per la tua stampante 3D.
In questa guida:
> Micro Swiss All Metal Direct Drive
> Micro Swiss NG
> E3D V6
> E3D Hemera
> E3D RapidChange Revo
> BIQU H2
> Phaetus Rapido
> Phaetus Dragonfly
> Creality Spider
> Come scegliere l’estrusore per stampante 3D
> Differenze tra estrusore Direct e Bowden
Micro Swiss All Metal
Micro Swiss All Metal è una scelta eccellente per coloro che desiderano utilizzare materiali con temperature di stampa elevate. A una rapida occhiata, il dissipatore di calore potrebbe sembrare simile all'hot end montato di serie sulle stampanti Creality CR o Ender-series.
La struttura parallela rende il montaggio dell'hot end Micro Swiss su queste stampanti un gioco da ragazzi. Ma anche se questi hot end si assomigliano, quelli standard montati sulle stampanti 3D citate e il Micro Swiss presentano importanti differenze.

Micro Swiss All Metal è un hot end interamente in metallo ed è privo di un rivestimento in PTFE, che gli consente di raggiungere temperature elevate di circa 280-300 °C senza produrre fumi tossici a causa della combustione del PTFE che si trova sugli estrusori standard. Tuttavia, vale la pena ricordare che, a causa delle maggiori capacità di temperatura, le estremità calde interamente in metallo sono soggette a intasamento.
Micro Swiss All Metal presenta anche una gola interamente in metallo, che collega il dissipatore di calore al blocco riscaldante, realizzata in lega di titanio di grado 5. Il titanio non solo è un materiale altamente durevole, ma ha anche ottime proprietà di isolamento termico. Secondo Micro Swiss, questo materiale offre una conduttività termica tre volte inferiore rispetto all'acciaio inossidabile, la scelta tipica del materiale per le gole hot-end.
Diametro del filamento: 1,75 mm Stampanti 3D supportate: si adatta alla maggior parte delle stampanti FDM (ad es. CR-10, Ender 3, Tevo Tornado). Prezzo: circa € 75. Vedi offerta su Amazon
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Micro Swiss NG
Il design compatto di questo estrusore ne diminuisce il peso e la rigidità totale. Effettivamente basta guardarlo per capire che non stiamo avendo a che fare con un blocco estrusore standard, ma con un vero e proprio pezzo unico nel panorama della stampa 3D.
Lo ammetto, mi piace veramente tanto! 😍

Micro Swiss NG presenta il motore di azionamento inclinato di 45° posto a lato del cold end. Questo ha permesso ai progettisti di ridurre la lunghezza del tubo che accoglie in filamento, andando a limitare ulteriormente i problemi di stampa che possono derivare dall'uso di alte temperature o di materiali flessibili. Grazie al Bevel Gear design utilizzato, il percorso del filamento all'interno dell'estrusore è ridotto ad appena 41mm.
Quello che salta all'occhio sono sicuramente le componenti in metallo, che assicurano efficienza e una esperienza di stampa 3D ottimale. Da notare la particolare forma che è stata data alla parte metallica con funzione di dissipazione del calore. L'intero blocco di stampa è integrato col sistema Micro Swiss All Metal Hotend. Il percorso del filamento è placcato con finitura TwinClad TX.
Adattabile a un'ampia gamma di stampanti 3D, tra cui cito CR-10, CR-1's, CR-10-5S, CR-10-S4, Ender 3, Ender 3 Pro, Ender 3 V2, Sunlu S8, e molte altre che derivano da questi modelli di base.
Diametro del filamento: 1,75 mm Stampanti 3D supportate: si adatta alla maggior parte delle stampanti FDM Prezzo: circa € 145. Vedi offerta su Amazon
 
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E3D V6
Con la sua comprovata affidabilità, E3D V6 ha dimostrato di essere in grado di produrre stampe di alta qualità su una vasta gamma di materiali. Con migliaia di utenti che usano questo hot end su centinaia di macchine diverse, l'estrusore E3D V6 probabilmente funzionerà anche sulla tua stampante 3D. 

Uno dei motivi principali dell'incredibile popolarità del V6 è il suo ecosistema di parti in continua evoluzione. Dai minuscoli ugelli da 0,15 mm al pesante SuperVolcano, dagli ugelli in ottone standard all'ugello X in acciaio per utensili nichelato, rivestito WS2. E3D V6 ha una gamma impareggiabile di parti ideali per ogni utente e caso d'uso.
Con molte opzioni di personalizzazione, il V6 soddisferà sicuramente le tue esigenze!
Diametro del filamento: 1,75 mm, 3 mm Stampanti 3D supportate: si adatta alla maggior parte delle stampanti FDM Prezzo: da € 70 a € 165, a seconda del modello e del kit Vedi offerta su Amazon
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E3D Hemera
E3D Hemera è progettato per essere una soluzione all-in-one per l'estrusione di alta qualità, combinando cold end e hot end in un unico design compatto. Al centro di Hemera ci sono i frontalini del motore su misura che sono essi stessi parte del design dell'estrusore, rendendolo estremamente ridotto in dimensioni.

Questa compattezza non solo riduce le oscillazioni durante la stampa, ma consente anche un breve percorso del filamento: il filamento passa quasi direttamente dagli ingranaggi dell'alimentatore a doppia trasmissione dell'Hemera all'hot end collegato. Questo fa miracoli per la precisione e l'affidabilità dell'estrusore, specialmente quando si stampano filamenti flessibili, che possono essere notoriamente difficili da maneggiare.
All'esterno, E3D Hemera sfoggia un nuovo dissipatore di calore, che si avvita direttamente sul frontalino del motore. Questo dissipatore di calore dirige l'aria lontano dal letto di stampa, impedendo all'aria indesiderata di interferire con le tue stampe.
Hemera è facilmente personalizzabile per adattarsi a qualsiasi budget ed esigenza. Sebbene sia inteso per scopi di trasmissione diretta, l'hot end collegato può essere svitato e sostituito con un raccordo Bowden, se lo si desidera.
Anche il montaggio di E3D Hemera è semplice, poiché le piastre frontali del motore personalizzate sono dotate di lati piatti e fori di montaggio integrati per il fissaggio diretto alla stampante.
Diametro del filamento: 1,75 mm Stampanti 3D supportate: si adatta alla maggior parte delle stampanti FDM Prezzo: da € 100 a € 240 Vedi offerta su Amazon
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E3D RapidChange Revo
Qui invece troviamo una soluzione alternativa, sempre proposta da E3D, ma che sono certo susciterà il tuo interesse. E3D RapidChange Revo è un hot end di piccole dimensioni, che presenta un dissipatore di calore compattissimo, adattabile a soluzioni sia Bowden che Direct.

Ma cos'è che caratterizza maggiormente questo hot end?
Beh, il sistema veloce di smontaggio e sostituzione. RapidChange Revo infatti è dotato di un sistema di aggancio rapido al suo sostegno che lo rende solidale al carrello di movimentazione. Questo permette di sostituirlo velocemente con altri hot end dedicati a specifici materiali o che montano componenti diverse. Si smonta senza usare utensili, ma attenzione: è da maneggiare solamente a ugello freddo!
Con un peso di soli 30g, la velocità di movimento è assicurata. Grazie alla compattezza del sistema, l'hot end si scalda in pochi secondi raggiungendo temperature alte e ideali per stampare qualsiasi tipo di materiale disponibile in commercio.
Diametro del filamento: 1,75 mm Stampanti 3D supportate: si adatta alla maggior parte delle stampanti FDM Prezzo: da € 100 a € 165 Vedi offerta su Amazon
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BIQU H2
BIQU H2 è un estrusore diretto che utilizza filamenti di 1,75 mm di diametro, ha un peso di 211 g e ha un rapporto di trasmissione di 7:1. L'estrusore può esercitare fino a 7,5 kg di forza di estrusione a seconda del materiale del filamento, consentendo un migliore controllo della qualità di stampa.

Il peso del blocco estrusore è sicuramente maggiore rispetto alla concorrenza, il che non aiuta nella movimentazione. Dovrai stampare un po' più lentamente. 
Diametro del filamento: 1,75 mm Stampanti 3D supportate: si adatta alla maggior parte delle stampanti FDM Prezzo: circa € 90 Vedi offerta su Amazon
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Phaetus Rapido
Nella categoria degli hot end per l'alta velocità, Phaetus Rapido si posiziona sicuramente tra i più interessanti e migliori. Riporto un solo dato: la casa madre dichiara che il flusso di stampa può raggiungere i 75 mm3/s. 

La struttura di questo hot end è stata pensata esclusivamente per aumentare le prestazioni della stampa 3D ad alta velocità. Il nozzle è intercambiabile in base alle necessità di stampa e alle dimensioni dell'ugello che si intende usare. La sostituzione è molto semplice e non richiede l'uso di strumentazione particolare.
Phaetus Rapido è in grado di stampare materiali di diversa tipologia, dai semplici polimeri come PLA o PETG fino a materiali dotati di fibre, come Nylon Carbonio.
Dettagli molto interessanti riguardano anche l'isolamento termico della parte riscaldante dal resto delle componenti. Dopotutto, per stampare veloce bisogna che l'intero sistema sia molto efficiente, il calore deve essere contenuto solo dove previsto ed essere dissipato al meglio. La parte riscaldante cilindrica in ceramica si presenta un po' più voluminosa ma contenuta nello sviluppo in altezza. Si passa da 24 a 280 °C in meno di 50 secondi.
Diametro del filamento: 1,75 mm Stampanti 3D supportate: si adatta alla maggior parte delle stampanti FDM Prezzo: circa € 190 Vedi offerta su Amazon
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Phaetus Dragonfly
Una soluzione economica ma che punta a fare da game changer per quanto riguarda la qualità della progettazione. Anche in questo caso Phaetus ha fatto un ottimo lavoro ideando un hot end che può adattarsi alla maggior parte delle stampanti 3D, garantendo a chiunque la possibilità di fare un upgrade di alto livello.

Phaetus Dragonfly punta a risolvere i più comuni problemi di stampa. L'isolamento termico migliorato garantisce una buona divisione le parti scaldanti e quelle che devono restare fredde, evitando blocchi dell'estrusore. Inoltre, l'interno del tubo di passaggio del filo è prodotto in modo molto accurato, riportando un parametro di attrito molto molto basso. Questo aumenta la facilità di passaggio del filamento nel tubo e limita ulteriormente i rischi di otturamento dell'estrusore.
L'intero oggetto è assemblato in modo semplice e ordinato. Facile da montare e smontare, se mai dovessi farlo, si presta a cambiare velocemente l'ugello in varie misure e materiali.
La copertura posizionata attorno all'hot end, realizzata in silicone, resiste fino a 350 °C. Un estrusore utilizzabile con qualsiasi materiale, PLA, ABS; PET, TPU, PP, PEEK, PEI, e molti altri. Tutto questo racchiuso in soli 70 grammi di prodotto.
Diametro del filamento: 1,75 mm Stampanti 3D supportate: si adatta alla maggior parte delle stampanti FDM Prezzo: da € 70 a € 160 in base alla configurazione e alla versione Vedi offerta su Amazon
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Creality Spider
Compatibile con la maggior parte dei materiali, l'estrusore Creality Spider è una soluzione più economica rispetto quelle che abbiamo visto in precedenza, ma che può comunque dire la sua in questa guida.
Creality Spider è un estrusore all metal realizzato completamente in metallo e può raggiungere alte temperature per la stampa dei filamenti più tecnici. Tra i materiali stampabili, citiamo PLA, ABS, PETG, TPU, PP, PC, nylon, PEEK, PEI e materiali compositi con additivi abrasivi.

Il manicotto di isolamento termico è realizzato in acciaio inox per garantire un buon isolamento termico tra il riscaldatore e il blocco del dissipatore. Il blocco termico è realizzato principalmente in lega di rame, si scalda velocemente e scioglie rapidamente il filamento, supportando un’alta velocità di stampa pari a 250 mm/s.
Come nel caso di Phaetus, il tubo di passaggio del filamento ha un valore di rugosità di Ra ⋜ 0,3, molto basso, aumentando la velocità del flusso del filamento all'interno.
L'hot end è generalmente venduto in kit che comprende un ugello da 0,4 e uno da 0,6 mm.
Diametro del filamento: 1,75 mm Stampanti 3D supportate: si adatta alla maggior parte delle stampanti FDM Prezzo: da circa € 50 Vedi offerta su Amazon
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Come scegliere l’estrusore per stampante 3D
Prima di acquistare un nuovo estrusore dovresti assicurarti di conoscerne le caratteristiche. L'acquisto dell'estrusore dipende dalla stampante 3D su cui dovrà essere montato, dai materiali che vorrai stampare e, in parte, anche dal prezzo.
Queste sono le principali caratteristiche che non devi dimenticare.
Temperatura massima raggiungibile
Diversi materiali per stampanti 3D richiedono diverse temperature dell'hot end. Dovresti pensare a quali materiali vuoi stampare e assicurarti che il tuo hot end possa raggiungere queste temperature.
Compatibilità della stampante
Poiché gli hot end della stampante 3D non sono universali, probabilmente avrai bisogno di una forma di supporto personalizzato (di solito stampato in 3D) per collegare l'hot end alla tua stampante 3D. Dovresti considerare se un hot end ha delle funzionalità di montaggio che potrebbero agevolare il montaggio o migliorarne l'utilizzo. In caso contrario, assicurati di verificare che sia disponibile un supporto per la stampante e la configurazione dell'intero blocco estrusore.
Compatibilità dell’ugello
L'ugello si avvita nel blocco riscaldatore di un hot end, può essere rimosso e talvolta deve essere sostituito. Quando acquisti un hot end, assicurati che la dimensione della vite compatibile (ad es. M6) corrisponda a quella del tuo tipo di ugello preferito.
Contenimento del calore
Come accennato, lo scorrimento del calore è uno dei problemi più comuni negli estrusori. Gli hot end di qualità superiore conterranno meglio il calore, anche quando si stampa per un periodo prolungato o con temperature elevate (come richiesto da materiali come il PC). Assicurati di acquistare un prodotto di qualità, non te ne pentirai!
Qualità delle componenti
Gli estrusori di altissima qualità sono realizzati con materiali più durevoli. In questo modo l'hot end dura più a lungo e ha maggiori probabilità di sopravvivere a eventuali urti accidentali con altre parti della stampante. Sebbene sia difficile valutare la durabilità di queste componenti, puoi comunque valutare il prodotto nel suo insieme. Un hotend all metal si presta come una valida soluzione.
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Differenze tra estrusore Direct e Bowden
In questa guida di cose relative agli estrusori ne abbiamo dette veramente tante. Se sei un principiante della stampa 3D forse ti trovi un po' spaesato e immagino che vorresti approfondire ancora di più la tua conoscenza sulla estrusori per stampanti 3D.
Una cosa che sicuramente dovresti conoscere è la differenza tra un estrusore bowden e uno direct.
Di cosa si tratta? 😵
Per tua fortuna, ho scritto una guida di approfondimento proprio su questo tema. Dopo averla letta, non ti fermerà più nessuno!
 

