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alessino

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  1. Bellissimo!
  2. alessino

    XTC-3D

    Ciao, il test del prodotto e la recensione che trovi qua sul sito li ho fatti io, penso di poterti dare un po' di informazioni. Il prodotto è una resina bicomponente epossidica, simile a quelle che vengono usate per impregnare i tessuti di fibra di vetro e di carbonio per fare gli oggetti in composito. In commercio si possono trovare moltissime alternative, in teoria qualunque resina epoxy può andare bene, diciamo che questa ha il mix di densità e tempi di catalisi migliori per essere applicata a pennello anche in ambiente "casalingo". Ti dico questo perchè le resine epossidiche hanno una gamma di densità elevatissima, da quelle liquide come l'acqua a quelle dense come la marmellata e con tempi di catalisi che possono arrivare fino alle 24h e più. Alla fine smooth-on ha "cucinato" un prodotto che volendo esiste già, ma con gli ingredienti ottimali per renderlo facile all'uso. Inoltre in genere se ti rivogli a chi vende resine epoxy i quantitativi minimi sono piuttosto elevati, quindi anche se il prezzo al kg è minore per le quantità che servono per questi lavori non conviene...
  3. Ciao, io di lavoro faccio modelli e prop per collezionisti, ho una Sharebot NG e mi trovo molto bene. La macchina lavora quasi quotidianamente e non ho mai avuto problemi particolari. Sull'assitenza diretta non so dirti, proprio perchè non avendone avuto bisogno non li ho mai contattati, ma in fiera, quando sono stato al loro stand, mi sono sembrate persone disponibili. Sul discorso della risoluzione, non so cosa dovrai esattamente fare, ma appena inizierai a stampare ti renderai subito conto che i dati di targa, di qualunque macchina, sono solo un riferimento. Quello che cambia drasticamente il risultato della stampa sono gli stessi parametri che avrai già imparato a valutare con la CNC: come orientare il pezzo, come metterlo in macchina, come scomporlo per evitare sottosquadra o percorsi inutilmente complessi, etc...
  4. Perfetto, grazie mille! Ora avevo un'altra scheda identica (sempre Rumba) che aveva gli stessi driver, quelli con la PCB bianca e sembrano andare benone. Sai consigliarmi dove prenderli magari?
  5. Detto, fatto, risolto... smontati due driver da una vecchia prusa, sostituiti, ripartito tutto. Lunedì ordino un po' di drivers da tenere di scorta.
  6. Aggiornamento: sembra sia un problema di driver (dovrebbe essere un pololu a4988). Sostituendolo con quello di un altro asse l'estrusore ha iniziato a funzionare correttamente, mentre l'altro asse dava lo stesso problema, quindi dovrò sostituirlo. Ora il problema è che rimettendo il driver funzionante sull'asse originale (l'ho preso dallo Z) l'asse si muove in una sola direzione (scende e basta).
  7. Ciao, in buona sostanza mi si è presentato esattamente questo problema (c'è un video in questa discussione): http://www.stampa3d-forum.it/forum/topic/921-motore-estrusore-malfunzionante/ Il motore dell'estrusore non avanza ma fa un "click in avanti e uno indietro". Il problema si è presentato dopo una stampa (completata correttamente) e dopo un cambio filamento (completato correttamente). Appena iniziata la nuova stampa ho visto che il materiale depositato era molto disomogeneo e ho sentito che il motore ticchettava. Fa lo stesso problema anche senza filamento, quindi non è un problema di avanzamento o di blocco del materiale nell'estrusore. Se qualcuno ha suggerimenti ne sarei molto grato...
  8. Ciao! Se il budget non è un problema penso che con una Stratasys object500 dovresti trovarti bene. 240.000€ circa e via...
  9. Ciao Riccardo, magari potresti fornire qualche informazione in più su cos'hai in mente. Qua ci sono tanti professionisti in cerca di collaborazioni, c'è chi progetta le stampanti, chi le vende, chi le costruisce, chi si occupa di materiali e chi invece, come me, le usa per realizzare oggetti per la propria attività o per conto di terzi. Tu di cosa ti occuperesti?
  10. Quest'oggi, grazie a Ferba, vi proponiamo il nostro test della resina XTC-3D di Smooth-On, azienda americana che produce una gamma infinita di prodotti per la realizzazione di stampi, calchi e copie, molto utilizzati ed apprezzati nel mondo del modellismo, del cinema e degli effetti speciali e che ora si affaccia al mondo della stampa 3D con un nuovo prodotto per la rifinitura dei pezzi, chiamato XTC-3D. Tecnicamente l'XTC-3D è una resina eposiddica bicomponente, il che vuol dire che si tratta di due componenti separati che vanno mescolati assieme prima di essere utilizzati. Una volta pronto, il composto va applicato sul pezzo stampato, utilizzando un pennello e sfruttando la capacità di riempimento e la caratteristica di autolivellarsi di questo materiale, si prefigge di ridurre o addirittura eliminare completamente i segni della stampa dal pezzo. Preparazione del pezzo Come per tutte le altre lavorazioni, prima di iniziare il pezzo dev'essere pulito ed asciutto e soprattutto privo di polvere. Se volete potete dare una leggera carteggiata, ma l'XTC-3D ha ottime capacità di riempimento e di presa sulla plastica, quindi in genere non è necessario perdere troppo tempo nel preparare il pezzo. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/resina-XTC-3D-finitura-13.jpg Preparazione del composto Nella confezione, oltre ai contenitori dei due componenti ci sono anche un misurino, un applicatore in spugna e una spatola. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/resina-XTC-3D-finitura-15.jpg I due componenti vanno misurati e preparati accuratamente per evitare problemi in fase di applicazione e soprattutto in fase di catalisi. I due prodotti possono essere miscelati in proporzione 1:2 in volume o 42:100 in peso. Se decidete di misurare in volume consiglio di usare due siringhe graduate, mentre per misurare in peso è obbligatorio utilizzare una bilancia digitale capace di misurare almeno fino al decimo di grammo, visto che le quantità utilizzate sono minime (per il pezzo dell'esempio sono stati usati 4 grammi di resina, quindi 1.2 grammi di un componente e 2.8 grammi dell'altro). http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/resina-XTC-3D-finitura-16.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/resina-XTC-3D-finitura-18.jpg Una volta misurati i due composti vanno versati in un contenitore pulito e mescolati accuratamente. Raschiate più volte sia i bordi interni che il fondo del contenitore, per essere sicuri che i due composti siano completamente mischiati. Per semplificare la cosa utilizzate una paletta con la punta piatta e non arrotondata, in modo da riuscire a raschiare bene fondo e angoli. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/resina-XTC-3D-finitura-23.jpg Una volta mischiati i componenti iniziano a catalizzare e avete circa 20-25 minuti per applicarli prima che da liquidi inizino a diventare gelatinosi. Come tutti i composti epossidici anche questo risente della temperatura ambiente, accelerando i tempi di catalisi con l'aumentare della temperatura. Vista la velocità di indurimento della resina il mio consiglio è di preparare sempre una quantità minima di resina e di prepararne una seconda o terza quantità solo se necessaria. La resina è completamente trasparente, sia in fase di preparazione che una volta indurita, se volete può essere colorata con coloranti specifici, come ad esempio i pigmenti della linea SoStrong, sempre di Smooth-On. In questo esempio ho aggiunto una goccia di rosso SoStrong al composto per rendere più chiaro dove la resina viene applicata. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/resina-XTC-3D-finitura-22.jpg L'applicazione Per applicare il prodotto si può utilizzare la spatola in spugna della confezione o un normale pennello piatto sintetico. In ogni caso il prodotto va applicato in strati sottili, tirandolo in modo da evitare che si formino accumuli o gocce. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/resina-XTC-3D-finitura-19.jpg Già in fase di applicazione si può immediatamente notare la caratteristica della resina di autolivellarsi, andando a rimuovere in maniera automatica i segni lasciati in fase di stampa. Il processo di "tiratura" con il pennello deve continuare fino a che la resina non inizia ad avere la consistenza della gelatina, ripassando sulle zone dove si formano dei buchi o degli avvallamenti. Evitate l'errore di applicare troppo prodotto in una sola passata, perchè inevitabilmente si formerebbero delle zone di accumulo e dei "cordoni" di materiale. Piuttosto si può aspettare che il prodotto inizi la fase in cui da liquido inizia a diventare gel per applicare dove necessario un nuovo strato di resina liquida che si fonderà, livellandosi, con quella in fase di indurimento. Il processo di indurimento completo richiede circa 2 ore, a temperatura ambiente, tempo che può essere ridotto mettendo il pezzo vicino ad una fonte di calore moderato. Una volta indurita la resina può essere ulteriormente carteggiata, dipinta con colori acrilici o smalti o ricevere un altro strato di resina come ulteriore finitura. Questo è il pezzo dopo l'applicazione di un singolo strato di resina e 45 minuti di indurimento a 40° nell'apposito forno. http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/resina-XTC-3D-finitura-24.jpg http://www.stampa3d-forum.it/wp-content/uploads/2015/03/resina-XTC-3D-finitura-27.jpg Considerazioni varie sull'XTC-3D l'XTC-3D, come tutti i composti epossidici, è un prodotto che va considerato come potenzialmente tossico. Quindi, quando viene manipolato vanno sempre indossati guanti isolanti (gomma, vinile, nitrile, lattice) e va evitato ogni contatto con la pelle. Per lo stesso motivo le operazioni di miscelazione e applicazione vanno svolte in ambiente ben ventilato o meglio ancora indossando una maschera con filtri specifici (quindi non una mascherina anti-polvere). Una volta indurita la resina si stabilizza e diventa inodore e può essere manipolata senza particolari precauzioni. Le valutazioni sulla sicurezza tornano fondamentali se si decidesse di carteggiare il pezzo, per evitare di entrare in contatto o di inalare le polveri della resina. Alla fine dell'applicazione, i pennelli possono essere puliti con del normale acetone (quello da colorificio) fintanto che la resina è ancora non completamente catalizzata.
  11. Ciao, i service a cui mi sono rivolto prima di prendere una stampante mia (una Sharebot NG anch'io ) usavano il tempo come unità di misura e non i cm3, però si parlava di macchine SLS. So che degli amici studenti si sono rivolti ad un paio di negozi che stampano usando stampanti FDM e il trend è 10€/ora, ma non ho verificato di persona...
  12. Non mi ricordo più come funziona 3DStudio, ma in Blender c'è sempre la possibilità di "applicare" un modificatore, che quindi smette di essere una modifica parametrizzabile e diventa di fatto una modifica alla geometria del pezzo. In Blender se non applichi i modificatori in fase di esportazione STL, il file esportato è la geometria originale, quindi potenzialmente completamente diversa da quello che stai vedendo al momento a video...
  13. alessino

