Carsco Inviato 18 Novembre 2020 Autore Condividi Inviato 18 Novembre 2020 Allora, ecco le prime prove. Il materiale e' tutto ABS. E' stato appeso di fianco, come si vede nell'ultima foto. Barattolino da 250ml con un dito di acetone. Ecco il risultato dopo una trentina di minuti. Questa volta niente warp. Le prime due sono meno liquefatte perche' e' il lato rivolto verso il coperchio. Le seconde due sono piu' liquefatte perche' il lato e' rivolto il basso, verso l'acetone. L'ultima foto e' il lato superiore della stampa con stiratura non proprio eccezionale. La differenza sostanziale e' la lucidita', e' vero. Sono quasi sicuro che se avessi carteggiato la superficie, anche con carta 320) sarebbe venuto tutto piu' omogeneno. Faro' prove a tal proposito. Rimane il fatto che dovro' trovare un ampio contenitore adatto alla stampa da 20cm che ho realizzato 🙂 Adesso devo capire se davvero il pezzo torna ad avere la stabilita' meccanica dell'ABS oppure resta "mollo". A breve, la prova con l'ASA. 21 minuti fa, MAL1190 dice: Io lo misi in un barattolo, avevo rivestito l'interno con della carta scottex poi imbevuta con il diluente, attaccato il pezzo al coperchio e chiuso.. lasciato circa 1 ora.. Si, credo anche io che sia la soluzione migliore se uno vuole maggiore uniformita'. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Carsco Inviato 18 Novembre 2020 Autore Condividi Inviato 18 Novembre 2020 A sto punto, voglio provare anche la pistola ad aria calda. I pelucchi della retrazione li tolgo gia' con l'accendino e secondo me l'ABS carteggiato puo' tornare lucido col calore, con la differenza che poi torna solido. Ho lasciato i pezzi trattati fuori dalla finestra per capire se domani li trovo "fissati" e non ancora molli. C'e' buona possibilita' che la superficie rimanga appunto morbida e quindi il sistema lascia il tempo che trova. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Carsco Inviato 18 Novembre 2020 Autore Condividi Inviato 18 Novembre 2020 Ok: pistola ad aria calda, no buono! 😂 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Killrob Inviato 18 Novembre 2020 Condividi Inviato 18 Novembre 2020 37 minuti fa, Carsco dice: Ok: pistola ad aria calda, no buono! 😂 e asciugacapelli? Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Carsco Inviato 19 Novembre 2020 Autore Condividi Inviato 19 Novembre 2020 17 ore fa, Killrob dice: e asciugacapelli? No. Il calore non solo fonde l'ABS ma fa warpare i layer che si staccano uno dall'altro come una millefoglie. Non e' come col PLA che fonde e basta. Intanto due certezze: l'ABS resta morbido per un tempo proporzionale a quanto e' stato esposto. Poi torna l'ABS di prima, compatto e duro. L'ABS sotto l'effetto dell'acetone e' come se fosse incluso in una sacca di gel: e' solo e soltanto uno strato esterno che rammollisce. Se infiliamo le unghie o un oggetto rigido vedremo che si ferma esattamente dove inizia l'ABS non ancora rammollito. Inoltre, con un movimento "a spatola", saremo in grado di spostare materiale da un punto all'altro. E' proprio come se ci fosse un sacchetto intorno. Ho notato, altresi', che l'ABS e' molto lavorabile su cartavetro. Ieri ho lisciato in due minuti le mie "lettere" stampate con carta 180 senza lasciare il minimo segno. A questo punto rimane la traccia piu' chiara li' dove ho lisciato che va via con semplice acqua ma poi inevitabilmente torna. Se c'e' una cosa che ho imparato dai verniciatori e' che se vuoi vedere come sara' un pezzo verniciato (legno, plastica...) basta bagnarlo. Ecco: una mano di trasparente opaco fissera' 10 volte meglio la lucentezza che metterebbe l'acetone. Non solo: per fare una prova ho trattato con acetone la "lettera" lisciata perfettamente. Nulla per 15-30 minuti, poi sono ricomparsi i segni della stampa o del layer sottostante perche' il superiore si e' fuso ed e' penetrato nelle righe del sottostante. Quindi lisciare e poi trattare ad acetone non e' una