ShareMind Inviato 23 Luglio 2015 Condividi Inviato 23 Luglio 2015 @i3DL'esclusiva territoriale è ormai da molto tempo considerata (forse a torto) qualcosa di fortemente anacronistico dai produttori, e molto raramente viene concessa. Da un punto di vista di equità, ove questo accade, il rivenditore "esclusivo" dovrebbe trattare a sua volta solo la marca in oggetto, e garantire un adeguato volume di vendita nella zona coperta.Ma appunto, nella maggior parte dei casi i due "contraenti" (produttore e rivenditore) cercano di cogliere tutte le opportunità di vendita possibili: il produttore, vendendo anche direttamente o attraverso la grande distribuzione, il rivenditore trattando anche altri marchi. La scelta di ridurre i vincoli reciproci in cambio della possibilità poter sfruttare tutti i possibili canali non sempre paga. Frequentemente porta (soprattutto in Italia) ad una guerra di prezzi con sconti esagerati. Questo nuoce all'immagine del prodotto. La prospettiva di poter acquistare tra una settimana ad un prezzo più basso frena gli acquisti.Le guerre di prezzi tendono inoltre a premiare rivenditori meno qualificati (che avendo investito meno in marketing, prevendita, formazione, assistenza si possono permettere di lavorare con marginalità minime). Nel tempo, i rivenditori che inizialmente avevano puntato su un certo marchio facendo investimenti (fiere, pubblicità etc.), vedendo che altri catturano clienti proponendo sconti che loro non possono permettersi, riducono l'impegno marketing, per non lavorare per altri.La conseguenza finale è un impoverimento dell'immagine del prodotto e una riduzione dei volumi di vendita complessivi. Generalmente, questo è il momento nel quale il produttore inizia a considerare la possibilità di una commercializzazione di massa attraverso la grande distribuzione, che può però comportare ulteriori frizioni rispetto alla rete di vendita. 2 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
i3D Inviato 23 Luglio 2015 Condividi Inviato 23 Luglio 2015 @Sharemind che differenza c'è tra le due stampanti che rivendi? Kraft e Zort?dal lato tecnico..(mi sembrano uguali)al prezzo ci arrivo da solo...ma probabilmente non è uguale la scontistica e se quelle 5000 che ha comprato Dell le avesse vendute a Mediaworld? come ti saresti orientato?) ti pongo queste domande perchè è ovvio che un produttore punti ad i numeri come precedentemente detto ma i numeri esigono marketing....ed il maketing costa e non vuol problemi.....quindi come fanno in tutti i centri commerciali nel quale vendono tagliaerba, decespugliatori, tv, e stampanti...tu gli riporti il pezzo e nessuno ti chiede se gli hai messo benzina o le pile nel telecomando, fanno un bel fagotto e lo mandano dal riparatore di zona, che 95% dei casi non è in garanzia e fattura.(e comunque il riparatore ci guadagna sempre) Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Help3d Inviato 23 Luglio 2015 Autore Condividi Inviato 23 Luglio 2015 @AndBag certo. A breve aprirà anche a Dolo e ce ne è già uno a Verona. Però la gente continua a chiamarmi, il passaparola e il lavorar bene alla fine pagano. Con MW non farò di certo concorrenza, anzi, mi prenderò tutta la parte relativa ai corsi. Posti come te, me, CCberchet,3d Italy ecc ecc al momento non sono ancora sulla bocca di tutti a Padova. Molti non sanno nemmeno dove rivolgersi se hanno bisogno. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ShareMind Inviato 23 Luglio 2015 Condividi Inviato 23 Luglio 2015 @i3D Ciao,cerco di risponderti.CraftBot - Zortrax: In che senso quali differenze? Tecnicamente sono MOLTO differenti. Il telaio Zortrax è in duralluminio 3 mm., elettrosaldato e bonificato (un pezzo unico). Il telaio CraftBot è in lamiera d'acciaio, tagliato al laser e piegato. I microstep CraftBot sono 1:32, quelli Zortrax 1:128. L'architettura delle macchine è diversa, Zortax monta doppie guide per ciascun asse. La vite Z CraftBot è trapezoidale, 8mm, con boccola antifrizione, quella Zortrax è a ricircolo di sfere 12 mm con chiocciola