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  1. Ciao Albo, Puoi usare gli stessi parametri per l'Ultrat, naturalmente selezionando il profilo Ultrat.
  2. Per eliminare le crepe, ordina i pannelli opzionali e montali.
  3. Non hai nessun problema di laminazione tra 0,09 e 0,29 mm. Quelle sul tuo pezzo sono crepe, non delaminazione, dovute alle tensioni di ritiro del materiale. Segui gli accorgimenti che ti ho suggerito e non avrai problemi.
  4. @i3D Ti ho risposto anche troppo. Evidentemente ti fa piacere continuare questa discussione anche senza argomenti. Comunque, visto che non è chiaro, riassumo. Zortrax ha adottato svariate soluzioni tecniche per ottenere stampanti che offrano una qualità superiore con filamenti in ABS. Se ritieni che parte di queste soluzioni, ad esempio la scelta di pilotare i motori a 1:128 siano soltanto trovate marketing, o che tutti possono eguagliare le prestazioni delle macchine che rappresento con un piccolo intervento, monta dei driver da 3-4 euro sulla tua macchina, le mettiamo a confronto, filmiamo tutto e lo pubblichiamo. Così sarà tutto chiaro, e chi ci legge si potrà fare una propria opinione sulla attendibilità delle affermazioni fatte in questa o altre discussioni. Fine della conversazione, per quanto mi riguarda. PS: Piantala di utilizzare nomi derisori e denigratori tipo Zodiac, Pontiac, Zoppas. Sei un costruttore, passibile di azioni legali per concorrenza sleale. Il gioco è bello quando dura poco.
  5. A 0,09 non puoi stampare con HIPS (che comunque garantisce un'ottima risoluzione anche a 0,14 mm). Se vuoi stampare a 0,09 usa in questo caso lo Z-ULTRAT. Ma personalmente ti consiglio l'HIPS. Stampa in verticale.
  6. Tra le tre elencate, Kloner. Altri modelli di medio/grandi dimensioni: 3NTRA2 Mankati FullScale XT Plus (dimensioni più contenute, 260x260x300)
  7. Non serve l'elmetto. Per inciso, i tuoi calcoli sono basati su un modello cinematico generico. Nel caso specifico, la risoluzione è di 1,50 micron per gli assi XY e di 1,25 micron per l'asse Z. La scelta costruttiva di Zortrax è quella di creare stampanti specifiche per ABS privilegiando la qualità di finitura e l'accuratezza rispetto a prestazioni quali la velocità, che in ogni caso date le caratteristiche del polimero non avrebbe potuto essere incrementata di molto senza influire negativamente sulla precisione. Per ottenere questo scopo sono state fatte svariate scelte meccaniche ed elettroniche, che hanno incluso la progettazione di una scheda proprietaria nella quale l'unico componente "standard" è il processore. In merito sempre all'elettronica, dal momento che i magneti sono elettrocalamite e non calamite permanenti, la forma d'onda e la frequenza dei driver hanno una profonda influenza riguardo alla precisione di posizionamento e alla riduzione di coppia. Non sono naturalmente autorizzato a divulgare specifici dettagli tecnici, ma puoi trovare nel web un'ampia letteratura in merito. Quanto alla meccanica, concordo con quanto hai scritto. I componenti utilizzati in Zortrax non sono reperibili in altre stampanti al disotto di X0.000€. Quando ne vedrai una da vicino te ne potrai rendere conto. Gli elementi sui quali i progettisti sono intervenuti sono molti, tra i quali anche la scelta di utilizzare un microstep molto frazionato. Questa scelta in particolare è responsabile della grande fluidità di movimento e silenziosità del gruppo di stampa, nonché della precisione. I risultati sono evidenti, nella comparazione delle stampe con quelle realizzate da altre macchine anche di costo molto superiore. In altri progetti, per ragioni commerciali (ad esempio, l'impiego di elettroniche "pronte"), o per utilizzare materiali che consentano velocità maggiori, o semplicemente per ragioni economiche, sono state fatte scelte diverse, che si riflettono su prestazioni differenti. I dubbi su cosa sia meglio o peggio si risolvono attraverso una comparazione dei risultati. Da questa si può capire tutto, anche se la coppia è sufficiente o meno, e questo non è un fatto personale, ma un'esperienza oggettiva. Ti posso garantire che ad esempio la puleggia estrusore non si può fermare con le dita a meno di non rimetterci i polpastrelli.