buona idea. Se lisciamo, meglio dare il trasparente, altrimenti via di acetone senza lisciare. VID_20201119_121856-1.mp4 Questo pezzo era assolutamente liscio e perfetto prima di essere trattato con l'acetone: come si puo' vedere, sono ricomparsi i segni della stampa del layer sottostante. E se non lisciamo la parte superiore e facciamo fare all'acetone? Non funziona: le linee sono troppo profonde e per avere un buon effetto si deve prolungare il trattamento per almeno 2 ore. Andra' bene per pezzi grandi ma non per i dettagli, se ci sono. E se prima "stiriamo" (ironing) la superficie? Gia' provato, nella foto con il numero "4" di colore arancio/blu. La stiratura non sara' mai perfetta e quindi non faremo altro che enfatizzare i difetti che invece andrebbero via con un colpo di cartavetro. L'unica cosa che ha avuto miglioramenti e' la parte laterale, ma solo se verticale. Intendo le righe lasciate dai layer. Quelli migliorano tantissimo a costo presumo di qualche centesimo di mm di "rilassamento". Pero' presumo che se la parete fosse inclinata l'effetto sarebbe meno evidente e si dovrebbe prolungare il trattamento. Insomma, sia chiaro: l'acetone fonde letteralmente l'ABS, e questo cola. Colando colando si ottiene l'effetto di una torta gelato a strati che si sta sciogliendo, ma solo all'esterno. Gli strati di sopra colano sui sottostanti iniziando proprio dall'esterno (i bordi laterali). Colando uno sull'altro vengono riempiti gli spazi fra strato e strato. Se lo spazio fra il filamento dei due layer e' maggiore (parete inclinata) allora si deve attende che coli piu' materiale e che faccia piu' strada. Con una lente 40x si vede chiaramente tutto cio'. Ecco cosa intendo per colatura per gravita': VID_20201119_123818-1.mp4 Il pezzo era stato tenuto in piedi, con quell'angolo verso il basso, quindi la colatura e' avvenuta per gravita'. Bisognerebbe anche tenere il pezzo nella giusta posizione e non su un fianco. E magari ripetere il trattamento mettendo il pezzo sottosopra. Per quanto affascinante possa sembrare mi pare chiaro che l'acetone possa andare bene solo per soprammobili e oggetti d'arte in genere. Per tutto il resto c'e' sempre la cartavetro e la vernice trasparente acrilica data con sapiente mano. Per la questione "quale cartavetro". Spesso sento nominare spesso la carta 500 o 1000 o addirittura 2000! Anche qui chi mi ha insegnato a carteggiare e verniciare mi ha sempre detto che e' inutile usare una carta con la grana piu' fine del solco da togliere. Una 1000 non toglie le righe e le imperfezioni se prima non scende parecchio, e per scendere si porta via la planarita' o la forma originaria, vuoi o non vuoi. Una 180, invece, scende in maniera piu' uniforme senza distruggere la planarita' o le forme, lasciando solo il suo segno "da 180". Se ci sapete fare finirete in 2 minuti e il resto verra' fatto dal trasparente. Mi spiego meglio: il solco della 180 viene riempito perfettamente da 2-3 strati di trasparente. E' inutile far fare il lavoro alla 500 o 1000. Anche perche' poi il trasparente non attacca facilmente su una superficie cosi' liscia. E CHIARO che se ci date dentro come se fosse metallo raschierete. Bisogna avere il "pollice" delicato e fare sempre movimenti non ripetuti. Per le zone piane si deve usare l'apposito tool su cui fissare la carta. Col legno e' ancora piu' facile (ho restaurato svariati calci di fucile) perche' la stessa segatura viene usata durante il processo per riempire i graffi o pori. Col filamento da stampa chiaramente non si puo'. "La 180 non e' troppo grossa?" No, non lo e', specialmente poi filamenti duri come PETG/ABS/ASA. Col PLA forse meglio una 220/360 ma con molta piu' attenzione perche' inizia a deformarsi gia' a 50°, quindi meglio procedere ad acqua per raffreddare. Inoltre il PLA "fila" dirante la lavorazione e non produce truciolo, quindi e' meglio agire sempre da un lato verso l'altro e non tornare mai indietro cercando di impastare il filamento rimosso. Avevo iniziato questo thread in un modo e lo sto terminando come un trattato su come non convenga l'acetone 🙂 Scusatemi. Per concludere, credo che l'ASA raccolga solo il meglio dell'ABS e lasci da parte solo i difetti (il modo in cui si rompe, per esempio). 