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  1. @cippo Più che degli studi, esistono relazioni trigonometriche per il controllo dei tre bracci delle stampanti non cartesiane. Nulla di trascendentale, sono disponibili fimware Marlin già pronti, eventualmente da aggiornare soltanto con le misure accurate di alcuni elementi della geometria della macchina.
  2. Non è che magari il supporto fuso era in PLA?
  3. @sureb Temo che il tuo peccato originale sia stato l'acquisto di una stampante usata di modello recente. In genere, quando qualcuno si priva di una macchina di un modello attuale, due sono le cose: la macchina ha qualche problema, o il modello ha qualche problema. Comunque, se il primo proprietario era un privato e se la macchina non è stata modificata, dovrebbe ancora essere in garanzia...
  4. Diversi slicer usano tecnologie di deposizione dei supporti che ne facilitano la rimozione, al punto tale che la stampa con doppio estrusore e materiale solubile diviene poco pratica e conveniente. Oltre ai problemi elencati sopra che affliggono generalmente le macchine con doppio estrusore, alla complessità di gestire le stampe prevedendo svariati accorgimenti per evitare l'oozing, il materiale idrosolubile (PVA) è molto costoso, e non è alla fine così idrosolubile come ci si potrebbe attendere: spesso, per parti complesse ci si ritrova, dopo averlo bagnato, con il modello immerso in una sorta di densa marmellata... Per quanto riguarda Zortrax, Z-Suite (il suo slicer) utilizza una tecnologia proprietaria e brevettata SES (Single Extruder Support system) che consente la rimozione dei supporti a mano in modo semplicissimo e senza lasciare traccia.
  5. @FabLab Padova E' stato usato l'ABS come fosse cera persa, anche perché, a parte la dimensione, il calco di un modello Voronoi così complicato sarebbe stato molto, molto complesso.
  6. @Anjys Con poco più della cifra preventivata si può acquistare una macchina nuova con elettronica a 32 bit, touchscreen a colori, etc. Se la macchina è comunque ancora in garanzia, prima di tutto dovrebbe essere riparata a carico del venditore.
  7. I materiali per la stampa 3D vengono continuamente aggiornati, e sono ormai disponibili molti prodotti di eccellente qualità. Alcune miscele di ABS consentono di ridurre significativamente gli effetti di ritiro e di conseguenza i problemi di deformazione/distaccamento. Non concordo tuttavia sul fatto che stampare con l'ABS sia del tutto superfluo: indipendentemente dai miglioramenti apportati al PLA, si tratta in ogni caso di materiali con caratteristiche molto diverse tra loro, e di conseguenza con campi di applicazione comunque differenti. L'ideale sarebbe che gli utilizzatori potessero prevedere le loro esigenze al momento dell'acquisto della macchina, e scegliere un modello adeguato ai materiali che intendono lavorare.
  8. No, al momento l'unico modello commercializzato è la M200. Dubito verranno prodotte macchine con il doppio estrusore inteso come nelle attuali comuni implementazioni (2 hot end, 2 motori etc.). Questo tipo di "soluzione" influenza molto negativamente l'area e la qualità di stampa, e da luogo a svariati problemi (oozing, complesse tarature dell'altezza e dell'offset degli ugelli etc.). La maggior parte degli utenti che hanno acquistato sistemi a doppio estrusore di questo genere hanno poi trovato molto più pratico smontarne uno... Non è escluso che in un futuro (non prossimo) vengano rese disponibili soluzioni che prevedono comunque un solo gruppo di stampa "intercambiabile", con un approccio simile a quello utilizzato nei cambi utensile automatici delle macchine CNC.
  9. Sarei curioso di vedere un oggetto di ABS 30x30 cm stampato sulla Workbench.
  10. A proposito di modelli calcinabili, allego un'immagine di microfusioni effettuate da un (bravo) utente Zortrax direttamente da master in ABS.
  11. L'ABS è un materiale ad alto ritiro, e i fenomeni di distacco, deformazione, delaminazione sono all'ordine del giorno, specialmente con stampanti aperte che raggiungono con difficoltà temperature elevate del piano di lavoro. I vari suggerimenti per ridurre o eliminare i fenomeni comunque sono: A) Utilizzare materiali migliori (es. ABS M30, che ha un ritiro sensibilmente inferiore, sino al 70% in meno dell'ABS comune). NOTA: questi materiali richiedono temperature di estrusione elevate (260-280°) non raggiungibili da tutte le stampanti. Chiudere la macchina, usando paratie in plexiglass, compensato o cartone. ATTENZIONE: alcune macchine, a seconda di dove è collocata l'elettronica e di come viene raffreddata, subire problemi a causa dell'elevazione della temperatura interna. Consultare il costruttore per verificare se l'ambiente di stampa può essere schermato senza problemi. C) Effettuare una perfetta calibrazione del piano di lavoro. Un piano non correttamente livellato (anche dislivelli di 0,1 mm) è un invito al warping e successivo distacco della parte. D) Ridurre quanto più possibile l'infill. Maggiore è la densità di stampa dell'interno della parte, maggiore sarà la deformazione. Ove possibile, stampare parti vuote internamente. E) Aumentare l'adesione del piano di lavoro. Nel caso di piani in vetro è possibile usare una miscela di acetone e ABS. In alternativa (soluzione preferibile) usare un film apposito per rivestire il piano - es. BuildTak. F) Riscaldare il piano di lavoro per almeno mezz'ora prima di stampare, per fare in modo che la camera di stampa raggiunga una temperatura costante. G) Dopo la stampa, lasciare il piano riscaldato acceso per ancora 30-40 minuti. Successivamente, far raffreddare la parte per almeno 15-20 minuti prima di distaccarla. H) Evitare in qualsiasi modo sbalzi termici (es. apertura di finestre, porte etc.) Oltre a tutti questi accorgimenti, va considerato che, al di la delle dichiarazioni del costruttore, non tutte le stampanti FDM sono veramente adatte a stampare ABS e soprattutto a stampare oggetti di medio-grandi dimensioni in ABS.