  8. @albo Utilizza i seguenti parametri: - HIPS - Layer 0,14 - Speed: normal - Infill: light - Angle: 10° - Support lite: On - Fan speed: 0 (disabilita Auto) I supporti verranno generati solo per la E di DELOVNI. La rimozione dei supporti con l'HIPS è particolarmente semplice.
  9. Ciao Albo, Non ruotare i modelli in Z. Costringi dei movimenti lineari a diventare movimenti interpolati. Possibilmente, allinea i lati dritti su X o Y. Semmai, costruisci in fase di modellazione una cornice larga 10 mm. a distanza di 1 mm. dal modello. Questo allargherà la base del raft. Sia nel forum, sia nella sezione news/blog del mio sito trovi svariate soluzioni per evitare la deformazione e la delaminazione del pezzo. Seguendo quegli accorgimenti, riuscirai ad eliminare i problemi che ti si sono presentati. Comunque: - Assolutamente su una stampa come quella che hai allegato puoi spegnere la ventola. - Per stampe grandi devi usare materiali a basso ritiro: Z-HIPS o Z-UltraT - Dovresti dotare la macchina di cover laterali e frontale (opzionali). Non c'è bisogno di chiudere la parte superiore. - Riduci il riempimento al minimo (infill Light) - Lascia la macchina accesa 15-20 minuti prima di stampare. L'ambiente interno raggiungerà una temperatura stabile - Dopo la stampa, lascia ancora la macchina accesa 15-20 minuti prima di rimuovere il pezzo - Nella stampa in oggetto puoi usare un angolo supporti 0 se l'incisione della E di DELOVNI non è troppo profonda. - Stampa con layer bassi, 0.14 o 0.09. La macchina stampa da sola, nel frattempo puoi fare altro. Si tratta di aspettare un po' più di tempo, ma ne vale la pena. Vedrai che andrà tutto bene.
  10. @i3D L'articolo citato è piuttosto generico. Ad esempio, non considera il pulse rate (frequenza) che se elevato consente di elevare la coppia anche riducendo i microstep. Non considera l'ottimizzazione ad alto livello dei driver né il tipo di forma d'onda utilizzata. Non considera come viene implementata la trasmissione, i suoi rapporti etc., elementi che influiscono sulla coppia utile. Che nel caso di Zortax è assolutamente sufficiente a garantire un funzionamento ottimale della macchina. Cito alcuni dei benefici della riduzione dei microstep: An important variation on conventional stepping motor drives is that of microstepping. Conventional bipolar drives alternate the current direction in one coil at every step, resulting in a rotor displacement of 1.8 degrees. In microstepping, the coil current is changed in much smaller increments, increasing in one coil as it decreases in the other. The rotor responds by swinging to its new magnetic equilibrium, which can be a small fraction of a full step. Microstepping has two principal benefits: it provides increased resolution without a sacrifice in top speed, and it provides smoother low speed motion. For example, to achieve a resolution of 5 microns with a full step system requires the use of a screw with a 1.0 mm lead. This places substantial constraints on top speed. A shaft speed of 40 revolutions per second results in a linear velocity of only 40 mm per second. Use of a divide-by-10 microstepper provides the same 5 micron resolution with a 10 mm leadscrew, but the linear velocity in this case is now 400 mm per second. Alternately, the resolution can be increased, to 0.5 micron with a 1 mm lead, or 1.0 micron with a 2 mm lead. Since stepping motors, by definition, move in discrete angular increments, operation at low step rates (especially near the fundamental resonance) generates noise and vibration. Microstepping decreases the size of these increments, and increases their frequency for a given rotation rate. This results in significantly smoother low speed operation. Se ti fa piacere, puoi comunque venirmi a trovare con il tuo comparatore. Qui ne ho in ogni caso diversi, con i quali potremo misurare anche l'accuratezza dimensionale delle parti stampate. Già che ci sei, porta anche una delle tue macchine, così, già che siamo in tema di comparatori, facciamo una bella comparazione tra i risultati in termini di accuratezza dimensionale e qualitativi delle due macchine e li pubblichiamo. Ti aspetto dal 20 Agosto come gradito ospite.