Alessandro Tassinari
Cerchi un filamento PETG adatto alle tue esigenze e al tuo budget?
In questa guida trovi una panoramica dei filamenti PETG disponibili sul mercato, dalle marche migliori ai marchi più economici.
Il PETG si è guadagnato molte attenzioni nell'ambito dei materiali di stampa 3D negli ultimi anni. Essendo un materiale facile da stampare, sicuro per gli alimenti, durevole e conveniente, ha in gran parte sostituito l'ABS come il secondo filamento più popolare, restando secondo soltanto al PLA.
Grazie alla sua elevata resistenza meccanica, resistenza agli urti e resistenza alla temperatura rispetto al PLA, il PETG viene spesso utilizzato per la realizzazione di componenti in modo continuativo e flessibile senza rinunciare alle specifiche tecniche.
Se hai deciso di stampare PETG con la tua stampante 3D, ora dovrai scegliere quale utilizzare. Con una gamma infinita di bobine disponibili, è scuramente molto complicato trovare i materiali migliori e convenienti. In questa guida all'acquisto ho selezionato i PETG più popolari oggi sul mercato, elencando i più utilizzati dalla community e i più promettenti.
Non dovrai fare altro che scegliere il tuo fornitore preferito, identificando il materiale più affidabile e facile da stampare secondo le tue esigenze. Questa guida ha obiettivo di aiutarti a semplificare la tua scelta a un elenco dei migliori marchi di PETG, permettendoti di scegliere al meglio e in modo informato.
Tutti i materiali che trovi nella lista sono stati valutati in base al prezzo, alla varietà di colori disponibili e alla qualità del materiale. L'ordine della lista è casuale.
La lista è lunga e ben argomentata. Non ti resta che continuare a leggere e selezionare il tuo filamento PETG preferito!
In questa guida:
> eSUN PETG
> Amazon Basics PETG
> Sunlu PETG
> Eryone PETG
> Polymaker PolyLite PETG
> Polymaker PolyMax PETG
> PETG speciali, le varianti più ricercate
> Taulman T-Glase PETT
> Ultimaker CPE
> Le guide ai materiali
> Essiccatore filamento stampa 3D
eSUN PETG

eSUN è probabilmente la regina dei marchi più convenienti ed economici, ma non tralascia l'attenzione alla qualità. eSUN PETG è un materiale generalista, ideale per stampare tutti i giorni, che non ha preteste a livello di caratteristiche meccaniche ma che allo stesso tempo assicura una resa estetica molto buona.
Facendo leva sulla notorietà dei suoi materiali, primo tra tutti eSUN PLA Plus, eSUN garantisce l'acquisto a costi ridotti e alle migliori condizioni. Venduto in bobine da 1 Kg a circa € 23, il produttore garantisce buone qualità meccaniche. Per ottenerle, il mio consiglio è quello di partire utilizzando di parametri di stampa consigliati: temperatura estrusore 240 °C, temperatura piato 75-90°C, velocità della ventola 50-100%, velocità di stampa 40-100 mm/s.
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Amazon Basics PETG

Ormai lo sai, io sono un grande fan dei filamenti Amazon, commercializzati tramite il marchio Amazon Basics. Mi piacciono molto perché hanno un rapporto qualità-prezzo molto competitivo e in aggiunta la spedizione in 1 giorno è sempre comodissima se sei abbonato ad Amazon Prime. I prodotti Amazon Basics, a differenza di tutti gli altri, vanteranno sempre di questa particolare comodità, oltre ad essere disponibili in modo continuativo con caratteristiche fisiche costanti nel tempo. Acquistando questo PETG non rischierai ma di restare senza!
L'etichetta riportata sulla bobina fornisce i parametri di stampa di base, utili per avviare una stampa veloce e trovare successivamente i parametri ottimali per la tua stampante 3D. Disponibile in bobine da 1 Kg e in una grande varietà di colori, il costo è di circa € 21. Un ottimo prezzo se ci pensi.
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SUNLU PETG

SUNLU è uno dei marchi più amati per ovvi motivi: materiali economici, colori e finiture ottimi, costi bassi. Basti pensare al successo che ha avuto il SUNLU PLA+, uno dei materiali più recensiti su Amazon, per capire di cosa stiamo parlando.
SUNLU mette a disposizione un catalogo molto ampio anche nell'ambito del PETG, dimostrando anche questa volta la capacità di fare ottima concorrenza anche alle migliori marche. SUNLU PETG è venduto in bobine da 1 Kg e con diametro standard da 1.75 mm. L'accuratezza dimensionale dichiarata dal produttore è di ± 0,02 mm, veramente notevole e migliore della media a mercato.
Ti lascio qualche consiglio per la stampa: temperatura dell'estrusore 235°C - 245°C, temperatura del piatto 65°C - 80°C, ventola spenta o al 50%.
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Eryone PETG

I materiali Eryone sono probabilmente tra i più noti degli ultimi anni. Si sono guadagnati una buona fetta di mercato grazie a un ottimo rapporto qualità-prezzo, assicurando ottime stampe e buoni risultati. Posso affermare con certezza che il PETG Eryone è sicuramente uno dei più utilizzati e apprezzati tra i consumatori.
La bobina da 1 Kg costa circa € 26, a volta la si trova in sconto del 10%. La tolleranza dimensionale è di ± 0,03 mm e si attesta alla media dei filamenti disponibili a questo prezzo. La varietà di colori disponibili non è ampissima, ma sufficiente a coprire la maggior parte delle richieste.
Sulla Ender 3 si stampa bene a 235 °C di estrusione e piatto a 60-65 °C.
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Polymaker PolyLite PETG

Uno dei produttori di materiali più rinomati, Polymaker è conosciuta perché commercializza materiali idonei a lavorazioni specifiche. In queste righe però ci focalizziamo su PolyLite, il suo materiale di consumo più versatile. Utilizzabile per una grande varietà di applicazioni, la qualità in questo caso fa la maggiore.
Il materiale ha una tolleranza standard di ±0,05 mm e ha un prezzo di circa € 29 per una bobina da 1 Kg, salendo leggermente di prezzo per i colori più particolari. Si tratta di un materiale standard di alta qualità, confezionato alla perfezione e con una comoda etichetta che ti mostra quanto materiale è rimasto nella bobina.
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Polymaker PolyMax PETG

Polymaker PolyMax è un altro materiale che non può restare fuori da questa lista di materiali consigliati. PolyMax è un materiale di alta qualità idoneo per applicazioni specifiche, anche se mantiene la flessibilità e la facilità di stampa della versione generalista PolyLite. PolyMax viene realizzato tramite una tecnologia di "nano-rinforzo" che permette di ottenere un prodotto di qualità superiore, con proprietà meccaniche e qualità di stampa sopra la media.
PolyMax ha una tolleranza media di ±0,05 mm e ha un costo che balla tra i 40 e i 60 € per 750 grammi di filamento.
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PETG speciali, le varianti più ricercate
Il PETG è un materiale molto utilizzato a livello industriale, al punto da essere prodotto anche in varianti del materiale stesso così da renderlo ideale a utilizzi specifici.
Dobbiamo sempre ricordare infatti che il PETG è deriva dal polietilene tereftalato, più comunemente noto come PET, materiale usatissimo per realizzare bottiglie d'acqua e altre plastiche monouso. 
Quelle che seguono sono alcune delle varianti che fanno parte della famiglia del PET, ma che presentano caratteristiche molto particolari. Dai un'occhiata, magari trovi il filamento ideale per i tuoi modelli.
Taulman T-Glase PETT

Il PETT, o polietilene cotrimetilene tereftalato, è un materiale leggermente più rigido del PETG. Se sei alla ricerca di maggiori resistenze potrebbe valere la pena tenerlo in considerazione. Il PETT non è un materiale comune nella stampa 3D, ma è stato reso popolare da Taulman T-Glase per la sua impressionante trasparenza dopo la stampa. Come il PET e il PETG, è un materiale che, quantomeno sulla carta, potrebbe stare a contatto con gli alimenti. Il mio consiglio però è quello di non usare mai i pezzi stampati in 3D per usi alimentari. Su questo tema scriverò una guida dedicata.
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Ultimaker CPE

Un materiale similissimo al PET sotto tutti i punti di vista, alcuni marchi preferiscono questa sigla per i propri prodotti. Tra questi Fillamentum e Ultimaker, che propongono CPE ad alte prestazioni.
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Le guide ai materiali
Se sei ancora indeciso e pensi che il PETG non sia il materiale che stai cercando, puoi leggere le altre mie guide ai materiali per la stampa 3D. Di seguito trovi quella sul PLA, il materiale più semplice da stampare in assoluto. Se invece sei alla ricerca di qualche affare, puoi leggere la mia guida ai 5 materiali più economici per la stampa 3D. Buona lettura!
Essiccatore filamento stampa 3D
Gli essiccatori per filamento da stampa 3D hanno la funzione di eliminare l'umidità che è stata assorbita dal materiale nel corso del tempo.
Si tratta di un accessorio molto utile, che ti farà risparmiare un sacco di soldi aiutandoti a mantenere utilizzabili le bobine di filamento che hai aperto e non utilizzato per un po'.
Se vuoi sapere meglio come funziona un essiccatore per filamenti e scoprire quali sono i migliori, questa è la guida che fa per te:
 
 

Alessandro Tassinari
Cerchi un filamento PLA adatto alle tue esigenze e al tuo budget?
In questa guida trovi una panoramica dei filamenti PLA disponibili sul mercato, dalle marche migliori ai marchi più economici.
Il PLA è il materiale più utilizzato nella stampa 3D FDM. Si tratta di un materiale facile da usare, sicuro e conveniente. In più è dotato di caratteristiche fisico-meccaniche che soddisfano la maggior parte delle necessità. Il filamento PLA è infatti utilizzato in numerose applicazioni ed è disponibile in una vasta gamma di colori e compositi - dal PLA fluorescente al PLA legno, fino al PLA marmo, ormai si trova in tante versioni diverse.
Con una così ampia varietà di PLA sul mercato, può essere difficile distinguere quelli realizzati da produttori affidabili e di alta qualità. Ammettiamolo, acquistare un filamento molto economico ma poi ritrovarti con risultati di stampa scadenti non è sicuramente il risultato che vuoi ottenere. D'altro lato, probabilmente non vuoi neanche acquistare il filamento più costoso quando uno più economico sarebbe altrettanto affidabile.
In questa guida all'acquisto ti aiuto a semplificare la tua ricerca un elenco dei migliori produttori, dandoti la possibilità di acquistare il materiale che davvero più si avvicina alle tue esigenze. I materiali presenti in questa lista sono stati selezionati secondo tre fattori principali: prezzo, qualità e opinione generale della community.
La lista è lunga e ben argomentata. Non ti resta che continuare a leggere e selezionare il tuo filamento PLA preferito!
In questa guida:
> SUNLU PLA+
> Eryone PLA
> Amazon Basics PLA
> FormFutura PLA
> Proto Pasta PLA
> EONO PLA
> eSUN PLA
> Smartfil PLA
> Colorfabb PLA
> Hatchbox PLA
> Amolen PLA
> Polymaker PLA
> Basicfil PLA
> Geeetech PLA
> ICE Filaments PLA
> Overture PLA
> 5 filamenti più economici per la stampa 3D FDM
> Essiccatore filamento stampa 3D
SUNLU PLA+

Sunlu è un produttore di filamenti ampiamente noto per la grande varietà di materiali di qualità che offre a prezzi accessibili.
Sunlu ha a catalogo il PLA standard in una serie di colori e varianti molto particolari, tra cui Silk, Marble e una speciale miscela PLA e PETG, chiamato SPLA. Le recensioni online parlano da sole, il Sunlu PLA è un materiale con prestazioni eccezionali, fornisce dettagli nitidi, ottima adesione al piatto di stampa, colori vivaci e deformazione minima o nulla.
Tutti i filamenti di Sunlu sono ben confezionati in sacchetti sigillati sottovuoto e, al loro interno, sacchetti di essiccante per evitare l'umidità. Le bobine sono avvolte correttamente e in modo molto ordinato, assicurando stampe senza grovigli. I filamenti Sunlu PLA sono conformi a una tolleranza standard di ±0,02 mm e sono disponibili con un diametro di 1,75 mm. Le bobine sono vendute al peso di 1 kg ciascuna, acquistabili in bundle per un massimo di 5 kg di filamento.
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Eryone PLA

Eryone è un produttore di stampanti 3D, accessori e miscele di filamenti molto popolari. Oltre a un vasto assortimento di colori, Eryone offre anche miscele più stravaganti come seta, marmo, traslucido o multicolor.
Il filamento gode di grande popolarità su Amazon. Molti utenti ne elogiano le qualità, le sue caratteristiche e la sua finitura superficiale liscia. Questo mi fa pensare che sia un filamento facile da stampare e affidabile in tutte le occasioni. È disponibile con un diametro di 1,75 mm, ha una tolleranza di ± 0,03 mm e viene spedito in bobine da 1 kg.
Alcune stampanti 3D potrebbero dover stampare questo filamento a una temperatura leggermente superiore per ottenere i migliori risultati.
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Amazon Basics PLA

Disponibile in numerose colorazioni, Amazon Basics PLA è un materiale molto conosciuto perché fornito a marchio Amazon. Si tratta di un PLA con buone prestazioni, molto versatile e stampabile facilmente con qualsiasi stampante 3D. Viene consegnato in confezioni sottovuoto e avvolto alla perfezione, riportando sulla bobina le principali informazioni utili alla stampa come la temperatura di estrusione.
Il marchio Amazon Basics garantisce serietà nella gestione dell'ordine. Se dovessi avere necessità di fare un reso, Amazon metterà a disposizione il suo impeccabile servizio di assistenza clienti. Acquistare bobine Amazon ti dà la certezza che anche a distanza di mesi troverai lo stesso materiale disponibile da acquistare, a differenza di altre marche meno conosciute che magari nel giro di qualche mese non saranno più sul mercato.
Vanta di una tolleranza al diametro di +/- 0,02 mm nella versione da 1,75 mm. Spesso è disponibile in offerta, probabilmente perché Amazon stessa è in grado di gestire al meglio la propria campagna di sconti.
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FormFutura

FormFutura è un produttore olandese molto conosciuto per il suo ampio catalogo di filamenti speciali.
Oltre al PLA EasyFil, una miscela PLA facile da usare e senza deformazioni per i lavori di stampa quotidiani, e al PLA Premium, un PLA più rigido e di fascia alta con un'eccellente stabilità termica, orientato alle applicazioni professionali e prototipazione, Formfutura offre anche una varietà di miscele PLA speciali.
Tra i più interessanti da citare c'è Volcano PLA, un filamento PLA altamente resistente al calore e biodegradabile con proprietà simili all'ABS e miscele più esotiche come il Galaxy PLA scintillante o PLA riempito di metallo, sughero o persino pietra.
FormFutura è un marchio sensibile al tema della sostenibilità. Il filamento viene spedito su bobine di cartone completamente riciclabili. L'azienda offre anche ReForm rPLA: essenzialmente EasyFil PLA ottenuto da residui di estrusione ricomposti in un filamento PLA riciclato di fascia alta.
Tutte le bobine sono disponibili nella gamma da 1,75 mm e 2,85 mm da 250 a 8 kg.
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Proto Pasta PLA

Proto Pasta è un marchio di fascia alta, lanciato dopo una campagna di successo su Kickstarter nel 2013, oggi è un affermato produttore di filamenti che sta guadagnando popolarità per le sue miscele di alta qualità.
L'azienda produce alcuni filamenti speciali estremamente interessanti come il PLA in metallo ruggine, il PLA in acciaio inossidabile o il filamento PLA conduttivo composito, un filamento che funziona davvero per i circuiti di base. Tuttavia, va notato che il produttore consiglia di utilizzare un ugello da 0,4 o 0,6 mm per alcuni di questi filamenti, perché possono essere molto abrasivi.
Proto Pasta offre anche uno speciale HT-PLA che vanta una facilità di stampa simile al PLA standard ma può anche essere trattato termicamente per una maggiore stabilità e resistenza. Ciò dovrebbe consentirgli di mantenere la sua forma a temperature che si avvicinano ai 200 °C, molto più della temperatura media di fusione del PLA di circa 50 °C.
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EONO PLA

Si tratta di un materiale che sta riscuotendo successo tra chi acquista su Amazon, in quanto sembra che Eono sia un marchio di proprietà di Amazon stessa. Il che è possibile, perché spesso il materiale è disponibile scontato e in promozione.
Il materiale risulta stampabile anche a basse temperature, ideale per le stampe di tutti i giorni. Adesione tra layer, resistenze meccaniche e prestazioni sono nella media. In stampa non risultano deformazioni, mentre sembra che abbia ottime prestazioni in overhang.
Il produttore dichiara una maggiore resistenza agli effetti atmosferici: le prestazioni idrolitiche migliorate permettono ai pezzi stampati di durare più a lungo, anche quando esposti alle intemperie.
La tolleranza del filamento in versione PLA plus è +/- 0,03.
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eSUN PLA

Un materiale che va a ruba, soprattutto nella sua versione PLA Plus, grazie alle fantastiche finiture ottenibili. Venduto in bobine da 1 kg e con precisione dimensionale di +/- 0.3 mm, tolleranze e deformazioni minime assicurano alimentazione costante e stampe senza deformazioni.
Il filamento risulta avvolto in modo ordinato e senza nodi, mentre la formulazione chimica nella versione Plus offre un'elevata resistenza e migliore tenacità. E' inodore e atossico, realizzato con materiali vergini.
Venduto in confezioni sottovuoto ben sigillate per assicurare la massima qualità, oltre che per tenerlo al sicuro dall'umidità. Compatibile con qualsiasi stampante 3D, ideale per realizzare pezzi di qualità a costi bassissimi o per donare superfici ottime alle tue migliori realizzazioni.
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Smartfil PLA