  12. Per migliorare l'adesione ed evitare l'impiego della lacca per capelli, vinavil, stick etc., è possibile usare la pellicola BuildTak. Si tratta di un materiale appositamente progettato per la stampa 3D che non richiede di venire periodicamente sostituito come il Kapton, ed essendo relativamente spesso e poco flessibile, si applica con facilità sul piano di lavoro. I fogli di BuildTak sono disponibili presso ShareMind.
  13. Contrariamente alle aspettative (alcune voci circolate sul web ventilavano possibili riduzioni dei listini per le M200), la Zortax ha aumentato con decorrenza immediata i prezzi delle sue stampanti (ora 1699€+IVA e trasporto sul sito ufficiale). ShareMind, per consentire ai clienti che avevano ricevuto offerte in questo periodo di acquistare ai prezzi concordati, applicherà i nuovi listini dal prossimo primo Maggio.
  14. La Zortrax ha recentemente reso disponibile un nuovo modello di pannelli di copertura opzionali, che facilitano la stampa di grandi oggetti, riducendo il potenziale stress termico particolarmente nocivo per l'ABS. I nuovi pannelli offrono una protezione più completa rispetto ai precedenti, che presentavano ampi fori per il fissaggio delle clip, e prevedono un'apertura a cerniera, quindi possono essere lasciati permanentemente montati. I pannelli, in plexiglass fumè, sono disponibili in pronta consegna.
  15. Nell'indagine di Aprile di 3D Hubs, condotta su oltre 13500 stampanti in 150 paesi del mondo, Zortrax M200 si classifica come prima assoluta, per la prima volta anche davanti alla Form 1+, che appartiene comunque alla categoria SLA. I criteri di valutazione hanno riguardato le caratteristiche costruttive, l'affidabilità, la qualità delle stampe, la semplicità d'uso, il servizio di assistenza e la comunità degli utenti. Tra le Italiane, l'unica classificata tra le prime 20 è la Delta Wasp, che guadagna il settimo posto.
  16. Le Zortrax sono assistite ufficialmente in Italia.
  17. Si, sicuro. Ho già visto in giro (non Zortrax) un materiale con l'80% di rame. Questi materiali producono stampe inizialmente opache, che possono essere lucidate con polish. In questo caso, l'aspetto è praticamente quello del metallo.
  18. Sostanzialmente, qualsiasi materiale di qualità "si comporti bene" alle temperature di esercizio previste dai profili di Z-Suite (260-270°) per l'ABS può essere utilizzato con successo.
  19. Bene. Tienici aggiornati sulle tue scelte.
  20. Penso che la tua scelta sia nell'insieme sensata. Prusa I3 è diffusissima, e rappresenta una ottima piattaforma di sperimentazione. La possibilità di apportare modifiche è molto ampia, e rappresenta un'ottima occasione per progettare e stampare nuovi accessori, o sperimentare quelli proposti sui vari siti che offrono modelli gratuiti. Un bel "Meccano" con il quale potrai sicuramente divertirti.
  21. No, non è monouso, è teoricamente permanente. Occasionalmente potrebbe essere danneggiato da spatole eccessivamente taglienti o con spigoli piegati etc., anche se è molto più robusto del film in Kapton. Se la parte viene rimossa con cura non è mai necessario sostituirlo. Il profumo della lacca Splend'Or purtroppo non c'è... ma anche quello dopo tre o quattro ore di stampa svanisce (insieme all'effetto adesivo della lacca purtroppo...).
  22. Decisamente i filamenti da 1.75 sono ormai considerati lo standard, anche perché le macchine attuali privilegiano la qualità e spessori di layer più modesti rispetto alla velocità di stampa. Aggiungerei comunque un ulteriore elemento alla discussione, una piccola sottigliezza. Uno dei fattori che determinano la qualità di stampa è la costanza del calibro del filamento. Da questo punto di vista, i filamenti da 3mm rispondono meglio a piccole variazioni di diametro rispetto a quelli da 1.75. Ad esempio, una variazione di 0,2 mm comporta in un filamento da 1.75 una variazione percentuale dell'area dello 0,022%, mentre la stessa variazione in un filamento da 3 mm comporta una variazione percentuale dell'area dello 0,013%. A parte questa "sottigliezza", i filamenti da 3 mm sono più adatti di quelli da 1.75 nel caso l'alimentazione sia di tipo Bowden, a causa della loro maggiore rigidità.
  23. Wow! Interessantissimo post, che chiunque sia in procinto di comprare una stampante in kit dovrebbe leggere. Evidenzia le innumerevoli difficoltà alle quali si può andare incontro, e tutte le cose che attraverso il superamento di queste difficoltà (per chi ci riesce) si possono capire riguardo alla stampa 3D.
  24. Ho appena letto, con un certo stupore, il post relativo alla presunta fabbricazione Cinese della SDM Pro, che ufficialmente viene dichiarata come "Made in Italy", nella sezione "Altre stampanti". Forse chi ha contatti con questa azienda potrebbe sollecitare un loro chiarimento in merito, a beneficio degli utenti.
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