Qualunque oggetto/strumento/accessorio replicato in stampa 3D, se rapportato all'originale fa schifo al cazzo. Dai semplici cavatappi, sottovasi, vasetti e sottobicchieri fino ad arrivare a droni, figurini, statuine, lampade e macchinari semoventi vari. Ma a noi makers interessa sapere se si può fare. Non importa se ci vogliono tre settimane e ottomila kili di PLA, l'obiettivo è dimostrare, anche solo a noi stessi, che con un accrocco da quattro soldi si possono fare cose sorprendenti. Del resto lo sappiamo tutti che la stampa FDM non nasce per fare cose funzionali e/o funzionanti, ma solo per creare prototipi di oggetti che, successivamente, verranno realizzati con le opportune metodologie di fabbricazione. Non per niente uno dei termini per definire questa tecnologia è "prototipazione rapida". Poi la tecnologia è andata avanti, ora si produce anche e non solo in plastica, ma si tratta di evoluzioni della specie, a livelli talmente alti che le nostre macchinette possiamo paragonarle agli organismi unicellulari dell'immediato periodo post brodo primordiale.
Ora, che tu venga qui a sottolineare il fatto che questo violino non è un violino vero, suona un po' come dire che il cavallo bianco di Napoleone è bianco. Appunto.