Smartfil è un marchio non molto conosciuto, eppure offre dei materiali molto validi nelle loro caratteristiche. Adesione perfetta e zero deformazioni, gli utenti sul web lo amano.
Disponibile sia in diametro da 1.75 e 2.85 mm, purtroppo non vanta di tantissime colorazioni. La più nota è il bianco avorio, che sembra abbia una finitura superficiale davvero notevole a fine stampa. Il costo al kg non è dei più economici, si tratta di un PLA di fascia alta. Disponibile in due taglie da 1 kg o da 330 g, utile se vuoi spendere poco e provarlo.
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ColorFabb

ColorFabb è un marchio che non ha bisogno di presentazioni. Sul mercato ormai da numerosi anni, offre una quantità smisurata di materiali diversi di alta qualità.
Il segreto dietro il PLA di colorFabb è un piccolo ingrediente in più: PHA (Polyidrossialcanoato). Dovrebbe rendere il filamento più forte e durevole di molti altri PLA, con eccellenti proprietà di adesione degli strati e ridotte tendenze alla deformazione, il tutto mantenendo la facilità di stampa.
ColorFabb ha disponibile anche un PLA leggero (LW-PLA), che sembra ridurre il peso delle parti stampate fino al 65% rispetto al PLA normale, rendendolo particolarmente adatto ai pezzi che richiedono un peso ridotto in ambiti automotive o aerospaziale.
Come puoi immaginare, colorFabb PLA è disponibile in diversi colori. E' l'unica azienda offre anche il servizio "color on demand": filamento di colore personalizzato.
Per quanto riguarda le specifiche tecniche e il controllo qualità, i filamenti PLA colorFabb hanno una tolleranza di ± 0,1 mm. Puoi scegliere tra diametri da 1,75 mm o 2,85 mm e le bobine sono generalmente disponibili in bobine da 750 go 2,2 kg, anche se in alcuni casi il peso della bobina arriva fino a 8 kg.
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Hatchbox PLA

Hatchbox PLA è offerto in un diametro di 1,75 mm con una tolleranza di ±0,03 mm di alta qualità, disponibile in 70 diversi colori molto vivaci. Ha la caratteristica di essere flessibile ma resistente, cosa non comune in un PLA, e la risoluzione dei dettagli di stampa sembra giovare da questa particolare caratteristica del materiale.
La bobina viene sigillata in un sacchetto di plastica imballato in una scatola di cartone riciclabile. Il sacchetto di plastica non è richiudibile, il che significa che avrai bisogno di una nuova scatola o di uno scomparto adatto per proteggere il tuo filamento dall'umidità quando non lo utilizzi.
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Amolen PLA

Il produttore di filamenti Amolen offre PLA in un'ampia varietà di colori e compositi esclusivi, come un PLA termocromico, che cambia colore al variare della temperatura o che si illumina al buio. La foto sopra è un esempio di PLA simile al legno Amolen. Oltre alle sue miscele più esotiche, Amolen si è guadagnata una reputazione per avere in vendita bobine a basso costo e molto convenienti.
Disponibile nel diametro di 1,75 mm e con una tolleranza di ±0,03 mm, puoi scegliere tra bobine da 0,5 o 1 kg. A livello di finitura, le superfici escono molto lisce e senza imperfezioni. Il materiale ha una buona adesione dello strato, ma potrebbe essere necessario applicare dell'adesivo sul piano di stampa per migliorarne l'adesione.
Sfortunatamente, la bobina viene fornita in un sacchetto di plastica non richiudibile. Anche in questo caso avrai bisogno di una soluzione alternativa per tenere il filamento lontano dall'umidità.
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Polymaker PLA

Polymaker è un noto produttore di filamenti che vende una varietà di diverse opzioni di PLA. La varietà di materiali PLA PolyTerra ha guadagnato molta popolarità grazie a colori vivaci come quello che puoi vedere nell'immagine qui sopra. Sono disponibili colori davvero molto interessanti, che ti consiglio di andare a guardare.
La linea PolyTerra adotta anche un approccio in qualche modo unico ai materiali ecologici, andando oltre la propaganda della compostabilità del PLA e offrendo gratuitamente dettagli su come davvero il PLA risulta essere compostabile. Le bobine sono interamente di cartone. Nonostante tutto questo, il materiale è piuttosto economico a soli circa € 20 per kg.
Oltre allo straordinario PolyTerra, l'azienda offre un filamento PLA indicato per l'uso di tutti i giorni noto come PolyLite e un PLA PolyMax professionale. Secondo Polymaker, PolyMax PLA ha una resistenza agli urti nove volte superiore a quella dei normali filamenti PLA ed è il 20% più resistente dell'ABS, pur mantenendo le caratteristiche di facile stampa del PLA.
Essendo PLA, ovviamente non ha problemi di deformazione dell'ABS o emette tanti fumi tossici. E' spedito in sacchetti di plastica richiudibili, sono disponibili nei diametri di 1,75 e 2,85 mm e sono disponibili in bobine da 0,5, 1 o 2 kg.
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Basicfil PLA

Basicfil PLA non è un materiale usato molto di comune, eppure si sta ricavando il suo spazio grazie alla disponibilità di colori unici a prezzi ragionevoli. In effetti, la community mostra stampe straordinarie utilizzando PLA di Basicfil, con colori eccezionali, eccellente adesione degli strati e dettagli nitidi e uniformità durante la stampa.
Basicfil PLA è disponibile anche in versioni speciali come oro o Silk PLA. Questi PLA speciali sono disponibili in bobine economiche da 500 g, utili per chi vuole provare il materiale o se non si necessita di fare grandi acquisti. Sono disponibili anche dei bundle da 4-6 bobine da 500g tutte diverse: probabilmente è la soluzione ideale se vuoi provare PLA speciali di versi tra loro. Il diametro standard è di 1,75 mm.
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Geeetech PLA

Geeetech è una marca nota per le sue stampanti 3D vendute in kit, mentre i suoi filamenti sono meno noti. Eppure le recensioni online ne parlano bene, mettendo in risalto la cura nell'imballaggio in sacchetto sottovuoto e il fatto che il filo risulta sempre avvolto al meglio.
Questo PLA è disponibile o in molti colori e versioni speciali, come il PLA legno, che però non risultano complesse da stampare: si tratta quindi di un PLA dotato di caratteristiche fisiche particolari, che non vanno a complicare l'uso del materiale stesso. Il ché è una cosa molto positiva, significa che potrai stampare anche quelli più particolari senza dover cercare nuovi parametri di stampa. La community consiglia di stampare il primo strato a 210 °C, mentre dal secondo layer si può procedere a 190 °C.
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ICE Filaments PLA

Un marchio che si sta facendo conoscere molto grazie a costi bassi e filamenti fuori dal comune. Come il PLA che vedi nell'immagine qui sopra, composto da un filamento multicolor che ti permetterà di realizzare oggetti in colorazioni fuori dal comune.
Oltre alle bobine più particolari, ICE Filaments fornisce PLA in colorazioni standard, filamento da 1.75 mm e bobine da 0,75 Kg. Il costo medio è di circa € 15, un costo molto concorrenziale.
Tra i filamenti economici è forse quello più criticato per la poca costanza nel diametro del filo, che può causare problemi sulle superfici dei modelli. Dopotutto lo abbiamo detto all'inizio, i filamenti più economici probabilmente mancano di alcune accortezze tecniche che i più esperti noteranno. A mio avviso questo filamento merita di stare in questa lista visti i bassi costi e le colorazioni particolari. Se sei un pignolo dal punto di vista dimensionale, non acquistarlo!
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Overture PLA

Overture è un altro produttore di filamento da 1,75 mm conveniente e affidabile che ha raccolto migliaia di recensioni positive su Amazon. Colore e qualità estetica sembrano essere le caratteristiche più lodate di questo materiale, il quale aderisce bene al piano di stampa.
La bobina è dotata di pratici piccoli indicatori, che mostrano la lunghezza e il peso del filamento rimasto. Il filamento ha una tolleranza di ±0,05 mm, è disponibile in bobine da 1 kg e in diverse tonalità e colori. Overture offre anche un "PLA Plus", con una tenacità dichiarata cinque volte maggiore di quella del PLA normale.
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I 5 filamenti più economici per la stampa 3D FDM
Sei ancora indeciso e vorresti spendere ancora meno?
Dai un'occhiata ai 5 filamenti più economici per la stampa 3D a filamento FDM:
Essiccatore filamento stampa 3D
Gli essiccatori per filamento da stampa 3D hanno la funzione di eliminare l'umidità che è stata assorbita dal materiale nel corso del tempo.
Si tratta di un accessorio molto utile, che ti farà risparmiare un sacco di soldi aiutandoti a mantenere utilizzabili le bobine di filamento che hai aperto e non utilizzato per un po'.
Se vuoi sapere meglio come funziona un essiccatore per filamenti e scoprire quali sono i migliori, questa è la guida che fa per te:
 

Alessandro Tassinari
Per chi stampa 3D con le stampanti 3D FDM, la ricerca del giusto filamento da utilizzare può essere un’attività noiosa e stancante. Ci sono sempre più produttori, tantissimi esteri, che escono con nuovi materiali e che cambiano continuamente i prezzi.
Quello del prezzo infatti è un problema continuo. Anche se cerchi semplicemente un filamento per la stampa 3D in PLA troverai sicuramente bobine da tutti i prezzi.
Questo è tutt’altro che strano: i prezzi variano continuamente in base alle richieste di mercato e a dinamiche commerciali.
Come facciamo allora a trovare i filamenti più economici per la stampa 3D? Semplice, te li consiglia Stampa 3D forum!
In questa guida troverai i filamenti più economici disponibili sul mercato oggi. Inutile dire che uno dei materiali per la stampa più economici in assoluto è il PLA, oltre ad essere il più semplice da stampare. Per andare incontro alle esigenze di tutti, in questa guida ci concentreremo quindi sui PLA al miglior prezzo.
In più, in fondo alla guida troverai un consiglio molto interessante, che ti permetterà di risparmiare un sacco di soldi nell'inutile acquisto di materiale aggiuntivo per la stampa 3D.
Coraggio, iniziamo!
In questa guida:
> Materiale 1
> Materiale 2
> Materiale 3
> Materiale 4
> Materiale 5
> Consiglio speciale: come mantenere al meglio i tuoi materiali per la stampa 3D
Lista dei 5 filamenti più economici per la stampa 3D
PLA Amazon Basics - Filamento per stampanti 3D

Se stai cercando un materiale di buona qualità al giusto prezzo, il PLA Amazon Basics è quello che stai cercando. Si tratta di un filamento per la stampa 3D in PLA di qualità più che accettabile che troverai sempre disponibile su Amazon in quanto il fornitore è Amazon stessa!
Disponibile in tanti colori diversi: rosso, arancione, giallo, blu, verde, rosa, bianco, grigio, marrone… insomma, probabilmente troverai quello che fa per te.
Il costo può variare periodicamente di qualche euro. Il prezzo consigliato è attorno ai 19-20 € per la bobina da 1Kg di materiale. Inoltre, è uno dei materiali per la stampa 3D più recensiti su Amazon (ha più di 11.000 recensioni e un voto con 4 stelle piene).
Se consumi molto materiale puoi anche attivare l’Acquisto periodico. In cosa consiste?
Semplice! Ogni due mesi Amazon ti spedirà automaticamente a casa il materiale che preferisci, applicando uno sconto del 5 o del 10% in base alle preferenze. Non ci sono costi aggiuntivi e puoi cancellare la consegna automatica quando vuoi!
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Basicfil PLA

Il PLA Basicfil è un prodotto di qualità media, disponibile ad un prezzo veramente basso e con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Disponibile in colori veramente interessanti (giallo, rosso, blu, arancione, bianco, nero e un bellissimo verde), la bobina da 1Kg costa appena 18,95 €.
La maggior parte degli utilizzatori ne resta soddisfatto e felice di aver risparmiato qualche euro nell’acquisto. Sicuramente da provare!
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SUNLU PLA+

Se stai cercando un materiale di ottima qualità e provato da migliaia di persone, il SUNLU PLA+ sicuramente è quello che fa per te.
Con una votazione media di 4.5 stelle su più di 8.000 recensioni, è uno dei materiali da stampa 3D più recensiti su Amazon.
Ma perché piace così tanto questo materiale?
Beh, innanzitutto mettiamo avanti la qualità: si tratta di un materiale si stampa facilmente con qualsiasi stampante 3D e offre un’ottima qualità estetica.
E’ disponibile una grande quantità di colori (lo trovi addirittura in viola!) e il costo della bobina da 1Kg è di appena 24,29 €.
Unito alla spedizione veloce di Amazon Prime, ammetto che questa è la mia prima scelta!
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ICE Filaments Icefil PLA

Se vuoi spendere poco e usare materiali in colori sgargianti, forse dovresti dare un’occhiata ai materiali di ICE Filaments.
Il costo della bobina da 0.75 Kg è di appena 17,70 €. I materiali sono disponibili in colori molto accesi, difficili da trovare, addirittura fluorescenti. Inoltre, sono disponibili in dimensioni da 1.75 o 2.85 mm. Un dettaglio non banale.
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eSUN PLA Plus

Uno dei filamenti più apprezzati di sempre per il suo basso costo e la facilità di stampa. Il filamento eSUN PLA PLus è un materiale molto simile al SUNLU PLA+ in quanto a caratteristiche e stampabilità.
A sua volta è sempre disponibile in numerose colorazioni e ad un prezzo veramente accessibile, appena 22,99 € per la bobina da 1Kg.
Si tratta di uno materiali più utilizzati in assoluto: le recensioni di Amazon parlano da sole.
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Consiglio speciale: essiccatore per filamento stampa 3D
Complimenti! Se hai letto questa guida fino qui, ti sei aggiudicato un consiglio speciale.
Come sappiamo, i filamenti per la stampa 3D sono materiali abbastanza delicati: sono sensibili ai raggi UV e assorbono l’umidità.
Per questi motivi (e tanti altri) sono solitamente venduti in buste di plastica ben sigillate e sotto vuoto.
Ma come fare una volta che hai aperto la busta e il materiale inizia a deteriorarsi?
Se sei solito ad acquistare PLA per la tua stampante 3D e poi a non usarlo per qualche settimana o mese, posso consigliarti di acquistare un essiccatore per filamenti da stampa 3D.

Si tratta di un piccolo macchinario, dentro al quale puoi posizionare le tue vecchie bobine. L’essiccatore riscalda il materiale al suo interno, eliminando l’umidità e riportandolo (più o meno) alle sue caratteristiche  originarie.
L’essiccatore per filamenti è un gadget essenziale per tutti quelli che, proprio come me, hanno vecchie bobine aperte da finire. A questo link trovi l'essiccatore SUNLU Dryer Box, al costo di appena 49,99 €.
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Se vuoi capire meglio come funzionano gli essiccatori per filamento e scoprire quali sono i migliori sul mercato, ho scritto una guida apposta per te:
E con questo è tutto! Spero davvero che questa guida ai 5 filamenti più economici per la stampa 3D sia stata utile e che d’ora in poi tu possa divertirti ancora di più a stampare in 3D.
A presto!
 