precaricata. Il piano di lavoro è diverso (Zortrax microforato-CraftBot lamiera di alluminio), Zortrax ha una routine di calibrazione automatica e CraftBot no, il software è diverso (proprietario Zortrax, proprietario ma compatibile con altre macchine CraftBot), le temperature estrusore max sono 260° per CraftBot e 360° per Zortrax, etc. etc.).Se ti riferivi invece alla politica distributiva, ci sono alcune differenze, ma non mi è consentito divulgarle. e se quelle 5000 stampanti...Dell... etc.. Dell ha acquistato le macchine per uso interno, non per rivenderle. Da quanto ne so, le utilizzano in produzione (componenti interni notebook e PC). Il punto centrale della discussione è questo: è logico che un produttore punti a saturare il mercato, vendendo il più possibile. Ove ritenga che la sua rete di vendita non fosse in grado di raggiungere i livelli di assorbimento potenziale, cerca altre strade. E fin qui, etica a parte, ci siamo. Il problema si verifica quando il produttore deve aumentare i volumi per altre ragioni (es. eccessiva esposizione finanziaria, necessità di risorse per lo sviluppo di nuovi modelli etc.), e tenta di sovrasaturare il mercato, coinvolgendo nuovi canali di vendita. In questo caso, i rischi sono elevatissimi, poiché non soltanto il mercato può assorbire certi numeri e non di più, e perché l'unico risultato che si ottiene cercando forzature è quello di demolire la propria struttura di vendita esistente innescando le guerre di prezzi di cui sopra.Insomma, dal mio punto di vista l'apertura di nuovi canali è un'operazione delicatissima, che presuppone grandi competenze e una profonda esperienza del mercato. Difficilmente in una azienda giovane queste competenze sono maturate; in aggiunta, tutto il business 3D print è di per se giovane, non esistono riferimenti storici di operazioni del genere, e i pochi ai quali si può guardare appaiono decisamente negativi. Quindi due sono le cose: o questa operazione andava fatta per forza, o dimostra un approccio da un lato molto coraggioso, dall'altro pieno di incognite. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Baburla Inviato 23 Luglio 2015 Condividi Inviato 23 Luglio 2015 Adesso prendo in esempio la Sharebot perchè è quella dove sono più informato. Comunque secondo me se non dai l'esclusiva di zona ( e per zona non intendo un'intera regione, ma basterebbe un raggio d'azione quantificato in tot km dove non può essere presente un altro rivenditore) allora non dovresti mettere degli obiettivi che se non raggiungi perdi la qualifica di rivenditore, perchè è ovvio che se crei concorrenza nella stessa zona di competenza prima o poi qualcuno perde tale qualifica e magari deve rifare l'investimento (ad essere masochisti). Per quanto riguarda il discorso della vendita sul proprio sito, dico che è scorretto perchè un rivenditore (almeno che non si fa un magazzino di macchine per avere un ulteriore sconto o sta in qualche catena di franchising) non si può permettere di fare i prezzi da loro proposti, in quanto il margine di guadagno è nullo. Infatti guardando i vari listini dei loro prodotti proposti da vari rivenditori, o sono uguali al loro sito o nella stragrande maggior parte dei casi sono più alti. Dopo mi direte che uno se la può giostrare sul prezzo offrendo un pacchetto di macchina + corso, ok, ma intanto di base parte da un prezzo per il macchinaro più alto rispetto a quello che può offrire la "casa madre". @i3D Sul fatto dell'assistenza hai ragione, ma proprio per questo punterei a formare un rivenditore non solo nell'arte della vendita ma anche nell'assistenza dei macchinari, in modo da evitare telefonate o rientri in azienda inutili. Comunque ecco, per concludere ho fatto questo discorso perchè per come la vedo io, mi sa di presa per il culo andare sul loro sito e avere un link "prodotti" dove puoi acquistare da loro e vicino un link "rivenditori". Poi se come dice FabLab Padova cambieranno strategia commerciale è un altro discorso. Fatto sta, che se io avessi un attività non punterei sul loro marchio, non tanto per la qualità dei loro macchinari ma proprio perchè non mi sentirei tutelato. L'azienda produce, il rivenditore vende, il cliente compra. Se si può saltare il passaggio intermedio, il cliente non è mica scemo, oramai siamo nell'era di internet, chi compra cerca e confronta per risparmiare. 