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Inviato
2 minuti fa, muffo ha scritto:

Non è proprio così, ad esempio non puoi usare un frullatore comprato alla conad per utilizzarlo nella cucina di un ristorante.

Un mio amico ristoratore si è beccato una bella multa perché usava una friggitrice domestica per fare le patate fritte nel suo bar.

Ma per quale motivo? Questioni sanitarie a tutela del consumatore o problematiche di sicurezza?

Inviato
2 minuti fa, eaman ha scritto:

Ma per quale motivo? Questioni sanitarie a tutela del consumatore o problematiche di sicurezza?

direi più mancanza di soldi nelle casse del comune 🙂

Inviato
Adesso, muffo ha scritto:

Non è proprio così, ad esempio non puoi usare un frullatore comprato alla conad per utilizzarlo nella cucina di un ristorante.

Un mio amico ristoratore si è beccato una bella multa perché usava una friggitrice domestica per fare le patate fritte nel suo bar.

In realtà, penso che per le stampanti la questione sia un pelino più complessa. 

Se da un lato, come apparecchio elettronico/elettrico potrebbe bastare il CE, per quanto riguarda le possibili esalazioni dovute ai materiali la questione é ben diversa. O come i materiali utilizzati per "finire" i pezzi. 

Per esempio le stampanti a resina avrebbero bisogno di tutto un impianto di evacuazione dei fumi, a quanto mi han detto, ed in azienda ( io lavoro per loro ma non sono un loro impiegato) non le han prese in considerazione. Le FDM non dovrebbero avere di questi problemi se non si stampano materiali come ABS o altri che emettono fumi nocivi, ma comunque noi teniamo la stampante in un'altra stanza dove non ci sono persone e c'é areazione. Ugualmente con le MJF penso ci siano problemi a livello di contenimento delle polveri. Se vedete l'intervista a Weerg fatta da Help3D noterete le differenze nelle aree per differenti forme di stampa 3D. 

Dico tutto col beneficio del dubbio eh

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Inviato
8 minuti fa, eaman ha scritto:

Ma per quale motivo? Questioni sanitarie a tutela del consumatore o problematiche di sicurezza?

Presumo perché il professionale raggiunge delle performance superori al domestico....e poi  citando @Killrob

 

7 minuti fa, Killrob ha scritto:

direi più mancanza di soldi nelle casse del comune 🙂

 

Inviato

Io mi ricordo un posto in cui avevano due stampanti 3D completamente custom, costruite da un maker della zona. Erano le prime macchine che ho visto che riuscivano a stampare materiali molli, quando ancora i telai si facevano in legno.

E allora come faresti ad avere i reparti di ricerca e sviluppo nelle aziende se tutto deve essere benedetto da un certificato?

Inviato

Comunque, la verità come sempre sta nel mezzo. All'inizio l'azienda si era anche informata per una stampante molto molto blasonata e costosa.

Poi abbiam sentito un ingegnere di una ditta fornitrice, che aveva nel suo R&D sia una FDM ( famosa e molto pubblicizzata) e una SLS. Beh ci disse che le movimentazioni in realtà erano molto economiche, secondo lui, anche in quelle. Sicuramente quello che cambia é la gestione software, e i materiali di stampa personalizzati. 

Stratasys ad esempio, di listino vuole 200 cucuzze al chilo per il suo abs o asa. 

E io stampo col pla tianse da 16 o il petg geeetech in offerta  😂😂😂😂😂

 

Poi dipende da quello che ci si vuol fare. Nel nostro caso, la parte dell'ufficio CONTRO la stampa 3d non si fida dei pezzi fatti, quindi i prototipi come detto son più a scopo dimostrativo/dimensionale/montaggio che non di test. 

Con stampanti veramente blasonate e costose, si può pensare alla produzione di piccole serie. 

 

Inviato
1 ora fa, eaman ha scritto:

E allora come faresti ad avere i reparti di ricerca e sviluppo nelle aziende se tutto deve essere benedetto da un certificato?

Il certificato lo devi avere per i macchinari che usi, non per il tuo prodotto. Quindi se sei professionalmente abilitato a produrre un tipo di prodotto nessuno ha da eccepire se sviluppi un modello nuovo, salvo poi che prima di immetterlo sul mercato lo devi certificare compreso di analisi dei rischi per chi lo userà in modo corretto o presumibile. E ti assumi la responsabilità di aver fatto le verifiche secondo le norme vigenti. Quindi la stampante che usi per fare un prototipo deve avere le carte in regola.

3 ore fa, muffo ha scritto:

Bohhh...ci sara qualche normativa che permette l' uso sperimentale dei macchinari.

Non nell'ambito produttivo. Non senza addestramento specifico. Spesso ci si prende il rischio ma se succede un malanno con una macchina non a norma o manomessa sono dololori sia per il titolare dell'azienda, sia per il responsabile della sicurezza.

2 ore fa, AndreaG85 ha scritto:

Beh ci disse che le movimentazioni in realtà erano molto economiche, secondo lui, anche in quelle. Sicuramente quello che cambia é la gestione software, e i materiali di stampa personalizzati.

Può anche essere che meccanicamente non ci siano grosse differenze tra le pro e alcune economiche. Ma spesso è perchè le economiche sono salite di livello. Purtroppo spesso la differenza è solo formale, ma tanto basta.

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Inviato
8 ore fa, Truck64 ha scritto:

Il certificato lo devi avere per i macchinari che usi, non per il tuo prodotto. Quindi se sei professionalmente abilitato a produrre un tipo di prodotto nessuno ha da eccepire se sviluppi un modello nuovo, salvo poi che prima di immetterlo sul mercato lo devi certificare compreso di analisi dei rischi per chi lo userà in modo corretto o presumibile. E ti assumi la responsabilità di aver fatto le verifiche secondo le norme vigenti. Quindi la stampante che usi per fare un prototipo deve avere le carte in regola.

E i macchinari che ti costruisci? Questo e' R&D

E se hai un attrezzo e cambi un pezzo? Se cambi la programmazione di un controller?

Inviato
28 minuti fa, eaman ha scritto:

E i macchinari che ti costruisci? Questo e' R&D

E se hai un attrezzo e cambi un pezzo? Se cambi la programmazione di un controller?

Finché sei un artigiano che mette mano personalmente alla produzione puoi fare quello che ti pare, ma se hai dei dipendenti le normative sono rigidissime, tutto deve essere a norma altrimenti rischi sanzioni pesanti. Molti miei clienti hanno buttato macchine utensili perché era impossibile metterle a norma, tantomeno venderle, perché se non sono a norma non puoi nemmeno venderle perché se l’acquirente si fa male ne rispondi tu

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