jno Inviato 25 Marzo 2020 Condividi Inviato 25 Marzo 2020 Ciao, faccio un ritorno al passato, diciamo anno 2014 , quando studiavo un nuovo motore per i droni. Tra i miei appunti di studio, che mi hanno permesso di realizzare un modello inedito non utile per le stampanti 3d, c'era un componente che aveva solleticato la mia attenzione, il chip : EIC4101. Ancora oggi è di difficile reperibilità ma si incomincia a trovare. Cosa fà questo accidente di integrato? Semplice, riesce a pilotare appositi motori passo-passo a 5 avvolgimenti ( a 5 fili , sei fili in caso di configurazione a stella ) al posto dei 3 avvolgimenti classici ( con 4 fili se l'avvolgimento è a stella ) 🙂 Opperbacco, e cosa fà? Semplice, invece dei tre impulsi/giro alberino motore ( tralasciando le demoltipliche meccaniche) , quindi uno ogni 120°, con questo modello si scende sino a 18° rotazione alberino per impulso, come dire sino a 40 volte più preciso. Altrimenti l'altra tecnologia per ottenere questo tipo di risultati sono i motori piezo che hanno anche un "fermo" meccanico superiore quando non sono pilotati. Personalmente gradisco più la tecnologia di stampa a resine, ma anche lì se si vuole lavorare su layer pari o inferiori a 25 micron serve un movimento dell'alberino di una precisione assoluta. Entrambe le tecnologie non sono state implementate nelle nostre stampanti per l'elevato costo nel 2014, ma come tutte le tecnologie stanno calando alquanto di prezzo. Se è il posto giusto mi piacerebbe discutere con voi di questi particolari costruttivi. Se avete altre idee , postatele, magari per la parte elettronica posso dare una mano, poi un programmatore che si aggiunga al gruppo male non farebbe mica 🙂 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
jno Inviato 25 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 25 Marzo 2020 Partiamo a sgrossare delle nozioni, sopratutto per me che studiavo un motore dalla accelerazione e velocità mostruose che , però, nelle stampanti 3d ha poco a che fare. Visto questo video direi che le basi per tutti ci sono, su youtube usate questo link: watch?v=jWYUepWTfnU ( non mi fà allegare direttamente il filmato ) Queste le basi del motore basato sul driver prima accennato, rimane che comunque è almeno 8 volte superiore per precisione rispetto ai motori e driver normalmente utilizzati: https://www.orientalmotor.com/stepper-motors/technology/2-phase-vs-5-phase-stepper-motors.html usate il normale translate di google se l'inglese è ostico Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
FoNzY Inviato 25 Marzo 2020 Condividi Inviato 25 Marzo 2020 5 ore fa, jno dice: Se è il posto giusto mi piacerebbe discutere con voi di questi particolari costruttivi credo che ci siano "infinite" soluzioni per migliorare i motori delle nostre stampanti ma il problema è un altro... la stampa fdm non merita una precisione maggiore in quanto è limitata per sua natura...è un sistema imperfetto che non trarrebbe nessun beneficio da un motore 3 o 10 volte piu' preciso... stesso discorso con le stampanti sla o sls arrivati intorno ai 20micron una precisione maggiore diventa relativa in quanto "viene dispersa" dall'errore intrinseco nella natura stessa della tecnologia... 2 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
marcottt Inviato 25 Marzo 2020 Condividi Inviato 25 Marzo 2020 Il discorso è molto interessante ma purtroppo di una qualità troppo elevata per me. Vi ascolterò volentieri ma dubito poter apportare competenze. Inviato dal mio tablet utilizzando Tapatalk 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
invernomuto Inviato 25 Marzo 2020 Condividi Inviato 25 Marzo 2020 34 minuti fa, FoNzY dice: credo che ci siano "infinite" soluzioni per migliorare i motori delle nostre stampanti ma il problema è un altro... la stampa fdm non merita una precisione maggiore in quanto è limitata per sua natura...è un sistema imperfetto che non trarrebbe nessun beneficio da un motore 3 o 10 volte piu' preciso... Sono d'accordo. Il problema dell'FDM è che avrai sempre una punta incandescente (spesso con un foro da 400 micron...) che deve depositare uno strato di materiale plastico uno strato per volta, con tutti i limiti del caso. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