Alessandro Tassinari
Un essiccatore per filamento da stampa 3D serve a rimuovere l'umidità dai filamenti già aperti e può seriamente fare la differenza nella qualità di realizzazione dei tuoi modelli.
Il filamento di stampa può degradare nel tempo a causa dei raggi del sole o dell'umidità, arrivando addirittura a non essere più utilizzabile.
I problemi di stampa che derivano dall'uso di un filamento degenerato sono numerosi. Spesso il filamento assumo un comportamento "scoppiettante" mentre viene estruso, lasciando delle bolle sulle superfici dei modelli stampati. In altri casi il filamento deve essere stampato a temperature del tutto fuori dal normale, proprio perché le sue caratteristiche fisiche sono cambiate.
Il peggior nemico dei tuoi filamenti da stampa 3D è l'umidità. I filamenti infatti sono in grado di assorbire l'umidità presente nell'aria, risultando in seguito difficili da stampare e, a volte, impossibili da usare.
Esiste però una soluzione a questo: gli essiccatori per filamento!
Gli essiccatori per filamento hanno funzione di disidratare il filo eliminano l'umidità che è stata assorbita, riportandolo ad uno stato che permette di utilizzarlo senza problemi.
In questa guida vediamo quali sono le migliori soluzioni per disidratare i tuoi filamenti e proteggerli dall'umidità.
In questa guida:
> Come funziona un essiccatore per filamento
> Essiccatore Sunlu
> Essiccatore doppia bobina Comgrow
> Sunlu Dryer Box S2
> Essiccatore eSun eBoxLite
> Essiccatore Jayo
> Soluzione economica: essiccatore da cucina
> Soluzione maker: essiccare i filamenti da stampa 3D... in forno da cucina!
Come funziona un essiccatore per filamento
Gli essiccatori per filamento da stampa 3D hanno la funzione di eliminare l'umidità che è stata assorbita dal materiale nel corso del tempo.
In genere i filamenti sono venduti all'interno di confezioni di plastica sotto vuoto. Questo non è un caso. Il filamento è messo sotto vuoto e ben sigillato dentro il sacchetto per assicurare che l'aria non vada all'interno, allungando così la vita del filamento stesso.
L'umidità presente nell'aria è infatti uno dei motivi principali del degrado dei filamenti di stampa 3D. I filamenti più igroscopici - ossia che assorbono più facilmente l'acqua presente nell'aria - sono il TPU e il PETG, ma anche PLA e ABS sono facilmente soggetti a questo problema.
Se in casa hai una bobina vecchia, magari del colore che ti piace meno, è un peccato buttarla. Dopotutto l'avrai sicuramente pagata, tanto vale trovare il modo di usarla!
Gli essiccatori ti vengono in aiuto, riportando i tuoi materiali allo stato originario e permettendoti di salvare bobine di materiale che, col tempo, sarebbero da buttare perché inutilizzabili.
Un essiccatore per filamento è sicuramente un valido strumento che non può mancare a fianco della tua stampante 3D. Ammettiamolo però: l'essiccatore è la soluzione che risolve un problema... ma la cosa migliore sarebbe proprio evitare il problema!
Ed è qui che ci vengono in aiuto le così dette DryBox. Una DryBox non è altro che un contenitore dove puoi riporre i tuoi filamenti quando non li usi e che aiuta a tenerli nel miglior stato possibile. Si tratta di un prodotto diverso dall'essiccatore, su cui scriverò una guida dedicata nelle prossime settimane.
A prescindere che tu voglia usare o meno un essiccatore o una DryBox per filamenti, ti lascio comunque qualche valido consiglio:
riponi sempre i tuoi filamenti dentro dei sacchetti e chiudili al meglio che puoi; tieni i filamenti lontani dalla luce del sole e dai raggi UV; quando non li usi, chiudi i tuoi filamenti in un contenitore al buio o dentro uno scaffale con anta; non lasciare una bobina ferma per troppo tempo, usala prima che il materiale degradi! Ora che sai esattamente cos'è un essiccatore per filamenti da stampa 3D, ecco la lista dei migliori essiccatori per i tuoi materiali.
Essiccatore Sunlu
Uno dei prodotti migliori sul mercato è l'essiccatore prodotto da Sunlu, uno dei marchi più conosciuti - ed economici - per la stampa 3D.
L'essiccatore Sunlu è presente sul mercato da diversi anni e nel tempo è stato migliorato delle sue caratteristiche tecniche. Venduto completamente assemblato e pronto all'uso, è senza dubbio un prodotto ideale a principianti ed esperti.

L'essiccatore per filamenti Sunlu è compatibile con numerosi materiali, PLA, PETG, ABS e molti altri in tutte le dimensioni di diametro. Tramite lo schermo frontale si cambiano le impostazioni di asciugatura, la temperatura e il tempo di lavoro.
La temperatura è regolabile tra i 35 e 55°C e accoglie bobine da 1Kg.
Il costo è di € 49, un vero affare per un prodotto pronto all'uso.
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Essiccatore doppia bobina Comgrow
L'essiccatore a filamento a doppia bobina Comgrow ti permette di essiccare due bobine in contemporanea, salvando tempo e spazio.

L'essiccatore raggiunge temperature di 50°C, è gestibile da uno schermo LCD frontale che permette di selezionare temperatura e tempo di asciugatura.
La scatola è semitrasparente, comoda da usare e pronta all'uso. I fori di alimentazione del filamento sono compatibili con filamenti da  1,75, 2,85 o 3 mm. Il costo è di soli € 69.
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Sunlu Dryer Box S2
Sunlu Dryer Box S2 è la versione aggiornata e potenziata dell'essicatore base Sunlu. Questo essiccatore presenta numerose migliorie relative alla performance e ai risultati di asciugatura.

La versione Sunlu S2 prevede l'uso di due piastre riscaldanti che agiscono in modo uniforme sulla superficie di tutta la bobina di filamento. Il materiale viene essiccato a 360°, garantendo migliori performance e una migliore rimozione dell'umidità.
L'essiccatore può raggiungere i 70°C, rendendolo idoneo nell'uso delle situazioni peggiori. Il touch screen frontale ha una dimensione maggiorata e fornisce una visione chiara di tutte le impostazioni.
S2 è compatibile con tutti i filamenti disponibili sul mercato, tra cui Sunlu, eSun, Overture, ecc.
In questa nuova versione, si tratta di uno dei prodotti più apprezzati in assoluto nella categoria "stampa 3D" di Amazon.
Il costo è di € 79. Leggermente più alto rispetto quelli visti in precedenza, ma il design e le caratteristiche tecniche giustificano questa differenza di prezzo.
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Essiccatore eSun eBoxLite
Un prodotto che fa concorrenza a Sunlu è senza dubbio l'essiccatore eSun, altro marchio molto conosciuto per i suoi prodotti pow cost.
eSun propone un essiccatore con design diverso, ma che nel funzionamento non cambia rispetto ai sistemi nella stessa fascia di prezzo.

eBoxLite è un essiccatore semplice da usare, dotato di uno schermo LCD frontale permette di impostare la temperatura d'uso. E' compatibile con bobine di dimensioni diverse, 500gr, 750gm o 1Kg, e con filamenti di dimensione variabile 1.75, 2.85 o 3 mm.
Idoneo a essere usato con materiali diversi, PLA, ABS, PETG, TPU. E' sicuramente l'essiccatore più economico in assoluto, lo si trova spesso in offerta a soli € 44.
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Essiccatore Jayo
Un altro essiccatore molto economico e di qualità paragonabile a quelli di marca eSun e Sunlu è senza dubbio l'essiccatore Jayo. Un marchio non molto conosciuto in Italia, ma sicuramente noto ai più esperti.
Se non ti fidi, facciamo parlare le recensioni di Amazon: questo essiccatore ha ricevuto più di 5.400 recensioni ottenendo un voto di 4.5/5.

Semplicissimo da usare come i precedenti, nulla da assemblare e pronto all'uso, scalda da 35 a 55°C e si può impostare il timer per gestire la tempistica di riscaldamento.
Compatibile con filamenti di diversi diametri, 1.75, 2,85 e 3 mm, restituibile entro 30 giorni se non sei soddisfatto dell'acquisto.
Il prezzo è di € 47.
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Soluzione economica: essicatore da cucina
Hai presente gli essiccatori che a volte trovi nei ristoranti, quelli usati per disidratare fette d'arancia o di frutta in generale?
Ecco, sto parlando proprio di quelli! Gli essiccatori da cucina sono molto usati nella community dei maker perché a volte risultano economici e funzionali per disidratare i filamenti da stampa 3D.
Effettivamente la forma circolare di questi prodotti riprende bene quella delle nostre bobine di filamento: con qualche piccola modifica da maker, un essiccatore da cucina può diventare un ottimo compagno di lavoro nel tuo laboratorio di stampa 3D.

Questi dispositivi funzionano facendo circolare l'aria a temperatura abbastanza bassa per lunghi periodi di tempo, per rimuovere attivamente l'umidità.
Se non ne hai già uno, puoi acquistarne uno per circa 35-70 €. A seconda della marca, di solito possono contenere almeno una bobina di filamento e in genere funzionano con qualsiasi materiale.
In rete puoi anche trovare guide che ti mostrano come modificarlo al meglio, così da permetterti di stampare direttamente dal disidratatore.
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Soluzione maker: essiccare i filamenti da stampa 3D... in forno da cucina!
Se davvero sei alla ricerca di una soluzione estrema, forse ho quello che fa per te... ma sappi che non te lo consiglio!
Un'opzione maker per asciugare il filamento da stampa 3D è quella di usare un forno da cucina. I forni, ovviamente, non sono pensati per riscaldare la plastica ma, se impostati a una bassa temperatura, possono asciugare attivamente il filamento utilizzando il calore per espellere l'umidità dal materiale.
Dovresti impostare il forno appena al di sotto della temperatura di transizione vetrosa del materiale che desideri asciugare, probabilmente intorno ai 40 °C per il PLA o 80 °C per l'ABS o il nylon (quindi non provare ad asciugare più tipi di filamento in una volta). In quattro o sei ore il lavoro dovrebbe essere fatto.
Se davvero hai intenzione di fare disidratare il tuo filamento in forno da cucina, un consiglio importante è di attendere che il forno raggiunga la temperatura giusta prima di inserire la bobina. Questo è importante, perché tutti i forni superano leggermente la temperatura impostata durante la fase di riscaldamento, quindi inserire la bobina troppo presto potrebbe ammorbidire la plastica e fondere insieme il filamento. Per lo stesso motivo, assicurati anche che il tuo forno sia in grado di mantenere con precisione la temperatura target.
Una volta che hai finito con l'asciugatura del filamento, è una buona idea ventilare il forno per rimuovere eventuali fumi di plastica prima di riutilizzarlo per cucinare.
Insomma, una soluzione molto maker e DIY, che sinceramente non mi sento di consigliare per due motivi:
un forno da cucina consuma molto di più di un qualsiasi piccolo essiccatore per filamenti, come quelli che abbiamo visto in questa guida; per quieto vivere in casa... non credo che tua mamma o il tuo/a compagno/a siano felici di sentire odore di plastica bruciata sulle patate cotte al forno il giorno dopo! Torna all'Indice

Alessandro Tassinari

Guida completa alla stampa 3D

Pubblicato da Alessandro Tassinari, in Guide,

Questa è una guida completa alla stampa 3D, destinata a chi vuole capire come funzionano le stampanti 3D, conoscere i materiali, i filamenti, le resine, i software 3D, ricevere consigli e soluzioni a problemi di stampa.
Se stai leggendo questa pagina, probabilmente sei alla ricerca delle informazioni di base o avanzate sulla stampa 3D.
Qui trovi tutto quello che ti serve per iniziare a stampare in 3D, compresi consigli all'acquisto e soluzioni ai problemi più comuni.
Non aspettarti solamente un’infarinatura generale, questa guida affronta anche tematiche specifiche, al punto da essere utile anche ai più esperti.
In questa guida:
> Guida alla stampa 3D, come usarla
> Guida introduttiva alla stampa 3D
> Materiali di stampa 3D
> Stampanti 3D
> Guide e soluzioni ai problemi di stampa 3D
> Altri contenuti utili Guida completa alla stampa 3D, come usarla
La guida completa alla stampa 3D è suddivisa in più sezioni che approfondiscono specifici argomenti.
Infatti, per usare una stampante 3D, è necessario avere diverse conoscenze sulla modellazione 3D, sui materiali, sui software, sulle diverse tecnologie esistenti e molto altro.
Questo non significa che per stampare in 3D sia necessario studiare chissà quanti argomenti, ma sicuramente è importante non essere completamente all’oscuro di informazioni che, a lungo andare, potrebbero solamente darti dei problemi.
Per questo motivo, la nostra guida alla stampa 3D rimarrà online a lungo termine, in modo che tu possa usufruirne tutte le volte che ne sentirai la necessità. Non avrai bisogno di studiare a memoria i contenuti di queste pagine, potrai consultarli tutte le volte che lo riterrai opportuno accedendo a Stampa 3D forum.
All'interno di ogni sezione trovi link a contenuti specifici che risponderanno alle tue domande.
Attenzione: questa guida è un lavoro Work In Progress. Come potrai immaginare, la quantità di informazioni da condividere sono tante, richiedono continui aggiornamenti e tanto tempo per essere pubblicate. Per questo motivo all'interno di questa guida potresti trovare qualche link non ancora attivo. In tal caso, ti chiedo di avere un po' di pazienza, tutti i contenuti sono aggiornati nel minor tempo possibile!
Guida introduttiva alla stampa 3D
Questi sono gli argomenti introduttivi alla stampa 3D. Se ti stai avvicinando ora a questo mondo, ti consiglio di partire da qui. In queste guide vedremo insieme come funzionano le stampanti 3D, quali sono le tecnologie più utilizzate, tutti i materiali e i software da utilizzare.
I modelli 3D La modellazione 3D La scansione 3D e il reverse engineering Stampanti 3D: guida all’acquisto Come funziona una stampante 3D Tecnologie di stampa 3D - Guida completa e aggiornata Materiali per la stampa 3D Tutti i software indispensabili per la stampa 3D Cosa possiamo stampare in 3D 5 idee per guadagnare con la stampa 3D Stampanti 3D: il volume di stampa Torna all'Indice
Materiali di stampa 3D
I 5 filamenti più economici per la stampa 3D
Filamento PETG stampa 3D: le migliori marche - Guida all'acquisto
Filamento PLA stampa 3D: le marche migliori - Guida all'acquisto
Come produrre filamento per stampanti 3D
 
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Stampanti 3D
Le 3 migliori stampanti 3D per principianti
Le 10 migliori stampanti 3D economiche del 2022
Le 5 migliori stampanti 3D a resina del 2022 - Guida all'acquisto
Stazione di lavaggio e polimerizzazione della resina – Guida all'acquisto
Stampanti 3D grande formato - Le più economiche
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Guide e soluzioni ai problemi di stampa 3D
3 regole fondamentali di modellazione 3D
Regolazione step/mm - Guida operativa alla calibrazione assi X Y Z della stampante 3D
Flusso di stampa: guida alla calibrazione ottimale
Test stampante 3D: come valutare in modo oggettivo le tue stampanti 3D
Differenze estrusori bowden e direct
5 consigli per una stampa 3D perfetta
Come eliminare il wobble, problema di stampa 3D ruvida e ondeggiata
Extrusion width: cos'è e come si imposta la larghezza di estrusione
Come stampare in 3D una litofania
Skirt, brim o raft? Cosa sono e come usarli per migliorare l'adesione al piano di stampa
Come migliorare la qualità delle superfici inclinate nella stampa 3D FDM
Top layer perfetti con la funzione Z hop
Differenze tra stampanti 3D cartesiane, delta, polari
Post produzione di oggetti stampati in 3D - Guida completa passo passo
 
