jno Inviato 30 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 30 Marzo 2020 per la iniezione controllata pensavo invece ad una cosa del genere, dove la quantità è controllata dalla rotazione nell'iniettore: Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
invernomuto Inviato 30 Marzo 2020 Condividi Inviato 30 Marzo 2020 Premesso che non sono un esperto di queste tecnologie, ho qualche perplessità: ti porti appresso gli svantaggi di entrambe le tecnologie. Cosa non mi convince: uso di resina UV, irritante, da gestire (seppur in maniera minima) rispetto ad un filo di plastica inerte delle attuali FDM. Peraltro, ma qui lascio la palla a chi ne sa più di me, ignoro gli effetti di far circolare della resina dentro tubi e pompe, senza adeguata manutenzione periodica. Ogni quanto devi prevedere un lavaggio onde prevenire incrostazioni? deposito di un puntino di resina per volta da parte di un ago in movimento vs solidificazione di uno strato intero come nelle SLA: parli di tempistiche ridotte (anche se va considerato che per una SLA il tempo di stampa del singolo layer è indipendente dalle dimensioni o numero dei pezzi, basta accendere più pixel dell'LCD, a differenza di una FDM), ma a che prezzo? Avresti comunque i problemi di garantire una adeguata esposizione in tutti i punti dello stesso layer in cui passa l'ago, garantendo il flusso perfetto (cosa forse semplice in teoria, in pratica un po' meno), onde evitare sbordature e creare inestetismi: da questo punto di vista la meccanica della SLA mi pare sia la soluzione più semplice e che garantisce risultati migliori stampa in galleggiamento in un liquido VS stampa su aria: necessità ovvia di rivedere tutto il discorso supporti, altro punto di forza delle SLA, dove sono minimali, per ovvie ragioni Ho visto per le SLA che stanno studiando un modo per aumentare sensibilmente le velocità ma in modo diverso da quello che proponi tu: la resina rimane in un cilindro con i laser che avvolgono completamente il cilindro. Se trovo il video lo pubblico. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
jno Inviato 30 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 30 Marzo 2020 Si , l'unione delle due tecnologie mi veniva da una altra esigenza, con 3,4,5 resine di colore diverso potevo ricavare sino a 16 colori. Qualche esperimento fatto a mano , il filo elettrico viene avvolto intorno agli aghi in acciaio e stagnato, poi si possono ruotare gli aghi con ottima tenuta meccanica ed un incollaggio dei connettori per le siringe tra loro per maggiore stabilità meccanica. ( esperimento finale con 3 tubi capillari , aghi inclinati a 15° ,con le punte quasi a contatto ). Ho tirato delle strisce di 2 mm circa di larghezza, alte forse un decimo di mm ricavando sfumature diverse , lasciato il tutto al sole per indurire, ho solo la resina nera, bianca e rosa ma tutto sommato non sembra lavorare male, una volta indurita ho provato a tirare questi fili, il punto di rottura mi sembrava randomico, ovvio che si devono utilizzare resine di colore diverso della stessa marca e prestazioni ( per tenuta ed indurimento ). Tornando alle FDM, la variazione dell'hot end della immagine postata sopra non mi sembra impossibile, serve l'ennesimo motore stepper che faccia girare la vite senza fine che a sua volta pompa in modo molto preciso la plastica fusa. Se gira più velocemente pompa di più, in base alla velocità di stampa voluta. Servono 2 termoresistenze per il monitoraggio del sistema hot end, con il serbatoio in ingresso più alto in temperatura e punto di uscita con la temperatura volute da voi , già pluri verificate negli anni. Ovvio , non puoi dare un sistema del genere a chi parte da zero, te lo rompe in cinque minuti. Serve quindi un apposito sw di pilotaggio che eviti gli errori più comuni , tipo accendere il motore della pompa hot end prima della fusione delle plastiche o, peggio, stampare sotto temperatura sforzando motore e pompa. C'è da lavorare di tornio parecchio , acciaio, per realizzarlo idoneo , ma non è impossibile. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
jno Inviato 30 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 30 Marzo 2020 Cercando cercando , ho trovato chi ha fatto un estruttore "gigante" rispetto a quello che vorrei fare io. Tant'è che ci ricava le bobine........ https://www.italia3dprint.it/estrusore-per-filamento/ Comunque il principio è quello, ho una bella punta di trapano che non taglia più e un cilindro di acciaio a misura, dovrei avere i cuscinetti ed anche qualche ugello delle cucina a gas. Questo sabato ho il turno in ospedale, abbiamo già 100 ricoverati covid, ma domenica non mi fanno uscire di casa, per cui........ Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Piccolo Inviato 26 Aprile 2020 Condividi Inviato 26 Aprile 2020 Un bilancino sotto ogni piedino di regolazione del piatto e ogni tot si ferma, pesa e (ogni cambio layer ad esempio) si regola se deve darne di più o di meno in base al valore teorico. Oppure una bobina più piccola dove si avvolge automagicamente del filamento e si pesa quella. O 4 mini carrucole su molle intorno al filamento che ne misurino costantemente il diametro. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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