Enrico Frassinetti Inviato 23 Ottobre 2018 Condividi Inviato 23 Ottobre 2018 Sto cercando un esperto in produzione dei filamenti di plastica da collegare alla nostra associazione di recupero dei tappi di plastica delle bottiglie in pvc raccolti grazie al nostro servizio di consegna a domicilio di bevande e di raccolta generica. Nello specifico chi sia già pratico della produzione delle bobine potrebbe essere assunto come responsabile del segmento produttivo. Chi volesse darmi la disponiobilità è pregato di contattarmi all'indirizzo email frassinettienrico@hotmail.com Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
Kunstoffeman Inviato 25 Ottobre 2018 Condividi Inviato 25 Ottobre 2018 A prescindere dal risultato , ammiro la profusione di energie e volontà iniettati in questo progetto , andate avanti così. Sulla questione vendita provateci, le vie del markeing sono infinite , se ben presentato qualche risultato è possibile ottenerlo ma attenzione a non crearvi troppe illusioni sui numeri, restare con i piedi ben franchi a terra . Allora , la questione tecnica è più complessa , sintetizzando : gli elementi di riferimento per evitare l'effetto pulsazione sono diversi, in primis l'indice di fluidità del materiale, MFI, melt flow index , può variare da 0,2 a 2000, a secondo del materiale e delle necessità del suo impiego, più è basso ossia viscoso, più è semplice l'estrusione, i tubi per passaggio acqua , quelli neri , sono in pehd ( polietilene alta densità ) ed in genere hanno MFI 0,2-0,4 mentre i filati in PP( Polipropilene ) raggiungono anche un MFI di 2000, che per un estrusore equivale ad estrudere acqua tanto è fluido. Per un estrusore come il tuo l'ideale è non superare MFI 12/14 , ma trattandosi di materiali riciclati è difficile determinare l'MFI. Oltre a questo vi è la geometria della vite, il fattore di compressione, il raffreddamento della zona di alimentazione, tipo di polimero, etc ... Non spaventarti, usa il metodo analitico, ogni test annoti i dati , e mi raccomando una variazione alla volta , alzo 3 gradi ed osservo il cambiamento , altri 3 gradi e via così, sino ad ottnere un risultato accettabile o buono, vedrai che con un po di pazienza ci arrivi. Chiaramente te li scrivi tutti e li conservi . Il diametro dell'ugello e la sua lunghezza utile , in gergo si chiama filiera , è quello che crea l'effetto rigonfiamento che è dato dalla compressione del materiale , minore è il diametro , maggiore è il rigonfiamento. In questo caso o diminuisci il diametro ma rischi di aumentare la compressione ed il rischio di mandare in blocco la macchina o peggio rompere qualche componente, lavora sullo stiro , oppure alzi qualche grado la temperatura ( sarebbe utile averne almeno 3 di zone di riscaldamento) o la abbassi , ed aumenti gradualmente la velocità di trazione, questo è il principio. Vi sono altri elementi ma servirebbe un trattato , ed onestamente si rischia di complicare troppo la cosa, lavora sul risultato e non farti troppe elaborazioni mentali , in questa fase sei sulla strada giusta così, tira fuori sto filo e vai avanti, se è troppo fluido migliora il raffredamento fuori dalla filiera , con l'acqua si aumentano le variabili e le complicazioni . Non miscelare materiali differenti , sappi che i polimeri non vanno d'accordo tra loro , salvo rari casi. Le cariche , vetro , carbonio , minerali , credo, senza offesa , che il tuo estrusore non riuscirà ad amalgamare correttamente il materiale, anche in basse percentuali. Pippone finito , vai avanti e non fermarti, scassa qualcosa , ustionati le dite ma impara dagli errori. BUON LAVORO ! Cita Link al commento Condividi su altri siti Altre opzioni di condivisione...
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