 
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Altri contenuti utili
Database materiali stampa 3D, una risorsa collaborativa
La nuova Galleria fotografica di Stampa 3D forum
Test di riciclo plastica per la stampa 3D
I 10 migliori libri sulla stampa 3D del 2022
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Alessandro Tassinari
Se sei in procinto di acquistare una stampante 3D ma non sai quale comprare, questo è il posto giusto per te!
In questa guida ti darò una serie di consigli per farti scegliere la stampante 3D migliore per le tue esigenze.
Una volta letta questa guida avrai le idee molto più chiare. Infatti, diversamente da come si potrebbe immaginare, ogni stampante 3D è diversa dall'altra non solo nelle dimensioni del volume di stampa, ma anche nella qualità di produzione dei modelli.
Nell'aiutarti a scegliere terrò in considerazione alcune caratteristiche che solitamente sono molto importanti per i principianti:
il prezzo; l'affidabilità; la manutenzione; le caratteristiche tecniche delle stampanti. In questa guida alle stampanti 3D analizzeremo insieme tutte le caratteristiche di cui bisogna essere a conoscenza per poter scegliere il modello di stampante più adatto alle proprie esigenze.
Non c'è tempo da perdere, scaldiamo gli estrusori e... iniziamo!
In questa guida:
> Caratteristiche tecniche della stampante 3D
> Materiali di stampa
> Il volume di stampa
> Prezzo della stampante 3D
> Quanto è comune la stampante 3D
Guida alle stampanti 3D -Caratteristiche della stampante 3D
Uno degli aspetti più importanti da considerare e dal quale dipendono diverse caratteristiche di una stampante 3D è la tecnologia con cui lavora.
Infatti, non esiste solo una tecnologia di stampa 3D, ma ne esistono diverse, le quali sfruttano tecnologia e materiali in modo totalmente differente.  Dalla tecnologia di stampa utilizzata, dipendono anche il costo e qualità di stampa: non è un caso, infatti, che le stampanti 3D più precise siano anche quelle che costano di più!
Al giorno d'oggi le stampanti più comuni ed economiche sono quelle a FDM, mentre nel mondo professionale si stanno facendo avanti quelle a SLA.
Questo è dovuto principalmente ad una questione di costi: sia le macchine che i materiali da utilizzare hanno oggi costi molto accessibili. La scelta tra queste due tecnologie dipende quasi sempre esclusivamente dal budget a disposizione e da quello che ci si aspetta di realizzare.
In caso ti sia ritrovato su questa guida senza avere le basi generiche legate al mondo del 3D, puoi fare affidamento alla mia Guida base alla stampa 3D, ti lascio il link qui sotto:
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Guida alle stampanti 3D - I materiali di stampa
A seconda della tecnologia usata cambiano anche i materiali stampabili. Forse per alcuni questa non sarà una novità, ma una cosa è certa: questo aspetto è importantissimo per scegliere la stampante 3D da acquistare!
I materiali più comuni e meno costosi sono i filamenti per le stampanti 3D FDM e le resine per le stampanti 3D DLP o SLA.
Al variare della tecnologia e dei materiali variano anche i risultati che si possono ottenere in termini di definizione, qualità dei pezzi e colorazioni.
Ti faccio qualche esempio: 1Kg di PLA per le stampanti 3D FDM ha un costo variabile tra i 18 e i 25 euro, mentre il PETG o l'ABS possono avere un costo leggermente più alto. Si tratta in ogni caso di una spesa sostenibile da chiunque, considerando anche che con 1Kg di materiale di stampe se ne fanno parecchie!
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Guida alle stampanti 3D - Il volume di stampa
Una caratteristica che interessa sempre ai più è il volume di stampa della stampante 3D.
Se sei parte di questo gruppo di persone non posso darti torto, il volume di stampa è una caratteristica tecnica importante. UUsare una stampante 3D con grande volume di stampa agevola la realizzazione di pezzi di grandi dimensioni o la stampa di pezzi in serie. E' inevitabile che ci sia quindi tanta attenzione a questa caratteristica.
Attenzione però a non focalizzarti troppo. Se ci pensi, i modelli 3D hanno sempre dimensioni diverse ed è impossibile trovare una stampante adatta a tutte le esigenze.
Il mio consiglio è di prendere in considerazione anche stampanti con volume un po' più ridotto, magari risparmiando qualche soldo, perché i modelli 3D possono sempre e comunque essere tagliati e assemblati.
Se vuoi approfondire, ne parlo in dettaglio nella guida dedicata:
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Guida alle stampanti 3D - Il prezzo della stampante 3D
Ammettilo, anche tu guardi il prezzo di quello che stai acquistando prima di procedere con l'acquisto. Lo facciamo tutti, comparando i prodotti simili tra di loro e cercando il miglior rapporto qualità prezzo.
Nella stampa 3D è facile cadere nell'acquistare macchine di bassa qualità perché c'è davvero un'offerta molto ampia. In particolare nella stampa 3D FDM, le aziende produttrici continuano a sfornare modelli facendo una vera e propria battaglia sul prezzo.
Meno male che stai leggendo questa guida perché credo che potrò farti salvare parecchio tempo che avresti speso in noiose ricerche.
Di seguito ti lascio alcune guide all'acquisto di stampanti 3D economiche che ho selezionato apposta per te. Nel selezionarle ho considerato tutto quello che potresti necessitare, forte della mia esperienza e dei numerosi feedback che leggo nella Community. Spero davvero che possano tornarti utili nel trovare la stampante 3D economica che più si avvicina alle tue esigenze!
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Guida alle stampanti 3D - Quanto è comune la stampante 3D?
Non voglio cadere nel banale, ma non hai idea di quante volte mi è capitata questa scena: qualcuno compra una nuova stampante convinto di aver fatto un affare perché costava poco e le caratteristiche della macchina - sulla carta - sono eccezionali ma... ad un certo punto scopre di essere l'unico ad averla.
Qui il problema non è tanto quello di avere in casa un pezzo unico di stampante 3D, perché questo poco ci importa.
Quello che ci interessa è che la macchina sia un modello usato, aggiornato e che quindi abbia una sua storicità dovuta a una community che la migliora e che, di conseguenza, sia in grado di aiutarti a risolvere quei comuni problemi che probabilmente riscontrerai usandola.
Se hai una stampante che solo tu usi, per la community online sarà difficile aiutarti e tu farai fatica a trovare informazioni in rete.
Ora la mia considerazione non sembra più così banale, vero?
Prima di acquistare, informati e assicurati che in rete ci sia una buona community che ruota attorno a uno specifico modello di stampante e, se allineata con le tue esigenze, comprala! Stampa 3D forum è proprio questo, una community di persone appassionate e competenti.
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Alessandro Tassinari

Stampanti 3D: il volume di stampa

Pubblicato da Alessandro Tassinari, in Guide,

Il volume di stampa è spesso considerato una caratteristica fondamentale nella scelta della stampante 3D.
In effetti, da questa dipendono tantissimi aspetti: la dimensione dei modelli realizzabili in un solo pezzo, la quantità di pezzi realizzabili in un solo processo di stampa, il costo stesso della stampante.
Spesso, inoltre, un volume di stampa generoso viene presentato come un grande vanto da parte dei produttori di stampanti 3D, i quali cercano di attirare in questo modo i meno esperti.
Una domanda, quindi, nasce spontanea: è necessario avere un volume di stampa di grandi dimensioni?
E ancora: quanto incide il volume di stampa di una stampante 3D sul suo valore complessivo?
Se ti stai ponendo questo tipo di domande, ti consiglio di continuare a leggere questa guida!
In questa guida:
> Volume di stampa - Lo spazio vitale della stampante 3D
> Volume di stampa nelle stampanti 3D FDM
> Volume di stampa nelle stampanti 3D SLA e DLP
> Volume di stampa nelle stampandi SLS e similari
> Volume di stampa: è davvero una caratteristica fondamentale?
> Stampanti 3D a grande formato - Le più economiche
Volume di stampa - Lo spazio vitale della stampante 3D
Con "volume di stampa" si intende quello spazio che si sviluppa sugli assi X, Y, Z ed entro il quale la stampante 3D può produrre oggetti.
Questo volume è quindi da intendersi interno alla struttura della stampante e definito esclusivamente dalle possibilità di movimento del blocco estrusore.

Generalmente, le dimensioni su X, Y e Z vengono definite in millimetri o, al massimo in centimetri.
Al momento dell'acquisto, questa caratteristica fisica della stampante 3D è considerata, soprattutto dai neofiti, una delle più importanti.
Dopotutto, non è difficile capirne le motivazioni: produrre modelli di grandi dimensioni senza dover ricorrere a sezionamenti o la possibilità di riempire superficie/volume in modo da ottimizzare i tempi di produzione, sono sicuramente buone motivazioni per andare alla ricerca di stampanti 3D con dimensioni generose.
All'aumentare del volume di stampa e mantenendo invariate le altre caratteristiche tecniche, però, bisogna tenere in considerazione la questione dei costi.
In generale, le stampanti 3D che riportano un volume di stampa maggiore riportano costi più elevati. Inoltre, è necessario fare attenzione a una serie di complicazioni tecniche.
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Volume di stampa nelle stampanti 3D FDM
Le stampanti 3D FDM sono le più economiche presenti sul mercato e, per assurdo, sono anche quelle che si sono sviluppate su volumi di lavoro più grandi.
Questo processo di ingrandimento è stato possibile grazie al forte abbattimento dei costi di costruzione avvenuto negli ultimi anni.
Nel caso specifico delle stampanti 3D FDM, confrontarsi con un volume di stampa maggiore significa anche scontrarsi con un piano di adesione più grande.
Se pensiamo di acquistare una macchina che monta un piano riscaldato, dovremo assicurarci che questo riesca a scaldarsi nel modo più uniforme possibile.

In caso questo non accada, ci ritroveremo a dover combattere contro ritiri di materiale non uniformi, distaccamenti e mancate adesioni. Inoltre, mettere in piano un piatto di grandi dimensioni risulterà più complesso rispetto a quelli più piccoli.
Un sistema di auto-livellamento potrebbe essere una soluzione che permette di automatizzare questa fase di set-up.

Tra le stampanti 3D FDM penso sia doveroso fare un appunto sulle differenze tra i modelli cartesiani e i modelli delta. Tra le macchine desktop, ci accorgeremo facilmente di come, a partirà di costi, i modelli di tipo delta permettono di avere volumi di stampa maggiori, soprattutto sviluppati sull'asse Z.
Al contrario, invece, aumentando le dimensioni delle macchine, potremo constatare che le stampanti di tipo delta lasciano spazio alle cartesiane. Questa transizione è dovuta più che altro a questioni meccaniche e di semplicità costruttive.
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Volume di stampa nelle stampanti 3D SLA e DLP
Nel caso delle stampanti con tecnologia SLA e DLP il tema segue altri lati tecnici. In generale, le stampanti DLP presentano limiti dimensionali dovuti alla fonte luminosa che montano e che non permette di sviluppare molto gli assi X, Y.

Diversamente, la tecnologia SLA garantisce maggiori flessibilità, presentandosi però più costosa.
In ogni caso, le stampanti 3D a resina faticano a superare dimensioni che vadano oltre i 50-60 cm di lato su assi X, Y.
Effettivamente, però, vorrei fare un'altra considerazione: sulle macchine a resina è veramente necessario passare a dimensioni maggiorate?
Obiettivamente, la risposta è un sicuro "no".
A livello di business, il mercato della stampa 3D professionale non richiede di produrre pezzi di grandissime dimensioni con questa tecnologia. I motivi sono molteplici: tecnici, tecnologici e di mercato.
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Volume di stampa nelle stampanti 3D SLS e similari
In questo caso parliamo di una tecnologia che segue un metodo di sviluppo tutto suo. La stampa 3D a polveri è molto utilizzata a livello industriale per produrre modelli in polimeri e metalli, spesso con l'obiettivo di fabbricare piccole serie di oggetti.

Anche grazie a questioni tecniche - come la non necessità di produrre supporti nella produzione dei pezzi o la possibilità di riempire il più possibile il volume di lavoro - la tecnologia granulare è riuscita maggiormente a svilupparsi su spazi produttivi più voluminosi, assecondando quelle che sono state le richieste di mercato degli ultimi anni.
Parlando di dimensioni, le macchine SLS vanno dai 20 cm ai 100 cm di lato.
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Volume di stampa - è davvero una caratteristica fondamentale?
Personalmente, ritengo che la risposta sia un secco "no".
Da mia esperienza come progettista e stampatore 3D posso dire che nell'80% dei casi i modelli 3D possono essere prodotti in due o più pezzi, senza rovinare quello che sarà il risultato finale.
Spesso però si fa fatica a entrare in quest'ottica lavorativa: quando si produce un modello 3D, si pensa sempre di produrlo tutto d'un pezzo.

A meno che non sia necessario assicurare determinate resistenze meccaniche o qualità estetiche, sezionare i modelli 3D è un'ottima soluzione per risparmiare denaro nell'acquisto o nell'affitto di una stampante 3D di grandi dimensioni.
Sarà sufficiente avere un minimo di sicurezza nelle operazioni da effettuare per riuscire a ottenere risultati soddisfacenti.
Inoltre, è bene ricordare che esistono metodi semplici ed efficaci per rifinire esteticamente tutti i modelli 3D fabbricati.
A tal proposito, a questo link puoi leggere la nostra Guida alla Post-Produzione. Sarà più semplice di quanto possa sembrare!
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Stampanti 3D a grande formato - Le più economiche
Nella guida che segue ho selezionato per te una serie di stampanti 3D a grandi dimensioni ma davvero economiche e accessibili a chiunque. Se davvero vuoi stampare su un grande volume di stampa e magari risparmiare due soldi, beh il mio consiglio è di darci un'occhio 😇
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Alessandro Tassinari
Se capiti su questa pagina vuole dire che ti stai ponendo la seguente domanda: quanto costa una stampante 3D?
Ebbene, di stampanti 3D ne esistono di tutti i prezzi.
Si passa da semplici kit, economici e dal costo di qualche centinaio di euro, alle stampanti 3D professionali e industriali da centinaia di migliaia di euro 😵
In questa guida ti spiego perché esiste questa differenza di costo, così da farti capire dove stanno davvero le differenze che definiscono prezzi così differenti.
Siamo pronti? Scaldiamo gli estrusori e via! 
In questa guida:
> Quanto costa una stampante 3D? Dalle economiche alle professionali
> Quanto costa una stampante 3D desktop
> Quanto costa una stampante 3D professionale
> Stampanti 3D desktop e professionali: le differenze reali
Quanto costa una stampante 3D? Dalle economiche alle professionali
Le stampanti 3D sono dei macchinari abbastanza complessi. Sono composte da diversi elementi che ne definiscono le caratteristiche tecniche e, infine, anche l'utilizzo ultimo.
Facciamo un esempio molto semplice e prendiamo in considerazione le stampanti 3D FDM e le stampanti 3D a resina.
Sono macchine molto diverse nella tecnologia utilizzata per realizzare oggetti e, di solito, differiscono molto anche nella definizione raggiungibile, nel volume di stampa, nei materiali utilizzabili, ecc.
Tutte queste caratteristiche definiscono il prezzo della stampante 3D, il quale può variare di molto in base anche a piccole differenze di componenti e tecnologia
Se analizzi le stampanti 3D presenti sul mercato e ne controlli le caratteristiche, puoi scoprire che ci sono alcuni parametri che ne definiscono il prezzo.
Il prezzo di una stampante 3D è definito dalle seguenti caratteristiche.
Tecnologia utilizzata
In generale, per esempio, le stampanti 3D FDM costano meno rispetto le stampanti 3D SLS. Questo perché la tecnologia utilizzata dalle FDM è più semplice e facile da replicare rispetto quella delle SLS.
Volume di stampa
Con "volume di stampa" si intende quello spazio che si sviluppa sugli assi X, Y, Z ed entro il quale la stampante 3D può produrre oggetti.
Questo volume è quindi da intendersi interno alla struttura della stampante e definito esclusivamente dalle dimensioni massime del volume di fabbricazione della macchina.
Se il volume di stampa è particolarmente voluminoso, potremo produrre oggetti più grandi. Sui grandi volumi è necessario porre maggiore attenzione alla meccanica e al firmware utilizzati, per renderla più rigida o affidabile.
Di conseguenza il costo di una stampante 3D con ampio volume di stampa sarà maggiore rispetto alle comuni stampanti 3D desktop.
Definizione di stampa
Sarà ovvio, ma questa caratteristica è forse la più importante: la definizione di stampa.
Eh sì, perché più la stampante 3D è precisa e permette di realizzare oggetti complessi, più il suo costo sale.
Questa caratterista è, se vogliamo, una diretta conseguenza della tecnologia di stampa 3D adottata, ma dipende anche dalle scelte fatte dalla casa produttrice in termini di componenti utilizzate.
Componenti e attenzione ai dettagli
E quando si parla di componenti, è proprio la casa produttrice a definire quali sono le migliori in base al prodotto da inserire sul mercato.
In genere la qualità delle componenti delle stampanti 3D varia in base al prezzo: ed ecco svelato un altro falso segreto 😅
Più le componenti della stampante 3D sono di alta qualità, più il costo aumenta. Non è raro trovare in commercio la stessa stampante 3D a prezzi differenti... se dovesse capitarti, controlla attentamente la scheda del prodotto e le caratteristiche tecniche!
Vendita in kit o assemblata
Comprare una stampante 3D in kit significa che sarà necessario avere tempo e pazienza per montarla. Si tratta però di un'attività divertente e molto formativa e, di solito, che acquista i kit proprio perché vuole assemblare la stampante 3D in autonomia.
Acquistando un kit eviti alla casa madre la noia di fornirti un prodotto pronto all'uso, per questo motivo le stampanti 3D in kit costano meno delle stampanti 3D assemblate.
D'altro lato, una stampante 3D già assemblata è in genere testata dalla casa produttrice prima di essere venduta, il che garantisce di poter iniziare a stampare sin da subito.
Servizi aggiuntivi
Molte case produttrici offrono software di supporto, materiali testati, profili di stampa pronti, supporto al cliente ecc.
Questo tipo di servizi/prodotti migliorano l'esperienza utente ma, in genere, richiedono un pagamento aggiuntivo che può essere incorporato nella stampante 3D stessa - quindi la stampante costa un po' di più - oppure sono venduti in un secondo momento - quindi la stampante 3D mantiene un prezzo basso al momento dell'acquisto.
Ora che conosci le principali caratteristiche che definiscono il prezzi di una stampante 3D, sarai sicuramente in grado di distinguerle in due gruppi:
stampanti 3D desktop; stampanti 3D professionali. Torna all'Indice
Quanto costa una stampante 3D desktop

