L'azienda per cui lavoro possiede la Gimax 3d da circa 10 mesi al momento in cui scrivo e mi accingo quindi a tracciare un breve report funzionale, sperando che questo possa alimentare costruttivamente la discussione. 1) acquisto, corso e primo periodo d'uso: consegnata un po' di fretta causa fiere ricorrenti cui i proprietari partecipavano nel periodo, corso rapido incluso della durata di mezza giornata buona. Qualche problema di configurazione PC che ha portato via tempo ma poi alla fine si riuscirono a mandare in stampa piccole parti. 2) primo periodo di uso: difficoltà (nostre) a mettere in pratica le istruzioni ricevute e difficoltà di stampa: l'assistenza bene o male è intervenuta una prima volta con cambio estrusore e aggiunta di una ventola di raffreddamento su una scheda asse che andava in crisi ma alcuni problemi di intasamento incurabile rimanevano. Da segnalare errori di stampa come cambi al volo di coordinate (pezzi sfasati di alcuni mm). Alla fine alcuni problemi provenivano dal fatto che si stampava con PC senza uso di SD card. Display che perdeva sincronia con le schermate al punto da presentare caratteri incomprensibili: di fatto non possibile il controllo a bordo macchina. 3) mesetto abbondante in assistenza (in garanzia): in seguito al perdurare di alcuni problemi, mandata macchina in assistenza. Alla fine riconsegnata con pesanti aggiornamenti HW e SW (scheda interfaccia e sw nuovo, modifiche ad un azionamento con aumento taglia motore). Finalmente la macchina si mette a funzionare. Ci consigliano l'uso di CURA invece del precedente SW e di stampare sempre e solo con SD card. 4) utilizzo intensivo, primo periodo: ugelli nuovi o per lo meno puliti in fabbrica. Direi nuovi sinceramente. D = 0.40mm. Dopo una bobina di PLA iniziamo a notare che per far fluire il materiale sia necessario ogni volta aumentare la temperatura ugello. Da 195 - 198°C passiamo gradualmente fino a circa 220°C. A questo punto notiamo che nonostante tutto il passo passo dell'estrusore perde i passi e non riesce a premere il filamento. Omettendo qui la descrizione delle varie pulizie e spurghi, arriviamo al nocciolo del problema: basta un poco di sporco per rendere la forza di estrusione sufficientemente alta da "gonfiare" il filo per circa 20mm facendogli fare attrito e quindi bloccando di fatto l'estrusione. Problema, nuovamente, all'estrusore. 5) il trapano: decidiamo quindi di provare a ridurre la forza di estrusione agendo sul diametro dell'ugello, forando alla fresa con punta da 0.70 gli ugelli originali marchiati 0.40. Molto meglio. Molto. Sezione di uscita tripla (7*7/4*4 = 3). L'estrusore che inizialmente non ne vuoleva proprio sapere, inizia a lavorare decentemente e si macina n°3 bobine senza batter ciglio. Problema aggirato?.... mhhh 6) estrusore difettoso (?): premesso che l'aumento di sezione fino a 0.70mm ha ovviamente richiesto maggior calore da fornire per la fusione di maggior volume di materiale nell'unità di tempo (a pari velocità lineare il flusso e quindi il calore di fusione è il triplo), notiamo che sul primo estrusore (ri-forato a 0,80mm.....) tutto funziona bene, mentre sul secondo estrusore a fatica si raggiungono le T impostate e basta un soffio di brezza per mandarlo sotto temperatura. Stimando i tempi di warm up notiamo una differenza apparente di potenza fra i due di quasi il 50%. Insomma, l'estrusore 2, pur identico nominalmente al primo, ha potenza di molto inferiore. La qual cosa richiede riduzione di velocità di stampa, pena il sottoraffreddamento estrusore con blocco del medesimo. 7) "vabbè, quindi non va?". Prima di rompere le balls in assistenza (tanto non è che abbiano troppo tempo.....) portiamo avanti parecchio lavoro, semplicemente operando con parametri adeguati alle prestazioni macchina. I risultati in termini di stampe, su pezzi adatti all'ugello da 0.70mm, sono in fin dei conti accettabili, ma non al livello che si desidererebbe, soprattutto per colpa dei gruppi estrusori che temo siano veramente il tallone di Achille della macchina. Ecco i parametri per ugello da 0.70mm che forniscono stampe decenti: - Stampa a 38mm/s - layer 0.25mm per media finitura - layer 0.125mm per parti a buona finitura - pezzi progettati ad hoc minimizzando l'uso del supporto (unico estrusore usato su consiglio Gimax, per cui niente HIPS) Conclusioni: con ugelli alesati funziona. Fa stampe lunghe (provata fino a 20h) e voluminose. Richiede però una estrema attenzione ai parametri di stampa e richiede l'operatore presente a bordo macchina per i primi due layer in modo da aggiustare temperatura, flusso e velocità in tempo reale in modo da garantire ottima adesione al piatto e bilanciamento ottimale fra i parametri, visto che sente molto "la bobina" e lo stato attuale di "sporco" = "attrito" del gruppo estrusore. Ne deriva che un gcode lanciato ad ugello appena pulito ed uno ad ugello sporco differiscono almeno di un 25°C e di un 30-40% di velocità (pulito 195°C, 50mm/s) contro sporco (220°C, 35mm/s). In definitiva mi piacerebbe molto che Gianni Querci mi dicesse che finalmente hanno optato per estrusori un po' più performanti, con un bel taglio termico fra caldo e freddo, visto che (spero se ne siano accorti) il filamento che espande prima della zona di fusione è ottimo modo per avere profili incompleti alla ripartenza dell'estrusione, gocciolamenti, bloccaggi ecc ecc. Se risolve il problema (esistono estrusori sul mercato che sono delle belle chicche) allora forse potrà vendere meglio e con meno grattacapi. E fra l'altro mi piacerebbe alla fine usare l'ugello da 0.4mm, ma così proprio ci ho rinunciato. Non posso pulirlo ogni mezza bobina,...... PS: adottando spugne pressate come puliscifilo (visto sul forum) abbiamo migliorato i tempi di intasamento, che però è sempre in agguato. PPS: stampato sempre e solo PLA della FiloAlfa, conservato al fresco, inscatolato ed al buio. ABS provato con scarsissimi risultati, ma forse perchè non abbiamo mai ottimizzato i parametri. Spero il report sia utile Stefano