jno Inviato 26 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 26 Marzo 2020 Ok.... dove volevo arrivare io era di modificare i motori " economici " per poterli far funzionare con questo altro pilotaggio. Effettivamente potrebbe non apportare miglioramenti dati i limiti delle stampanti fdm....comunque..... Dal 40° secondo del filmato vedete fisicamente la differenza tra i motori attualmente utilizzati e questa altra tecnologia: watch?v=tRoT3qpndbU&feature=emb_rel_end ( come al solito non mi permette di inserire filmati youtube, per cui andate su youtube ed incollate il link come da immagine) Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Whitedavil Inviato 26 Marzo 2020 Condividi Inviato 26 Marzo 2020 Al di là delle considerazioni sopra esposte dagli altri utenti, non è descritta la velocità massima del motore. Se con un normale stepper oltre 3000rpm non li fai, dubito che con un pentafasi arrivi a tali velocità. Inoltre che cpu ti serve per generare tutti quegli impulsi per aver per aver un movimento lineare con pulegge da 20 denti e cinghia da 2mm di pitch? Ovviamente a fullstep, se poi ci mettiamo 256 microstep.... Un'altro conto è utilizzarlo su viti a ricircolo in presa diretta ma su stampanti 3d come le nostre è inconcepibile considerati il fattore costo/ricavo. Tanto vale montare un encoder 1000 linee su uno stepper tradizionale ed usare il supercollaudato closed loop. Anche le cnc usano sistemi simili, solo che usano dei servi. Una innovazione nel campo della stampa 3d potrebbe essere un encoder o altro sensore che verifichi con precisione la quantità reale di filamento estruso con feedback all'elettronica. 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
jno Inviato 27 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 27 Marzo 2020 18 ore fa, Whitedavil dice: Una innovazione nel campo della stampa 3d potrebbe essere un encoder o altro sensore che verifichi con precisione la quantità reale di filamento estruso con feedback all'elettronica. OK....., quindi parliamo di precamera di fusione ad almeno 20°-30° superiore al grado di espulsione voluto e di micropompa che trasporti questo materiale sufficientemente fuso, quindi uniforme, sino all' ugello. Il passaggio deve "raffreddare" il materiale , per riportarlo all'uscita dell'ugello alla temperatura voluta. Lavorando sulle micropompe ad infusione per i pazienti , direi che non mi stai chiedendo nulla di difficile. Il problema e che io ho accesso a queste parti a costo 0, da pompe guaste di recupero, ma probabilmente per l'utente finale parliamo di 200-300 euro.......... a meno che non " cinesizzo" l'idea dal prototipo funzionante alla versione utente finale. 😦 Bho... proviamo ( a tempo perso ), tanto il thread è quì. 😉 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Whitedavil Inviato 27 Marzo 2020 Condividi Inviato 27 Marzo 2020 Mi sa che sbagli concetto, se usi una pompa allora parliamo di volume. E comunque hai una tolleranza abbastanza alta. Ho lavorato nel campo di dosaggi a pompa per 14 anni e quelle che utilizzavo mi davano una ripetibilità del +-2%. Inoltre l'elettronica delle stampanti 3d ragiona in mm di filo grezzo e non a volume. La soluzione potrebbe essere un encoder, allmeno 1000 linee, con ingranaggi di riduzione per aumentare la risoluzione, oltre ad un sensore che misura il diametro reale del filo. Il problema, secondo me, è che il tutto andrebbe posto poco prima della fusione del filamento per poter avere un dato reale. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
jno Inviato 27 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 27 Marzo 2020 bha... continuo a pensare che serve qualcosa di poco costoso e facilmente replicabile per tutti. Poniamo di ribaltare le cose, a noi serve: - una stampante economica - 50 micron risoluzione - veloce nella stampa - che non puzzi . che utilizzi almeno il 90% delle elettroniche e materiali attuali ecc ecc.... vediamo una bozza....proviamo ad unire fdm e sla. se uso un piano di stampa in cristallo ha una sufficiente planarità ( non è curvo , intendo ) - ci piazzo due lampade UV sotto, il piano trasparente si scaldicchia un filo - all'interno della stampante pongo altre 4 lampade uv ( anche a led ) negli angoli - con una copertura intorno come nelle sla filtro gli uv esterni e il tutto funziona ad una temperatura decente - la normale meccanica della fdm esegue i movimenti -sostituisco l'hotend con un aghetto che emette resina per sla da una pompa a volume controllato - come fuoriesce la resina dall'aghetto viene indurita dagli uv il tutto è matematico che funziona, la resina non ha bisogno di elevate pressioni, basta una pompettina per liquidi da 4 soldi ed il foro del nozzle/aghetto può scendere a 0,1mm , anche in caso di ambiente a 10° il tutto lavorerebbe intorno ai 30° abbiamo solo unito le caratteristiche delle due stampanti fdm e sla. Miglioramenti di primo acchito: se utilizzo un laserino che proietta ad una distanza di 1mm dal "nozzle", ottengo che mentre spalma la resina l'ugello ogni mm precedente viene pre-indurito dal laserino con una velocità nettamente superiore, gli uv fanno il resto. Per la garanzia camera stampante termostatata a 30° . resistenza e ventolino classici. Non lavoro con le stampanti 3D, ma è talmente semplice che è sicuro che qualcuno ci abbia già pensato. :) Se trovate qualche link potremmo vedere dove si è arrivati con questo principio. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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