1 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Killrob Inviato 19 Novembre 2020 Condividi Inviato 19 Novembre 2020 2 ore fa, Carsco dice: No. Il calore non solo fonde l'ABS ma fa warpare i layer che si staccano uno dall'altro come un cracker. Non e' come col PLA che fonde e basta. Intanto due certezze: l'ABS resta morbido per un tempo proporzionale a quanto e' stato esposto. Poi torna l'ABS di prima, compatto e duro. L'ABS sotto l'effetto dell'acetone e' come se fosse incluso in una sacca di gel: e' solo e soltanto uno strato esterno che rammollisce. Se infiliamio le unghie o un oggetto rigido vedremo che si ferma esattamente dove inizia l'ABS non ancora rammollito. Inoltre, con un movimento "a spatola", saremo in grado di spostare materiale da un punto all'altro. E' proprio come se ci fosse un sacchetto intorno. Ho notato, altresi', che l'ABS e' molto lavorabile su cartavetro. Ieri ho lisciato in due minuti le mie "lettere" stampate con carta 180 senza lasciare il minimo segno. A questo punto rimane la traccia piu' chiara li' dove ho lisciato che va via con semplice acqua ma poi inevitabilmente torna. Se c'e' una cosa che ho imparato dai verniciatori e' che se vuoi vedere come sara' un pezzo verniciato (legno, plastica...) basta bagnarlo. Ecco: una mano di trasparente opaco fissera' 10 volte meglio la lucentezza che metterebbe l'acetone. Non solo: per fare una prova ho trattato con acetone la "lettera" lisciata perfettamente. Nulla per 15-30 minuti, poi sono ricomparsi i segni della stampa o del layer sottostante perche' il superiore si e' fuso ed e' penetrato nelle righe del sotostante. Quindi lisciare e poi trattare ad acetone non e' una buona idea. Se lisciamo, meglio dare il trasparente, altrimenti via di acetone senza lisciare. VID_20201119_121856-1.mp4 1 MB · 0 downloads Questo pezzo era assolutamente liscio e perfetto prima di essere trattato con l'acetone: come si puo' vedere, sono ricomparsi i segni della stampa del layer sottostante. E se non lisciamo la parte superiore e facciamo fare all'acetone? Non funziona: le linee sono troppo profonde e per avere un buon effetto si deve prolungare il trattamento per almeno 2 ore. Andra' bene per pezzi grandi ma non per i dettagli, se ci sono. E se prima "stiriamo" (ironing) la superficie? Gia' provato, nella foto con il numero "4" di colore arancio/blu. La stiratura non sara' mai perfetta e quindi non faremo altro che enfatizzare i difetti che invece andrebbero via con un colpo di cartavetro. L'unica cosa che ha avuto miglioramenti e' la parte laterale, ma solo se verticale. Intendo le righe lasciate dai layer. Quelli migliorano tantissimo a costo presumo di qualche centesimo di mm di "rilassamento". Pero' presumo che se la parete fosse inclinata l'effetto sarebbe meno evidente e si dovrebbe prolungare il trattamento. Insomma, sia chiaro: l'acetone fonde letteralmente l'ABS, e questo cola. Colando colando si ottiene l'effetto di una torta gelato a strati che si sta sciogliendo, ma solo all'esterno. Gli strati di sopra colano sui sottostanti iniziando proprio dall'esterno (i bordi laterali). Colando uno sull'altro vengono riempiti gli spazi fra strato e strato. Se lo spazio fra il filamento dei due layer e' maggiore (parete inclinata) allora si deve attende che coli piu' materiale e che faccia piu' strada. Con una lente 40x si vede chiaramente tutto cio'. Ecco cosa intendo per colatura per gravita': VID_20201119_123818-1.mp4 1 MB · 0 downloads Il pezzo era stato tenuto in piedi, con quell'angolo verso il basso, quindi la colatura e' avvenuta per gravita'. Bisognerebbe anche tenere il pezzo nella giusta posizione e