 
Il costo delle stampanti 3D desktop varia principalmente in base al volume di stampa e alla vendita in kit o meno.
E' possibile acquistare dei kit a partire da € 300 o poco più, mentre le stampanti 3D assemblate, in genere, partono dai € 700.
In ogni caso possiamo posizionare le stampanti 3D desktop in un range tra i € 300 e € 7.000.
So cosa starai pensando: "ma è una forbice di quasi € 6.000! 😱"
E te lo confermo, non mi sono sbagliato a scrivere questi numeri. Tra le stampanti 3D desktop, ricorda, sono considerate anche le stampanti 3D FDM e a resina di media-alta fascia.
Queste stampanti solitamente sono precise e voluminose, molto apprezzate da chi realizza componenti complesse, di grandi dimensioni e, soprattutto, da chi usa le stampanti 3D per lavoro.
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Quanto costa una stampante 3D professionale

Ebbene, se le stampanti 3D desktop arrivano a costare circa € 7.000, posso affermare che tutto quello che costa di più è considerato di tipo professionale o industriale.
In questo caso i costi si alzano parecchio. Le stampanti 3D professionali o industriali sono macchine dotate di caratteristiche e prestazioni di alto livello. Fanno parte di questo gruppo le macchine SLS, SLA, DMLS, MJP, ecc.
Si tratta quindi di tecnologie molto ricercate e complesse, e spesso si basano su sistemi chiusi, sui quali le aziende produttrici hanno speso tanto tempo e denaro in ricerca e sviluppo.
Vengono vendute con software dedicati in dotazione e possono lavorare i materiali più complessi, come leghe e metalli.
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Stampanti 3D desktop e professionali: le differenze reali
Il mio parere? No, non esistono differenze. Piuttosto, ritengo sia opportuno parlare di utilizzo e effettivo ritorno economico.
Usare una stampante 3D economica non significa che i risultati dei propri lavori non possano essere di grado professionale.
Piuttosto, credo che stia a chi ha a disposizione lo strumento "stampante 3D" a tirare fuori le proprie capacità nell'utilizzare al meglio i propri macchinari.
Questo non vuole dire che una stampante da € 2.000 sia paragonabile a una da € 20.000 o € 200.000, o che i risultati ottenibili siano gli stessi. Sicuramente al variare del prezzo si avrà a disposizione una tecnologia molto differente che, inevitabilmente, offrirà opportunità diverse.
Con l'esperienza scoprirai che una stampante 3D da € 500 può essere utilizzata in tantissimi modi differenti, evitando di farti spendere migliaia di euro in una stampante 3D ben più costosa. Vice versa, ne scoprirai anche i limiti, ma questo fa parte del gioco 😎
Insomma, sei pronto a scegliere la tua stampante 3D?
Di seguito di lascio qualche utile guida. Buone stampe!
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Alessandro Tassinari
Aggiornamenti di software, nuove componenti, nuove stampanti 3D, modelli 3D molto diversi tra loro... è davvero facile cadere in errore e sbagliare qualcosa nelle nostre stampe!
Ma quali sono i 5 errori più comuni nella stampa 3D?
Il mondo della stampa 3D è in continua evoluzione e spesso è davvero difficile orientarsi.Il rischio di cadere in errori banali è sempre dietro l'angolo...
A volte basterebbe porre più attenzione a quello che facciamo - parlo di me stesso in primis 😅 
Altre volte invece gli errori derivano da mancanza di conoscenza o dimenticanze su aspetti molto importanti della stampa 3D.
In questa guida elenco quelli che sono i 5 errori più comuni nella stampa 3D, così da aiutarti a evitarli e farti risparmiare tanto tempo nella ricerca di soluzioni.
In questa guida:
> Errore 1
> Errore 2
> Errore 3
> Errore 4
> Errore 5
> Come evitare errori nella stampa 3D
> Guida base alla stampa 3D
Errore 1 - Ignorare le linee guida dei materiali
Ogni materiale è caratterizzato da diverse proprietà: esistono materiali più o meno resistenti, pesanti o leggeri, lisci o ruvidi, flessibili o rigidi e così via.
Ognuno di conseguenza è più o meno adatto a particolari design come potrebbero essere parti sottili, ponti o concavità.
Per non avere problemi con la stampa del modello è bene leggere le caratteristiche di ogni materiale e vedere che cosa questo ci permette di fare, impostando i parametri di stampa 3D e assicurandoci che non degradi a causa dell'umidità o dei raggi solari.
Riguardo i materiali di stampa 3D ho scritto una guida molto approfondita che ti consiglio di leggere. Ci troverai numerosi consigli.
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Errore 2 - Ignorare la tecnologia di stampa
La tecnologia di stampa è forse l’aspetto che limita maggiormente le possibilità di realizzare specifici modelli 3D. Un esempio molto calzante è quello che prevede l'uso della stampa 3D FDM nel realizzare componenti che hanno sbalzi.
Per esempio, stampando con tecnologia FDM (a filamento) saremo molto limitati nella realizzazione di elementi aggettanti, a meno di non usare dei supporti che, spesso si tirano dietro la necessità di usare un secondo estrusore.
Il discorso cambia totalmente se il destinatario del nostro file è una più stampante 3D SLS (a polveri). In questo caso ogni parte stampata è supportata dallo strato inferiore di polvere non sinterizzata, il che ci permette di realizzare il modello senza problemi.
Capiasci quindi che conoscere per bene la tipologia di stampante con cui si realizzerà il modello è un fattore da non sottovalutare. Il rischio è quello di usare la tecnologia errata e di non riuscire a ottenere i risultati attesi.
Un esempio? Se usi una stampante FDM senza abilitare i supporti per realizzare un ponte... ti ritrovi una bella colata di plastica sul piatto di stampa!
Per saperne di più, qui c'è una guida ad hoc.
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Errore 3 - Lo spessore delle superfici verticali
Uno degli errori più comuni nella stampa 3D è la non curanza degli spessori minimi delle superfici verticali o "muri". I problemi insorgono quando questi sono troppo sottili.

Le conseguenze dovute a questo errore di progettazione sono principalmente due:
nel caso peggiore il nostro modello sarà praticamente impossibile da stampare, le superfici verticali risulteranno molto irregolari, a volte tanto da cedere su se stesse; supponendo invece di riuscire a stampare un modello con superfici sottili, questo risulterà molto fragile e delicato, quindi soggetto a rotture. Ancora una volta, per evitare questo problema è bene modellare correttamente il modello 3D prevedendo uno spessore consono dei walls. Ma non solo!
Se gli spessori sono corretti e riscontri ancora irregolarità, forse la tua stampante necessita di essere calibrata. Questo è un aspetto poco considerato ma, fidati, può fare davvero la differnza!
Abbiamo ideato una serie di test che puoi effettuare sulla tua stampante per vedere se è calibrata al meglio. Una volta stampati tutti i modelli di test, vedrai che le cose miglioreranno notevolmente.
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Errore 4 - Ignorare la risoluzione del file
Il formato più comune per i modelli per la stampa 3D è sicuramente l’STL, acronimo di Standard Triangle Language.
Ciò significa che, a partire da volumi solidi e geometrie matematicamente definite, il nostro file viene rappresentato attraverso delle mesh (superfici) che potranno essere lette dalla stampante 3D in fase di realizzazione.
La maggior parte dei software di modellazione permette, durante l’esportazione in STL, di decidere il livello di risoluzione della mesh che, come possiamo vedere dall’immagine qua sotto, influenza inevitabilmente il risultato delle nostre stampe.

 
In questa trasformazione bisogna ricordare sempre che:
più la mesh è del modello è densa, migliore sarà il dettaglio riportato nel modello 3D stampabile. Come aspetto negativo però, una mesh molto densa aumenta notevolmente la dimensione del file STL da gestire; più la mesh è grossolana, minore sarà la precisione del modelo 3D stampabile, il quale si scosterà a livello di geometrie dal modello 3D originario. Come aspetto positivo però, una mesh grossolana una peso molto ridotto in termini di megabyte. Come al solito, si tratta di trovare il giusto compromesso. Non ha senso usare file molto pesanti se tanto la precisione della stampante 3D usata non raggiunge quel dettaglio.
Quando esportiamo il nostro file quindi, consigliamo generalmente di scegliere una tolleranza di 0.01 millimetri. Utilizzare una tolleranza più piccola, quindi una più alta definizione, non avrebbe senso perché le stampanti 3D non sono in grado di produrre oggetti con questo livello di dettaglio.
E' proprio questo uno degli errori più comuni nella stampa 3D. Inoltre ci troveremo a dover gestire file di grandi dimensioni, senza effettivamente poterne trarre vantaggio.
Di questo e molto altro, ne parlo in una guida specifica:
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Errore 5 - Ignorare le linee guida dei software
Per la modellazione 3D si usano molti software differenti tra loro. Alcuni fatti appositamente per la creazione di stampe 3D, altri che invece hanno bisogno di un editing addizionale per poter arrivare al modello stampabile.
Per esempio, l’applicazione dello spessore delle superfici è automatico in alcuni programmi, mentre è settabile manualmente in altri.
Se si usa un programma molto semplice sviluppato per la stampa 3D come Tinkercad, si potrebbe incontrare difficolta nel creare parti cave. In questo caso può essere d’aiuto il software gratuito Meshmixer, il quale risulta essere molto d'aiuto per quanto riguarda i supporti.
Se si usa un software come Blender (usato per grafica 3D e animazioni), SketchUp (popolare tra architetti e modellatori in scala), o ZBrush (programma di scultura 3D per artisti), è necessaria una ulteriore elaborazione per il file.
A seconda del software che si usa, le curve potrebbero dover essere unite insieme, i modelli potrebbero dover essere totalmente chiusi oppure la dimensione della stampa potrebbe dover essere impostata. In sostanza, ogni software è differente.
Quindi cosa dovremmo fare per far dialogare i nostri software con la stampante 3D?
Beh, l'unico modo è studiarli e cercare eventuali alternative più efficienti.
Indovina?... ho una guida anche per questo! 🤣
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Come evitare errori nella stampa 3D
Abbiamo capito quindi che gli aspetti di cui tener conto quando si stampa in 3D sono diversi e particolarmente variegati. Dopotutto, stampare in 3D non prevede semplicemente di prendere il tasto "stampa".
L'esperienza diretta nell'uso delle macchine aiuta sicuramente, ma il mio parere è che sia sempre necessario sapere cosa si sta facendo e analizzare il perché si ottengono certi risultati, positivi o negativi.
Per approfondire le tue conoscenze potresti pensare di leggere qualche libro sulla stampa 3D. In questa guida ne ho selezionati 10, sia in italiano che in inglese, sia pratici che teorici.
Io li ho trovati utilissimi per approfondire le conoscenze su aspetti specifici di stampa e, in alcuni casi, sono stati davvero fondamentali.
E se non ti piace leggere, non preoccuparti! Sono tutti sotto forma di manuale, quindi molto pratici e ricchi di informazioni tecniche. Non ti annoierai:
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Guida base alla stampa 3D
Come ultimo consiglio non posso fare altro che consigliarti di leggere le guide di Stampa 3D forum. Ne abbiamo di tutte le salse e sono sicuro di aiuteranno a evitare gli errori più comuni della stampa 3D.
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Alessandro Tassinari
In questa guida scoprirai come fare la post produzione di un oggetto prodotto da una stampante 3D in modo semplice ed economico.
Useremo solo a materiali reperibili in una comune ferramenta o brico center e non necessiterai di alcuna attrezzatura particolare, così da rendere accessibili a chiunque le operazioni mostrate in questa guida passo passo.
Preparati, perché scoprirai alcuni trucchi del mestiere che faranno davvero la differenza nella qualità estetica delle tue stampe, permettendoti di ottenere una superficie perfettamente liscia e, perché no, anche di colorarla!
Nella seconda parte della guida scoprirai alcuni metodi di finitura professionali e ti consiglierò alcuni dei migliori prodotti da utilizzare per raggiungere risultati inaspettati.
Siamo pronti? Accendiamo gli estrusori e... via!
In questa guida:
> Cosa serve rifinire i pezzi stampati 3D
> Il fondo riempitivo per la stampa 3D
> Il primer per la stampa 3D
> Gli abrasivi e la carta vetrata
> Come procedere alla post-produzione dei pezzi stampati 3D
> Finitura stampa 3D professionale: fondi e basi
> Finitura stampa 3D professionale: applicazione dei fondi
> Finitura stampa 3D professionale: resine da laminazione
> Finitura stampa 3D professionale: gli abrasivi
> I migliori prodotti di finitura per la stampa 3D
Cosa serve per rifinire i pezzi stampati 3D FDM
La stampa 3D FDM è una tecnologia economica e facile da usare, ma lato estetico a volte non soddisfa i più esigenti.
Questa tecnologia di stampa 3D infatti lascia a vista quelli che sono i layer di stampa. A volte i layer hanno un valore estetico e sono apprezzati da chi guarda i modelli 3D, ma in altri casi i layer sono considerati un vero e proprio limite di questo metodo di produzione.
Una delle soluzioni più veloci è quella di stampare con layer molto sottili, ma questo non permette di ottenere superfici perfettamente lisce.
Per avere superfici lisce è necessario fare qualche operazione di post produzione che, se fatta in modo furbo, non implicherà alcun tipo di difficoltà. Anzi, ti permetterà di avere tra le mani oggetti davvero unici!
Presumendo che il nostro pezzo stampato 3D sia in materiale plastico (ad esempio ABS o PLA, ma in generale anche altri materiali), per procedere con la post produzione abbiamo bisogno di:
fondo o aggrappante in bomboletta specifico per plastica; primer riempitivo in bomboletta; abrasivi o carta vetrata; spazzolino, guanti, stracci, mascherina. Ricorda, la post produzione è una fase in cui otterrai materiali di scarto o polveri. Inoltre sarà facile sporcare le superfici perché useremo materiali spray che emettono odori.
Il mio pensiero è sempre nei confronti della tua salute: usa sempre i guanti, indossa una mascherina contro le polveri, copri per bene le superfici su cui lavori e assicurati di arieggiare per bene l'ambiente di lavoro. Per quanto le operazioni mostrate in questa guida siano davvero semplici, i rischi sono sempre dietro l'angolo.
Per questo motivo, all'interno di questa guida passo passo ti consiglierò anche qualche prodotto che salvaguarda la tua salute 😇
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Il fondo riempitivo per la stampa 3D
Il fondo spray, a volte chiamato anche stucco riempitivo, è un prodotto che serve per preparare il pezzo all'applicazione degli strati successivi di colore o primer, garantendo la miglior adesione possibile al pezzo.

Nel caso dei pezzi stampati in 3D inoltre aiuta a sigillare le eventuali microfessure tra gli strati, da cui potrebbe fuoriuscire aria e generare bolle negli strati di primer successivi.

In genere bastano un paio di mani leggere, passate incrociando i movimenti, effettuando un paio di passate orizzontali, alternate ad un paio verticali.
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Il primer per la stampa 3D
Il primer, chiamato anche aggrappante o ancorante, è un materiale spray da applicare al di sopra del fondo riempitivo ed ha la principale funzione di preparare le superfici all'applicazione di vernici o resine.
Spesso è facile trovare prime che abbiano anche funzione riempitiva, e che quindi possono farti evitare l'applicazione lo stucco spray in precedenza.

Quando viene applicato, la regola principale da tenere a mente è di resistere alla tentazione di esagerare.
Infatti una sola mano pesante impiegherà più tempo ad asciugare di varie mani leggere, avrà maggiori probabilità di colare e correrà il rischio, asciugandosi, di screpolarsi in più punti, rendendo inutile il lavoro e costringendo a rifare tutto da capo.
Anche qua la regola è quindi di fare passate leggere, incrociate con movimenti orizzontali e verticali, intervallate a qualche minuto l'una dall'altra.
I primer riempitivi esistono di svariate marche e con costi che vanno dai 3€ ai 12€ dei prodotti per carrozzeria.
Primer di qualità migliore asciugano prima e in maniera più omogenea e risultano più facilmente carteggiabili.
In genere però posso affermare che, se applicato bene, anche un primer economico può dare buoni risultati. A titolo di esempio per questa guida passo passo è stato usato un primer generico economico.
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Gli abrasivi e la carta vetrata
Gli altri elementi fondamentali per la buona riuscita del lavoro sono gli abrasivi. Per lavorare con gli stucchi il mio consiglio è quello di utilizzare abrasivi specifici per stucchi e vernici detti anche abrasivi stearati, riconoscibili dal classico colore grigio a macchie.
A differenza dei normali abrasivi per plastica e metalli (per intenderci, la carta vetrata nera...), gli abrasivi stearati vanno utilizzati esclusivamente a secco e mai bagnati.
Le gradazioni utili vanno dalla 120 alla 400. In genere io utilizzo 120, 180, 320 e 400.