  11. ShareMind

    Scelta difficile!

    Puoi considerare le CraftBot (standard, non Plus). Come cifra ci siamo, è una macchina grande, ben costruita, versatile, ready to print.
  12. @i3D A parte il fatto che dopo 43 anni di presenza nel mondo 3D gli esamini mi sembrano un po' fuori luogo, mi pare che stavolta ci stai andando tu in OT, dopo aver appena espresso critiche al riguardo. Il tema è SharBot - MediaWorld. Comunque, se hai altre curiosità tecniche, puoi aprire una discussione al riguardo e sarò lieto di risponderti dettagliatamente.
  13. @Baburla Condivido il principio. Va aggiunto che particolarmente in Italia è popolare lo sport del "Bypass". Il cliente che si reca da un rivenditore, si fa illustrare pregi e difetti dei vari modelli, fare una dettagliata demo, un preventivo e con quello in mano fa una bella ricerca su internet per trovare un prezzo migliore, tanto tutti i dubbi del prevendita sono risolti. Il massimo del gusto è poi comprare "direttamente dalla casa": da l'inebriante sensazione di aver saltato un passaggio odioso, quello del rivenditore. Come chi compra alla Metro "all'ingrosso" e magari poi si accorge di aver pagato un prodotto molto di più che se l'avesse acquistato presso un retailer, e con meno servizi di supporto. Sono totalmente d'accordo: un produttore non dovrebbe vendere direttamente, se non limitatamente al periodo durante il quale la rete di vendita non è ancora stabilizzata. Ma così va il mondo. Anzi, alcuni produttori hanno addirittura il coraggio di richiedere ai rivenditori l'acquisto di una o più macchine "a prezzo pieno" per venire certificati. E poi vendono anche direttamente, e le macchine a prezzo pieno restano sul groppone.
  14. @i3D Hai ragione. Ho solo voluto rispondere ad un utilizzatore apparentemente in difficoltà. Restiamo sul pezzo.
  15. @LucaMar88 Ciao Luca, Probabilmente il tuo rivenditore non ti ha seguito abbastanza. Le stampe in oggetto sono assolutamente reali. Non è stata effettuata alcuna carteggiatura. Sia la cattedrale, sia i due busti di Michelangelo sono stati verniciati con primer Tamya. Stop. La qualità a fine stampa è chiaramente visibile nell'immagine di parte del busto che contiene ancora il raft e i supporti. Riguardo al bottom, è evidente che avendo adottato un piano microforato il raft è inevitabile. Strappando l'ABS questi cambia colore, diventando bianco nei punti di rottura. E' sufficiente che tu acquisti un Dremel Versatip (uno strumento appunto versatile a gas che può essere usato come saldatore, pirografo, riscaldatore etc.). Monti la punta cilindrica ad aria calda, lo accendi e lo passi per pochi secondi sul bottom. Tutti i puntini bianchi scompaiono e la superficie risulta perfetta. Più tardi aggiungerò delle foto. L'attrezzo costa circa 35€ ed è reperibile in qualsiasi bricocenter.