non su un fianco. E magari ripetere il trattamento mettendo il pezzo sottosopra. Per quanto affascinante possa sembrare mi pare chiaro che l'acetone possa andare bene solo per soprammobili e oggetti d'arte in genere. Per tutto il resto c'e' sempre la cartavetro e la vernice trasparente acrilica data con sapiente mano. Per la questione "quale cartavetro". Spesso sento nominare spesso la carta 500 o 1000 o addirittura 2000! Anche qui chi mi ha insegnato a carteggiare e verniciare mi ha sempre detto che e' inutile usare una carta con la grana piu' fine del solco da togliere. Una 1000 non toglie le righe e le imperfezioni se prima non scende parecchio, e per scendere si porta via la planarita' o la forma originaria, vuoi o non vuoi. Una 180, invece, scende in maniera piu' uniforme senza distruggere la planarita' o le forme, lasciando solo il suo segno "da 180". Se ci sapete fare finirete in 2 minuti e il resto verra' fatto dal trasparente. Mi spiego meglio: il solco della 180 viene riempito perfettamente da 2-3 strati di trasparente. E' inutile far fare il lavoro alla 500 o 1000. Anche perche' poi il trasparente non attacca facilmente su una superficie cosi' liscia. E CHIARO che se ci date dentro come se fosse metallo raschierete. Bisogna avere il "pollice" delicato e fare sempre movimenti non ripetuti. Per le zone piane si deve usare l'apposito tool su cui fissare la carta. Col legno e' ancora piu' facile (ho restaurato svariati calci di fucile) perche' la stessa segatura viene usata durante il processo per riempire i graffi o pori. Col filamento da stampa chiaramente non si puo'. "La 180 non e' troppo grossa?" No, non lo e', specialmente poi filamenti duri come PETG/ABS/ASA. Col PLA forse meglio una 220/360 ma con molta piu' attenzione perche' inizia a deformarsi gia' a 50°, quindi meglio procedere ad acqua per raffreddare. Inoltre il PLA "fila" dirante la lavorazione e non produce truciolo, quindi e' meglio agire sempre da un lato verso l'altro e non tornare mai indietro cercando di impastare il filamento rimosso. Avevo iniziato questo thread in un modo e lo sto terminando come un trattato su come non convenga l'acetone 🙂 Scusatemi. Per concludere, credo che l'ASA raccolga solo il meglio dell'ABS e lasci da parte solo i difetti (il modo in cui si rompe, per esempio). Questo è un ottimo trattato, penso che lo estrapolero' e lo metterò nella sezione tutorial se sei d'accordo. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Carsco Inviato 19 Novembre 2020 Autore Condividi Inviato 19 Novembre 2020 13 minuti fa, Killrob dice: Questo è un ottimo trattato, penso che lo estrapolero' e lo metterò nella sezione tutorial se sei d'accordo. Diciamo che sono piu' che altro pareri di uno che ha la Ender, e che quindi non ha la giusta esperienza per fare un trattato sull'ABS 🙂. Sul carteggiare, forse si'. Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Carsco Inviato 19 Novembre 2020 Autore Condividi Inviato 19 Novembre 2020 Questo e' lo stesso pezzo trattato solo con carta 180 a secco e poi due tre mani rapide di trasparente opaco. 30 secondi fra mano e mano: e' acrilico e asciuga in un lampo. VID_20201119_161100-1.mp4 Gli unici segni che si vedono sono del riempimenrto sottostante perche' questo ABS e' poco coprente. Un altro strato non avrebbe fatto male. Faccio notare che, lente alla mano, va via esattamente meta' del layer superiore. Quindi se si prevedono 3 layer, meglio farne 4. N.B.: questa e' una versione di test in cui dopo il bianco di base e il nero per due layer (altre scritte sul pezzo) ho dato un ulteriore layer di bianco per far risaltare meglio i due layer di blu successivi. Non e' servito a molto: meglio 3 strati di blu direttamente oppure uno di bianco e sempre 3 di blu poi, ma il pezzo viene troppo alto. Ma questo esula dalla prova del carteggio. 2 Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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