Alternativamente, se si vuole spendere qualcosa di più e guadagnarci in comodità d'uso, si può andare sulle spugne abrasive da carrozzeria. Qua le gradazioni vanno dalla 180 fino alla 2000 e possono essere utilizzate sia a secco che ad acqua.

Le spugne hanno il vantaggio di permettere di lavorare agevolmente anche su superfici curve o con sottosquadri notevoli e se usate con un minimo di attenzione hanno una vita lunghissima, quindi sono un investimento che si ripaga nel tempo.
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Come procedere alla post-produzione di pezzi stampati 3D
Abbiamo fatto le dovute premesse e introdotto tutti quelli che sono i materiali necessari per fare un'ottima post produzione. Ora non ci resta che guardare effettivamente come si fa!
Per prima cosa consiglio di dare una leggera carteggiatina al pezzo, per eliminare i segni più evidenti di lavorazione come bave, spezzoni di filamento e bolle.
La regola che vale in generale e da applicare sempre quando si carteggia è che si lavora in due fasi distinte.
Nella prima fase, quella di sgrossatura che viene effettuata con gli abrasivi di grana più grossa (nel nostro caso dal 120 al 240), i movimenti sono movimenti incrociati, ruotando di 90° il pezzo per sovrapporre le linee di carteggio.

La seconda fase, quella di rifinitura, viene fatta con gli abrasivi a grana più sottile (dal 320 in su fino alla 2000) e questa volta il movimento dovrà essere alternato ma circolare per ridurre al massimo il rischio di graffi e segni permanenti.

Dopo ogni fase di carteggiatura è importante pulire per bene il pezzo. Aiutati con uno spazzolino e degli stracci puliti, eventualmente ricorrendo anche al lavaggio con acqua tiepida se ci fosse molta polvere incastrata nei punti più nascosti.

In queste operazioni, dove si usa la carta vetrata, ti consiglio vivamente di indossare sempre dei guanti in lattice o, ancora meglio, dei guanti da lavoro. Salveranno le tue dita da piccoli tagli accidentali e potrai lavorare in tutta sicurezza.

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Molto bene! Ora hai tra le mani il tuo modello 3D pulito e senza particolari imperfezioni. I layer sono ancora visibili, ma sicuamente hai eliminato quelle sbavature di materiale che, nei prossimi passi, ti avrebbero fatto impazzire.
Procediamo con l'applicazione di fondo e primer!
Partendo dal pezzo stampato e carteggiato per rimuovere i difetti maggiori si inizia ad applicare il fondo ancorante e poi il primer a bomboletta.
Quando si applica un qualunque prodotto a bomboletta, bisogna ricordare alcune regole:
la bomboletta va tenuta il più possibile verticale, a distanza di circa 20/25 centimetri dall'oggetto; ricordarsi di fare sempre una prova di spruzzo prima di dirigere il getto verso l'oggetto, per verificare che l'ugello sia libero e non faccia gocce; compiere sempre un movimento ampio e continuo che inizia prima e finisce dopo l'oggetto, senza mai fermarsi, cambiando direzione da destra a sinistra e dall'alto in basso; se la temperatura ambiente è bassa (sotto i 12/15 gradi) cercare di tenere al caldo la bomboletta prima di utilizzarla e agitarla energicamente per qualche minuto; fare diverse passate leggere, aspettare qualche minuto e ripetere, piuttosto che poche mani pesanti; ricordarsi di pulire l'ugello della bomboletta spruzzando un paio di volte mantenendo la bomboletta capovolta a testa in giù. Non dimenticare di usare i guanti anche in questa fase. Inoltre, mi sento di consigliarti l'uso di una mascherina almeno FFP2 per proteggerti da polveri o materiali spruzzati delle bombolette spray. Per proteggerti dai gas, dovresti invece usare maschere con filtri appositi.
Inoltre, arieggia sempre l'ambiente di lavoro!

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Una volta che le prime mani di primer sono asciutte si può iniziare a carteggiare il modello, tenendo d'occhio le zone più critiche, dove sono presenti i maggiori difetti da coprire.

Nel caso si notasse che ci sono zone con difetti troppo evidenti per poter essere riempiti dal solo primer, si può decidere di ricorrere a dello stucco per carrozzieri per andare a rimediare, applicandolo con una spatolina o uno stecchino piatto.
Una volta asciutto, lo stucco va carteggiato esattamente con le stesse tecniche e materiali utilizzati per il primer.

Lo stucco, una volta carteggiato, deve essere completamente livellato e omogeneo rispetto allo strato di primer e non formare alcun gradino.

Probabilmente sarà necessario ripetere tutta la procedura dalle 3 volte in su per ottenere un pezzo con un buon grado di rifinitura.

Se sulla base di primer dev'essere poi applicata una colorazione consiglio di dare una leggera carteggiata con una grana sottile (500/1000) per rendere la superficie leggermente satinata.
Se invece il pezzo è finito si può procedere con gli abrasivi a grana più fine (1500 e 2000) usandoli bagnati per arrivare a livelli di finitura via via sempre più lisci e lucidi.




In questo caso il pezzo è stato completato con una colorazione successiva, che ha aderito bene alla base di primer applicato.
Come puoi vedere, applicando una colorazione tramite aerografo è possibile ottenere risultati fantastici!
Finitura stampa 3D professionale: fondi e basi
Nella guida passo passo precedente di ho mostrato alcune tecniche di post produzione di un oggetto stampato in 3D, utilizzando materiali facilmente reperibili nei vari brico e colorifici.
Adesso invece daremo un’occhiata a materiali un po’ più tecnici, in grado di garantire risultati migliori e più consistenti, a costo di una maggiore attenzione nell’utilizzo.
Volendo passare dalle bombolette ai prodotti più specifici, la prima scelta cade sui fondi, ovvero i prodotti da utilizzare come prima mano e per creare la base per le successive lavorazioni. I fondi esistono principalmente di due tipi, monocomponenti (1K) e bicomponenti (2K).
Fondi monocomponente
I fondi monocomponenti sono in genere pronti all’uso o vanno diluiti con un diluente specifico e asciugano all’aria. Il processo di indurimento richiede che il solvente incluso nella base evapori, lasciando solo il residuo solido.


Questo processo porta però ad una riduzione dello spessore applicato, richiedendo quindi in genere più mani.
I fondi possono essere ad acqua o a solvente, nel primo caso vengono diluiti con acqua distillata, mentre nel secondo caso richiedono un diluente specifico (diluente sintetico/acquaragia, acetone, diluenti specifici).
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Fondi bicomponente
I fondi bicomponente invece, come dice il nome, richiedono che per la loro preparazione, vengano mescolati due componenti che una volta uniti iniziano a catalizzare, causando l’indurimento del prodotto.

In questo caso l’indurimento non avviene tramite l’evaporazione di un solvente, quindi la dimiuizione di volume è quasi nulla, il che rende solitamente necessarie meno mani di prodotto a parità di spessore.
I fondi bicomponente si dividono principalmente in fondi poliestere e fondi epossidici. I primi in genere hanno costi minori e risentono meno delle condizioni di applicazione, mentre i secondi richiedono maggiore precisione nel dosaggio e catalizzano solo in particolari condizioni di temperatura.
I fondi bicomponente in genere garantiscono caratteristiche finali migliori rispetto ai fondi monocomponente, soprattutto in termini di durezza e resistenza ai graffi.
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Finitura stampa 3D professionale: applicazione dei fondi
In genere questo tipo di prodotti richiede esplicitamente l’applicazione tramite pistola a spruzzo o aerografo ed è sconsigliata l’applicazione a pennello.

Sono prodotti che richiedono il massimo di accortezza quando vengono utilizzati ed in fase di applicazione è sempre necessario utilizzare guanti, occhiali protettivi ed una maschera a filtri di classe adeguata (quindi non le mascherine antipolvere!!!).
Anche la pulizia degli utensili, una volta finito il lavoro, va fatta con solventi specifici (in genere acetone o diluente nitro).

 
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Finitura stampa 3D professionale: resine da laminazione
Ultimamente si sta diffondendo l’utilizzo delle cosiddette “resine da laminazione” per rifinire i pezzi stampati.
Si tratta di resine bi componente, di solito di tipo epossidico, uguali o simili a quelle che vengono utilizzate per la realizzazione dei prodotti in fibra di vetro o fibra di carbonio. Vengono utilizzate pesando e mescolando i due componenti e applicandoli a pennello o a spruzzo sul pezzo da rifinire.

Questi prodotti, mentre sono fluidi, hanno ottime caratteristiche di impregnazione dei materiali e la tendenza ad autolivellarsi, riducendo quindi da subito l’effetto dovuto alla sovrapposizione dei layers nel pezzo stampato.
Una volta catalizzate in genere hanno notevoli caratteristiche meccaniche, elevata durezza e buona carteggiabilità.
Esistono in commercio parecchie formulazioni epossidiche, con diversi parametri di dosaggio, tempi di lavorabilità e caratteristiche finali. In genere, sono prodotti che vanno misurati e dosati con grande precisione, in proporzione circa di 1:2 e hanno tempi di catalisi che vanno dalle 2 alle 12 ore.
Sono molto sensibili alla temperatura, quindi andrebbero fatte catalizzare a temperature non inferiori ai 16-18 gradi.
Smooth-On ha realizzato un prodotto specifico di questo tipo, chiamato XTC-3D. Un prodotto facile da usare e nella scatola trovi tutto il necessario: bicchierino, bottigliette e pennelli da usare sulle superfici del modello.

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Finitura stampa 3D professionale: gli abrasivi
Una volta applicato il fondo, in genere è necessario carteggiare il pezzo per migliorare il grado di rifinitura superficiale. Per le zone più ampie o prive di dettagli troppo minuti è possibile utilizzare degli abrasivi a spugna.

Si tratta di spugne di forma tonda o quadrata, utilizzate solitamente nelle carrozzerie, che possono essere utilizzate sia a secco che bagnate. Rispetto agli abrasivi tradizionali in genere consentono un maggior controllo ed una maggiore durata e permettono di seguire meglio il profilo dell’oggetto da rifinire.
Esistono di tutte le gradazioni, dalle grane più grosse a quelle extra fini per i lavori di ultima rifinitura e dettaglio.
Come descritto, anche questi vanno utilizzati in sequenza, partendo con le grane più grosse e finendo con quelle più sottili, iniziando con movimenti rettilinei incrociati e finendo con movimenti rotatori una volta arrivati alle grane più fini.

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In caso di dettagli minuti o in zone dove non c’è lo spazio per arrivare con le spugne si può rifinire utilizzando uno strumento rotativo equipaggiato con una punta in gomma.

Le punte in gomma, usate bagnate, hanno il pregio di permettere di rifinire e levigare anche le parti in plastica, senza il rischio di danneggiare il pezzo o di graffiarlo troppo in profondità.
La contropartita è che durante l’utilizzo si usurano, quindi è necessario averne una scorta continua.
Uno strumento davvero utile è il classico Dremel, fondamentale in casa di chiunque stampa in 3D!

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I migliori prodotti di finitura per la stampa 3D
Una volta terminata la carteggiatura e raggiunto il livello desiderato è possibile finire definitivamente il pezzo applicando una copertura opaca o lucida, a seconda della necessità.

Nel caso della finitura opaca in genere basta applicare un paio di mani di trasparente opaco a bomboletta mentre se si vuole una finitura perfettamente lucida e speculare, dopo l’applicazione del trasparente lucido è necessario lavorare ulteriormente il pezzo.
In genere, in questo caso viene dopo aver applicato uno strato di trasparente lucido, questo viene poi rifinito con prodotti specifici come il Micromesh o i Polish.
Il trasparente lucido può essere il classico lucido a bomboletta monocomponente o un trasparente acrilico o uretanico bi-componente, anche in questo caso da applicare a spruzzo.

Come dicevamo, una volta applicata la finitura trasparente, si può passare alla fase definitiva di lucidatura, utilizzando dei prodotti speicifici come il Micromesh, che è un set di panni lucidanti numerati da usare in sequenza o un polish lucidante, tipo quelli usati per le carrozzerie delle auto.


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Alessandro Tassinari
La stampa 3D FDM, come saprai, si basa sulla sovrapposizione di strati di materiale sull'asse Z per la costruzione di modelli tridimensionali.
Se per molti aspetti ciò è un punto di forza, non si può nascondere che abbia dei limiti. Uno dei più grandi deriva dall’estrusione su parti a sbalzo o sul vuoto, da sempre un argomento cruciale e fonte di problemi per i maker che vanno alla ricerca del Bridge perfetto.
In questa guida pratica ti mostro come puoi migliorare i tuoi Bridge, facendoti vedere come io stesso ho agito per migliorare i miei 😊
In questa guida:
> Come stampare un Bridge con una stampante 3D FDM
> Test n.1
> Test n.2
> Test n.3
> Test n.4
> Esegui anche tu il Bridging test
Come stampare i Bridge con una stampante 3D FDM
Quando si parla di "stampe con Bridge" ci si riferisce a stampe che per propria natura necessitano di depositare materiale tra due appoggi distanti.
Quando la connessione tra questi due appoggi distanti è per aria ci si trova davanti a dei ponti, chiamati "bridge" nel mondo della stampa 3D.
Sulla rete fioccano i ‘Bridging test’: si tratta di stampe consecutive e con caratteristiche dimensionali diverse, soprattutto con lunghezze di Bridge sempre maggiori, che permettono di testare la capacità della propria stampante.
Stampare bene un Bridge è sempre una sfida, proprio per questo ho deciso di affrontarla e di cimentarmi nella stampa di un bridge di ben 20 centimetri di ampiezza.
Prima di introdurre il test però, è necessario fare dei chiarimenti: il test non è universale, è infatti influenzato da diversi fattori:
caratteristiche della stampante 3D - è intuitivo e ovvio, ma le caratteristiche della tua stampante 3D incidono senza dubbio sulla qualità dei bridge che puoi ottenere. Una stampante dotata di un buon estrusore e di un ottimo sistema di raffreddamento del filo sarà nettamente in vantaggio rispetto ad altre dotate di componenti scadenti; parametri di stampa - forse non ci avrai pensato, ma i parametri di stampa hanno un ruolo fondamentale nella buona riuscita dei bridge. La combinazione di parametri come temperatura di estrusione, flusso, raffreddamento e velocità è chiave per ottenere i risultati migliori; qualità del materiale di stampa - la qualità del materiale incide, nulla in più da dire! Fatte queste dovute premesse, iniziamo i nostri test. Sarò in grado di ottenere un bridge perfetto? Scopriamolo!
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Alla ricerca del Bridge perfetto - Test n.1
Per testare il comportamento in bridging e trovare il migliore setup, cominciamo da impostazioni base:
materiale di stampa: PLA temperatura ugello: 220°C velocità di stampa: 60 mm/s flusso materiale: 100%
Come prevedibile si verifica un cedimento importante di materiale, che va a toccare la superficie del piano.
Sappiamo che il materiale deve raffreddarsi velocemente per evitare di deformarsi dopo l’estrusione e cadere, perciò, non potendo agire sulla ventilazione (che è già impostata al 100%), andiamo a diminuire la temperatura dell’ugello. Diminuiamo inoltre il flusso.
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Alla ricerca del Bridge perfetto - Test n.2
temperatura ugello: 200°C velocità di stampa: 60 mm/s flusso materiale 90%
I risultati sono nettamente migliori, sintomo che la temperatura ha grande influenza sulle prestazioni. Proviamo ora a diminuire ancora il flusso di stampa.
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Alla ricerca del Bridge perfetto - Test n.3
temperatura ugello: 200°C velocità di stampa: 60 mm/s flusso materiale 80%
In questo caso c’è stato un piccolo passo indietro. Che succede?
Le linee di filamento questa volta, a causa della eccessiva diminuzione del flusso, sono troppo sottili e faticano a legarsi tra loro: non riescono a comporre correttamente il primo layer sul vuoto e cadono singolarmente.
Tornando quindi al precedente valore di flow, diminuiamo ancora la temperatura (toccando la minima stampabile dal filamento in uso) e portiamo la velocità ad un valore inferiore per agevolare il raffreddamento del materiale.
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Alla ricerca del Bridge perfetto - Test n.4 - Ci siamo!
temperatura ugello: 190°C velocità di stampa: 40 mm/s flusso materiale 90%

Siamo arrivati ad un risultato soddisfacente, completando con successo il nostro bridge test di 20 centimetri.
Quello che vi ho mostrato è volutamente un test estremo, ma utile per comprendere fin dove puoi spingerti e su quali impostazioni devi agire per ottenere Bridge simili con la tua stampante.
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Esegui anche tu il Bridging test
Se anche tu vuoi mettere alla prova la tua stampante 3D e le tue capacità, puoi utilizzare il modello che 3D scaricabile nella sezione Download della nostra community o dal link che segue:
Come hai potuto vedere, nel mio test ho utilizzato impostazioni estremamente generali, gestibili da qualsiasi slicer.
In alcuni slicer, come quello usato in questo caso - Ultimaker Cura - sono disponibili impostazioni dedicate alla costruzione di ponti e sbalzi, che ti permettono di attuare i parametri del Bridge solamente quando in stampa si incontrano questi elementi.
In sostanza queste impostazioni si attivano solo quando è necessario, evitando di avere effetto su tutto il modello.
Vuoi sapere tutti gli altri parametri utilizzati per questa stampa? Abbiamo appositamente aperto una sezione del nostro forum dove condividere le impostazioni dei modelli meglio riusciti.
La sfida è aperta: riuscirai a battere il mio Bridge?
Pubblica i tuoi risultati nella Galleria fotografica della Community!