  16. @i3D Ciao, cerco di risponderti. CraftBot - Zortrax: In che senso quali differenze? Tecnicamente sono MOLTO differenti. Il telaio Zortrax è in duralluminio 3 mm., elettrosaldato e bonificato (un pezzo unico). Il telaio CraftBot è in lamiera d'acciaio, tagliato al laser e piegato. I microstep CraftBot sono 1:32, quelli Zortrax 1:128. L'architettura delle macchine è diversa, Zortax monta doppie guide per ciascun asse. La vite Z CraftBot è trapezoidale, 8mm, con boccola antifrizione, quella Zortrax è a ricircolo di sfere 12 mm con chiocciola precaricata. Il piano di lavoro è diverso (Zortrax microforato-CraftBot lamiera di alluminio), Zortrax ha una routine di calibrazione automatica e CraftBot no, il software è diverso (proprietario Zortrax, proprietario ma compatibile con altre macchine CraftBot), le temperature estrusore max sono 260° per CraftBot e 360° per Zortrax, etc. etc.). Se ti riferivi invece alla politica distributiva, ci sono alcune differenze, ma non mi è consentito divulgarle. e se quelle 5000 stampanti...Dell... etc.. Dell ha acquistato le macchine per uso interno, non per rivenderle. Da quanto ne so, le utilizzano in produzione (componenti interni notebook e PC). Il punto centrale della discussione è questo: è logico che un produttore punti a saturare il mercato, vendendo il più possibile. Ove ritenga che la sua rete di vendita non fosse in grado di raggiungere i livelli di assorbimento potenziale, cerca altre strade. E fin qui, etica a parte, ci siamo. Il problema si verifica quando il produttore deve aumentare i volumi per altre ragioni (es. eccessiva esposizione finanziaria, necessità di risorse per lo sviluppo di nuovi modelli etc.), e tenta di sovrasaturare il mercato, coinvolgendo nuovi canali di vendita. In questo caso, i rischi sono elevatissimi, poiché non soltanto il mercato può assorbire certi numeri e non di più, e perché l'unico risultato che si ottiene cercando forzature è quello di demolire la propria struttura di vendita esistente innescando le guerre di prezzi di cui sopra. Insomma, dal mio punto di vista l'apertura di nuovi canali è un'operazione delicatissima, che presuppone grandi competenze e una profonda esperienza del mercato. Difficilmente in una azienda giovane queste competenze sono maturate; in aggiunta, tutto il business 3D print è di per se giovane, non esistono riferimenti storici di operazioni del genere, e i pochi ai quali si può guardare appaiono decisamente negativi. Quindi due sono le cose: o questa operazione andava fatta per forza, o dimostra un approccio da un lato molto coraggioso, dall'altro pieno di incognite.
  17. @albo Ciao Albo, Ma dove hai acquistato la macchina? Nessun breve avviamento da parte del venditore? Comunque: - la stampa con layer 0,39 mm, come sottolinea giustamente I3D, non è assolutamente consigliata. Il rapporto massimo tra layer e diametro ugello è di 3/4. Usa (al massimo!) layer da 0,29 mm. - per le targhe con iscrizioni ove possibile è sempre preferibile una stampa verticale piuttosto che orizzontale. In orizzontale hai uno stepover di 0,4 mm (pari al diametro ugello), in verticale puoi arrivare a 0,09 (meno di un quarto), con grandi vantaggi in termini di risoluzione. Questo vale per tutte le stampanti FDM. - Non ho capito come intendevi "riprendere" il modello dopo un arresto. Questa cosa non è possibile. Se la macchina viene spenta, il modello riparte daccapo, con la stesura del raft. - Endstop: controlla che il perno di fine corsa sia montato. Potrebbe accadere, a causa di un trasporto problematico, che si sia svitato. - Le cinghie non possono "sgranare". Sono rinforzate con fili di acciaio all'interno. Potrebbe accadere che il motore perda passi qualora appunto il blocco di fine corsa non fosse montato. In questo caso, il microswitch non viene sollecitato. Basta rimontarlo.