1 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ShareMind Inviato 23 Luglio 2015 Condividi Inviato 23 Luglio 2015 @Baburla Condivido il principio. Va aggiunto che particolarmente in Italia è popolare lo sport del "Bypass". Il cliente che si reca da un rivenditore, si fa illustrare pregi e difetti dei vari modelli, fare una dettagliata demo, un preventivo e con quello in mano fa una bella ricerca su internet per trovare un prezzo migliore, tanto tutti i dubbi del prevendita sono risolti.Il massimo del gusto è poi comprare "direttamente dalla casa": da l'inebriante sensazione di aver saltato un passaggio odioso, quello del rivenditore. Come chi compra alla Metro "all'ingrosso" e magari poi si accorge di aver pagato un prodotto molto di più che se l'avesse acquistato presso un retailer, e con meno servizi di supporto. Sono totalmente d'accordo: un produttore non dovrebbe vendere direttamente, se non limitatamente al periodo durante il quale la rete di vendita non è ancora stabilizzata. Ma così va il mondo. Anzi, alcuni produttori hanno addirittura il coraggio di richiedere ai rivenditori l'acquisto di una o più macchine "a prezzo pieno" per venire certificati. E poi vendono anche direttamente, e le macchine a prezzo pieno restano sul groppone. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Help3d Inviato 23 Luglio 2015 Autore Condividi Inviato 23 Luglio 2015 @Baburla difficilmente trovi qualcuno che li mette ad un prezzo superiore. Io ad esempio tengo lo stesso identico del loro sito e in omaggio do anche un piccolo corso di formazione da 1,5 hr. Capita molto spesso invece di trovarle a prezzi inferiori da quelli proposti da SB. Comunque ricordo a tutti: a partire dal nuovo anno tutto sarà in mano completamente ai rivenditori. Ma prima di fare ciò SB deve creare una rete di vendita seria. E di certo in pochi mesi non lo fai: ora di fine anno secondo me i tempi saranno maturi. Poi il cliente può bypassarmi quanto vuole: tanto poi per filamenti, corsi ed assistenza alla fine capita dove sta più vicino. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
i3D Inviato 24 Luglio 2015 Condividi Inviato 24 Luglio 2015 @ShareMind ti chiedevo le differenze tecniche perchè o le sai divulgare all'acquirente.....in modo diretto oppure altrimenti è slo una lotta di prezzi e marketing, nota che nel forum la maggior parte degli utenti ha macchine sotto i 1000 euro. per il discorso del 128 di passo.... .... sarei curioso di mettere un comparatore a dito e controllare l'effettivo spostamento con accelerazioni di 3500mm/sec^2 ad una velocità di 100mm/sec.Ti dico questo perchè a 128esimi di passo la coppia (sia di tenuta che di lavoro) è ridotta di una quantità notevoleleggi quiwww.micromo.com/microstepping-myths-and-realities quella cosa di dell che ha comprato 5000 stampanti per fare i prototipi di componenti interni ai pc....mi fà molta tenerezza 1 Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
ShareMind Inviato 24 Luglio 2015 Condividi Inviato 24 Luglio 2015 @i3D A parte il fatto che dopo 43 anni di presenza nel mondo 3D gli esamini mi sembrano un po' fuori luogo, mi pare che stavolta ci stai andando tu in OT, dopo aver appena espresso critiche al riguardo. Il tema è SharBot - MediaWorld. Comunque, se hai altre curiosità tecniche, puoi aprire una discussione al riguardo e sarò lieto di risponderti dettagliatamente. Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Ospite Inviato 24 Luglio 2015 Condividi Inviato 24 Luglio 2015 Si meglio aprire un nuovo topic per altre questioni non legate al tema della discussioneInviato dal mio A0001 utilizzando Tapatalk Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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