Alessandro Tassinari
E’ ormai risaputo che viviamo nell’ “Era della plastica”, basta guardarci intorno e notare quale sia il materiale più presente, in tutte le sue svariate forme, per capire che state vivendo in quest’epoca.
La produzione della plastica è in continuo aumento, ciò è dovuto al fatto che si tratta di un materiale leggero, chimicamente inerte e facilmente lavorabile.
Le caratteristiche sì, sono straordinarie, ma la plastica dispersa nell’ambiente origina un elevato danno paesaggistico e un inquinamento eco sistemico, più di ogni altra cosa per la natura "indistruttibile" di questi materiali.
Ad incrementare il problema va aggiunto che, in questo periodo, produrre un manufatto in plastica riciclata costa in genere più che produrlo utilizzando materiale vergine. Proprio a causa di ciò un qualsiasi produttore ci penserà bene se spendere denaro nel tentativo di trovare un processo che permetta di avere un prodotto equivalente utilizzando materiale riciclato, spendendo però molto di più.
Ma esiste un modo alternativo per riciclare comuni oggetti in plastica?
E' possibile pensare alla stampa 3D come un sistema che possa aiutare a riciclare oggetti arrivati a fine vita?
Una risposta univoca non è facile darla, ma in aiuto arriva Perpetual Plastic Project!
In questa guida:
> Perpetual Plastic Project e i test sui materiali riciclabili
> Quale plastica si può riciclare tramite stampa 3D?
> Test di riciclo PLA
> Test di riciclo PS
> Test di riciclo LDPE
> Test di riciclo PA
> Test di riciclo PP
> Test di riciclo PET
> Commento all'approccio di PPP
> Come produrre a casa filamento per stampa 3D
Perpetual Plastic Project e i test sui materiali riciclabili
Tra tutte le realtà che hanno cercato di dare una risposta a domande così difficoltose e tecniche, Perpetual Plastic Project è forse quella che ha cercato di semplificare il più possibile il concetto di "ciclo della plastica".
Perpetual Plastic Project propone diverse modalità di riciclo della plastica proveniente di oggetti d'uso comune e, tra le possibili soluzioni, è presente anche la stampa 3D.
Dopo una ricerca in questo campo, ho trovato l'approccio estremamente pratico di Perpetual Plastic Project estremamente efficace e probabilmente d'interesse per il pubblico dei maker.
In questa guida faccio riferimento all’articolo intitolato “Plastics that can be recycled for 3D printing” di Bart Bleijerveld, purtroppo oggi non più disponibile in rete, ma del quale siamo riusciti a recuperare i contenuti fotografici pubblicati nel lontano 2012.
In quell'articolo Bleijerveld metteva in pratica l'uso delle macchine progettate da Perpetual Plastic Project. L'obiettivo? Verificare quali plastiche d'uso comune fossero riutilizzabili tramite stampa 3D.
Nelle prossime righe trovate i test di riclo della plastica tramite stampa 3D effettuati dal team di PPP.
Quale plastica si può riciclare tramite stampa 3D?
Siccome non si hanno informazioni dettagliate circa la duttilità dei materiali utilizzabili nella stampa 3D, secondo il team della PPP il modo migliore per scoprirlo è stato quello… di provarlo!
 
Per l’appunto hanno raccolto nel tempo differenti tipologie di plastiche raccolte in luoghi pubblici, le hanno trattate attraverso la torre di lavaggio, in seguito introdotte prima nel trituratore, poi nell’estrusore e, infine, sono state stampate in 3D.
Ogni test è stato opportunamente documentato con foto, le stesse foto che ti ripropongo oggi in questo articolo.
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Test di riclo PLA (acido polilattico)

Il primo materiale testato è il PLA (immagine di copertina), trovato al Lowlands festival 2012 nei Paesi Bassi. Esso costituisce al momento un materiale monouso utilizzato spesso nei festival e piuttosto comune per i FDM.
Si è riscontrato che il PLA funziona bene sia all’estrusore che nella stampa 3D: decisamente un ottimo inizio!
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Test di riclo PS (Polistirolo)

Il test successivo è stato fatto sull’altro materiale usa e getta più comune nello stesso festival, ovvero il polistirolo. Il team è riuscito con successo a riciclarne un bicchiere creando anelli all‘Open Day dell’ospedale Martini presso Groningen.
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Test di riclo LDPE (Polietilene espanso a bassa densità)

Il terzo materiale che il team ha aggiunto alla lista dei successi è quello delle buste di plastica, anch’esso pratico e comodo usa e getta comunemente utilizzato, realizzate in LDPE, ovvero polietilene espanso a bassa densità.
L’idea è nata dal voler riutilizzare le buste rotte dal caratteristico colore blu del Albert Heijn, un supermercato diffuso nei Paesi Bassi; inizialmente, giacché il trituratore è stato progettato per bicchieri, non ha funzionato correttamente con le buste e sono stati costretti a tagliare a mano… un lavoro lungo e faticoso!
La fatica è stata però ripagata: dall’LDPE iniziale ne è derivato un materiale finale simile al primo, ovvero dotato di buona flessibilità come le buste, appunto.
Oltre alle buste sono anche stati utilizzati tappi di bottiglie dello stesso materiale con risultati notevolmente buoni!
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Test di riclo PA (Poliammide)

Il successivo materiale proviene da una partita di poliammide in polvere ottenuta da Shapeways. Questa polvere è il materiale di scarto dalle loro macchine da stampa SLS 3D ed è stata usata come input con la macchina della PPP per la stampa con tecnologia FDM.
Nella fase successiva di stampa con lo stesso materiale si è reso necessario qualche ritocco per la stampa 3D, riuscendo nell’intento di creare un anello adeguato PPP.
Si può dedurre che il poliammide lavora bene per estrusione, anche se la relativa polvere richiede un progetto idoneo, in grado di poterla maneggiare.
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Test di riclo PP (Polipropilene)

I membri del team erano dubbiosi se inserire questo test fra i successi, poiché in principio il test ha dato esito negativo: introducendo nell’estrusore alcune scatole rotte dell’IKEA, esso restituì solamente alcuni filamenti disordinati. Tutt’altro riscontro per la stampa 3D, infatti i filamenti sono risultati particolarmente efficienti alla stampa.
Nonostante le impostazioni di base fossero uniformate per una stampa PLA, è visibile come il risultato sia eccellente!
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Test di riclo PET (Polietilene tereftalato)

Polietilene tereftalato (PET) è una plastica molto comune, una delle materie plastiche più utilizzate e riciclate al mondo.
Per poter fare un riciclo di alta qualità è necessario un trattamento speciale rispetto ad altre materie plastiche, poiché si presente sia in forma amorfa, quella trasparente, che cristallina, bianca e opaca.
L’unione delle due porterebbe, come intuito, ad un risultato disomogeneo, inoltre prima di entrare nell’estrusore entrambi i materiali vanno essiccati e cristallizzati... un’ottima sfida per un team davvero in gamba!
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Commento all'approccio di PPP
In conclusione, il team di PPP si presta ad accogliere nuove idee sul come impiegare altre materie plastiche per la stampa 3D, sperando che queste possano costituire un successo ulteriore per raggiunger un obiettivo ancor più ambizioso: portare all'eliminazione del complesso e costoso processo di separazione della plastica per il riciclaggio.
Ma l'apprroccio di PPP è davvero utile ai fini di agevolare il riciclo della plastica?
Il mio personale parere è che i test effettuati non possano essere troppo generalizzati e che, senza dubbio, non hanno lo scopo di affiancarsi alla ricerca scientifica.
E' innegabile però l'utilità di un approccio pratico come questo in un'ottica di sensibilizzazione nei confronti di pratiche poco virtuose che l'essere umano continua ad avere nei confronti dell'ambiente. PPP infatti ha lo scopo di dimostrare quanto può essere semplice cambiare le nostre abitudini e, di conseguenza, avere un impatto positivo sul mondo.
In conclusione, credo che il progetto PPP sia degno di avere visibilità e di essere appoggiato da tutti, soprattutto da noi che, con la stampa 3D, possiamo divertirci e, perché no, avere anche un ruolo positivo!
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Come produrre a casa filamento per stampa 3D
Se ti interessa il tema del riciclo e vuoi approfondire diversi approcci, in questa guida puoi scoprire come realizzare il filamento per la stampa 3D semplicemente a casa tua.
Non ti aspettare chissà quali magie, in questo caso l'attenzione è posta più che altro sui costi del materiale più che sull'impatto ambientale. Eppure, come vedrai, i due discorsi non sono poi così lontani tra loro!
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Alessandro Tassinari

PLA vs ABS, qual è il migliore?

Pubblicato da Alessandro Tassinari, in Guide,

Alla domanda "Che materiali usano le stampanti 3D?" si può rispondere solo in un modo: "dipende". Dipende da molte cose, effettivamente.
Innanzitutto dalla tipologia di stampante utilizzata e per "tipologia", ovviamente, non si intende la stampante della ditta X o della ditta Y ma proprio dalla tecnologia che vi sta alla base.
Le stampanti 3D FDM (Fused Deposition Modeling) si sono imposte sempre di più sul mercato, principalmente perché riescono a garantire una discreta qualità di stampa, pur avendo un prezzo abbordabile.
In questo articolo ci occuperemo dei materiali più comuni usati con stampanti di questo tipo: PLA e ABS.
Si tratta di due materiali molto diffusi, ma è bene ricordare che con le stampanti 3D FDM è possibile stampare anche altri materiali tra cui nylon, PETG, HIPS, filamenti a base di legno o che simulano la matericità del metallo.
Se vuoi conoscere tutti i materiali per la stampa 3D FDM ti consiglio da dare un'occhiata alla mia guida dedicata:
Ma non dilunghiamoci oltre e andiamo a scoprire nel dettaglio cosa sono il PLA e l'ABS, evidenziandone le differenze e decretando qual è il migliore materiale per la stampa 3D FDM tra i due. Let's go!
In questa guida:
PLA e ABS: cosa sono
ABS
PLA
PLA vs ABS, esiste un vincitore?
PLA e ABS: cosa sono
Dal ounto di vista chimico, l'ABS che il PLA sono polimeri termoplastici, ovvero polimeri formati da catene per lo più lineari, non legate le une alle altre, quindi non reticolate. Per questo, rispondono ad un aumento di temperatura con una diminuizione di viscosità e quindi con una maggiore propensione alla formatura.
Entro certi limiti, il ciclo riscaldamento-flusso-raffreddamento può essere ripetuto più volte in quanto la transizione tra lo stato plastico e quello vetroso è di carattere fisico e non chimico, quindi reversibile.
Questo aspetto è molto importante perché ci fa capire che in realtà il polimero non deve essere lavorato allo stato fuso ma allo stato di transizione vetrosa, garantendo la permanenza delle proprietà meccaniche originarie del materiale una volta indurito.

Sia il PLA che l'ABS sono facilmente reperibili sul mercato sotto forma di filamenti colorati o neutri e dal diametro variabile (in genere 3mm o 1.75mm), oppure sotto forma di pellet.
Stampare in 3D partendo da materiali in pellet può essere una buona strategia per risparmiare denaro. E' risaputo infatti che in generale il pellet costa meno dei materiali in filamento, proprio perché i produttori non devono effettuare la procedura di trafilazione.
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ABS
L'acrilonitrile-butadiene-stirene o ABS è un termopolimero molto apprezzato grazie alla sua leggerezza e rigidità, ma anche al fatto che può essere sia estruso che stampato ad iniezione.

Si tratta di un materiale molto comune e utilizzato per produrre oggetti di qualsiasi tipo. Per esempio, lo si ritrova nei LEGO, in alcuni strumenti musicali a fiato, in tubi idraulici e negli inserti in plastica delle automobili.
Possiede buone proprietà meccaniche e per questo motivo lo usa nella realizzazione di oggetti che devono garantire una certa rigidezza e durabilità.
Rispetto al PLA, è un materiale meno friabile, sopporta temperature più alte e possiede un coefficiente di attrito inferiore (questo lo rende estrudibile in maniera più agevole).
Tra gli aspetti negativi possiamo annoverare il fatto che, rispetto al PLA, deve essere estruso a temperature superiori, circa 240-280 °C.
Presenta la catastrofica propensione a ritirarsi e deformarsi, soprattutto negli angoli, se il materiale si raffredda troppo in fretta. Per questo motivo si consiglia sempre di stampare su un piatto riscaldato quando si usa l'ABS.
Quando è estruso, l'ABS genera delle emissioni che possono essere dannose per gli esseri umani. E' bene evitare di inalare questi fumi tossici e di prevedere una buona areazione della stanza in cui si stampa. Molte stampanti vengono già dotate di filtri EPA o comunque di sistemi che possano limitare la dispersione di questi gas.
Per quanto riguarda la solubilità, il solvente dell'ABS è l'acetone.
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PLA
L'acido polilattico o PLA è un termopolimero generato dalla fermentazione del mais.
Si tratta di un materiale molto comune, utilizzato soprattutto per realizzare contenitori o sacchetti biodegradabili e gettabili nella raccolta dell'umido. E' idrosolubile temperature superiori a 70-80°C, quindi può essere facilmente estruso, stampato ad iniezione e a soffiatura.

A livello chimico il PLA ha la caratteristicha di essere biodegradabile. Devo però specificare che il PLA utilizzato per la stampa 3D non è da considerarsi biodegradabile come i sacchetti della spesa.
La motivazione è molto semplice. L'acido polilattico è un polimero che degrada se trasportato insieme ad altro materiale organico in apposite stazioni di degrado. Si tratta di veri e propri forni dove il materiale organico fermenta e si trasforma in utile concime per giardinaggio.
Questo processo di degrado del materiale avviene solo e soltanto se le parti hanno spessore molto ridotto, nell'ordine dei decimi di millimetro. Ne consegue che il filamento in PLA raccolto nelle bobine di stampa 3D non presenta questa caratteristica fondamentale per garantirne la degradabilità.
Ricorda: non buttare mai il PLA per stampa 3D nella raccolta differenziata dell'umido! Considerato che gli oggetti che stampiamo solitamente hanno spessori di 1 o più millimetri, il PLA va smaltito nella raccolta indifferenziata. Per dettagli, ti consiglio di leggere le linee guida del tuo specifico comune di residenza.
Rispetto all'ABS, il PLA è più pesante e meno resistente.
I vantaggi del PLA rispetto all'ABS sono che è estrudibile a temperature inferiori, da 180-210 °C, e non emette sostanze tossiche se estruso alle giuste temperature.
Non necessita del piano riscaldato e ha un indice di retrazione e deformazione del 2-3%. Per questo motivo, nel caso in cui si voglia stampare oggetti grandi e piuttosto lineari, è preferibile rispetto all'ABS.
A livello estetico, il PLA risulta appena più lucente rispetto all'ABS.
Per quanto riguarda la solubilità, il solvente dell'PLA è la soda caustica.
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PLA vs ABS, esiste un vincitore?
In conclusione, tra l'ABS e il PLA non ci sono vincitori e vinti. Un risultato prevedibile? Beh, credo proprio di sì!
Come dico sempre, la soluzione migliore va cercata tenendo a mente i propri obiettivi e i risultati che si voglono ottenere.
PLA e ABS sono due materiali che, pur essendo molto simili, hanno caratteristiche e potenzialità diverse. Bisogna conoscerli e sceglierli di volta in volta in base all'oggetto che si vuole ottenere e in base alle caratteristiche della propria stampante.
In sostanza, mi sbilancio:
Vuoi stampare in modo facile, veloce e limitando imprevisti? Ti consiglio il PLA.
Vuoi stampare un materiale resistente, con una bella finitura e sei dotato di una nuona stampante 3D? Ti consiglio l'ABS.
Buone stampe!
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