  18. @i3D L'esclusiva territoriale è ormai da molto tempo considerata (forse a torto) qualcosa di fortemente anacronistico dai produttori, e molto raramente viene concessa. Da un punto di vista di equità, ove questo accade, il rivenditore "esclusivo" dovrebbe trattare a sua volta solo la marca in oggetto, e garantire un adeguato volume di vendita nella zona coperta. Ma appunto, nella maggior parte dei casi i due "contraenti" (produttore e rivenditore) cercano di cogliere tutte le opportunità di vendita possibili: il produttore, vendendo anche direttamente o attraverso la grande distribuzione, il rivenditore trattando anche altri marchi. La scelta di ridurre i vincoli reciproci in cambio della possibilità poter sfruttare tutti i possibili canali non sempre paga. Frequentemente porta (soprattutto in Italia) ad una guerra di prezzi con sconti esagerati. Questo nuoce all'immagine del prodotto. La prospettiva di poter acquistare tra una settimana ad un prezzo più basso frena gli acquisti. Le guerre di prezzi tendono inoltre a premiare rivenditori meno qualificati (che avendo investito meno in marketing, prevendita, formazione, assistenza si possono permettere di lavorare con marginalità minime). Nel tempo, i rivenditori che inizialmente avevano puntato su un certo marchio facendo investimenti (fiere, pubblicità etc.), vedendo che altri catturano clienti proponendo sconti che loro non possono permettersi, riducono l'impegno marketing, per non lavorare per altri. La conseguenza finale è un impoverimento dell'immagine del prodotto e una riduzione dei volumi di vendita complessivi. Generalmente, questo è il momento nel quale il produttore inizia a considerare la possibilità di una commercializzazione di massa attraverso la grande distribuzione, che può però comportare ulteriori frizioni rispetto alla rete di vendita.
  19. Stampanti attualmente in funzione: Zortrax M200 (5) Mankati XT FullScale Plus (2) Atom 2.0 Delta (2) CraftBot Plus (4) xBot 155 (4) Prusa I3 (1) Mendel 1.5 (1) Mendel 2.5 (1) ShareBot Kit Kiwi legno, 1mo modello (2) pezzi "da collezione" marchiati MakerBox ShareMind dalla casa.
  20. Devo dire che ce l'hai messa proprio tutta!
  21. ShareMind

    Ciao!

    Benvenuto nella comunità.
  22. Benvenuto nella comunità, Ciro.
  23. @Pondle Mi scuso, ma ho letto solo ora il tuo penultimo post, e in particolare il riferimento a ragazzi che non possono spendere grandi cifre. Questo è un argomento al quale sono particolarmente sensibile. Ho sempre sostenuto che un kit offre la migliore esperienza possibile di stampa 3D, anche se non necessariamente acquistando un kit si finisce per risparmiare. Chi è interessato ad esplorare le potenzialità di queste macchine più che alla stampa vera e propria può senz'altro percorrere questa strada. Chi non ha a disposizione tempo (in generale, i professionisti) può trovare modelli che offrono risultati garantiti e affidabilità anche con investimenti nell'insieme modesti. Quanto a cosa professionalmente si possa fare con queste macchine, nonostante alcuni limiti endemici (es. l'uso pressoché esclusivo di materiali plastici), la letteratura in merito è assai ampia. Recentemente ho stampato molti modelli per una clinica che compie importanti interventi di chirurgia maxillofacciale. Al di la dell'aspetto economico, l'impatto dell'impiego di stampanti 3D ha ridotto il tempo operatorio in alcuni casi anche del 90%, e contribuito a risolvere casi decisamente drammatici. Questa applicazione richiede precisione, assenza di postproduzione manuale che potrebbe influenzare le geometrie, tempi certi di consegna poiché un intervento non può essere rimandato perché la stampa si è staccata o deformata. Ecco, in questi casi non mi sarei sentito di usare un kit autocostruito, sebbene sia una cosa che mi diverte moltissimo e che con il dovuto impegno può permettere di costruire macchine anche eccellenti.
  24. @FabLab Padova No, sono fatte con stampanti a resina. Si parlava di qualità dei particolari, e ho chiesto un parere per capire la tua scala di valutazione. I modelli in basso sono fatti con una Zortrax (in HIPS e ABS), che non pretende di competere sul piano del microdettaglio, ma comunque se la cava per essere una FDM.
  25. @FabLab Padova Sul sito ShareBot non è presente nessuna categoria Premium Reseller. Trovo ESTREMAMENTE scorretto nei confronti di altri rivenditori dello stesso marchio autoattribuirsi una qualifica inesistente, soprattutto per chi scrive nei forum (fino a poco fa come FabLab) ed è così prodigo di "disinteressati" consigli di acquisto.
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