    Baymax

    Pezzo alla mano, senza disegni quotati, quindi calibro e via, direi tra le 2 e le 4 ore... Poi dipende dalla precisione richiesta, io mi riferisco ad un pezzo di qualità "ricambio per giocattolo"
  14. Sugli aspetti tecnici hanno scritto tutti e di tutto, quindi penso (almeno personalmente) che ci sia poco da aggiungere. Io invece vorrei soffermarmi su due aspetti più strategici: uno è il fatto che dietro al progetto ci siano i due tra i fondi d'investimento più potenti al mondo, Sequoia e Crystal Lake, che hanno di fatto incubato il progetto all'interno di un finanziamento da 41 milioni di dollari, senza far trapelare nulla di nulla fino al momento del lancio e l'altra che i creatori siano un fisico ed un chimico, figure professionali fin'ora non così coinvolte nel mondo della stampa 3D, dove l'approccio è sempre stato prettamente ingegneristico. Questi due fatti assieme, per riprendere un termine caro a Gibson, potrebbero configurare una "cuspide", uno di quei punti di singolarità che cambiano il corso di sviluppo di una tecnologia, visto che di fatto questa non è una evoluzione in termini di più veloce/più definito, ma una vera e propria riscrittura di come può essere prodotto un oggetto in maniera diversa da come è stato fatto fin'ora.
  15. Leggevo (purtroppo non ricordo dove per poter citare la fonte) che il tempo stimato è volutamente tenuto fuori, perchè è un dato che dipende troppo dalla stampante e quindi l'errore medio è superiore al 40%, piuttosto di dare un valore poco attendibile evitano.
  16. Io lo uso regolarmente e mi trovo benissimo. Più che il tempo di stampa (che sarebbe utilissimo, ma è sempre una stima piuttosto grossolana) a me manca la previsione del materiale utilizzato, che invece dovrebbe essere un dato più definito. Sapere in anticipo quanti grammi di materiale verranno usati potrebbe essere comodo per pianificare la rotazione delle bobine, quando iniziano ad esaurirsi...
  17. Ciao, fondamentalmente, per quanto ne sappia io, non ci sono limiti... nelle stampanti che ho visto,utilizzato e costruito fin'ora, i limiti erano imposti dalla dimensione del telaio e dalle dimensioni dell'oggetto da stampare, tant'è che nelle stampe di prova quando i fine corsa non funzionavano, i motori continuavano la loro corsa ad oltranza, con il rischio di spaccare tutto. Piuttosto, i problemi che vedo sono legati alle problematiche costruttive e strutturali, in un oggetto in cui la rigidità, il riposizionamento e l'assenza di vibrazioni sono fondamentali, l'aumento di dimensioni porta un'aumento della complessità a livello esponenziale. Lo so perchè l'ho visto assemblando delle semplici Prusa, farla grande il doppio non è due volte più difficile, ma comporta una serie di problemi molto maggiori, perchè tutte le tolleranze che hai nella versione "piccola" in quella grande si moltiplicano ed esplodono. L'altra valutazione è sull'utilizzo quotidiano dello strumento. Io stampo oggetti medio grandi (della dimensione di un casco da motociclismo), stampare un pezzo unico è un'opzione che ho abbandonato quasi subito, in favore della stampa scomposta delle parti. Se è vero che il tempo totale potrebbe essere identico (anzi, stampando più pezzi scomposti probabilmente è maggiore), posso controllare meglio il procedimento, eventualmente ristampando solo le parti uscite male o non perfette. Se stampassi sempre tutto il pezzo, basterebbe un problema (e possono capitare) al 90% di completamento del lavoro, dopo magari 10 o 15 ore di stampa, per dover buttare tutto e rifare da capo.
  18. alessino

    Sito stampa 3d tra privati

    www.3dhubs.com
  19. Io in genere, quando devo riprodurre un oggetto complesso da una foto, parto da zero con la modellazione, caricando la foto come "sfondo" nel mio programma di modellazione e in pratica "ricalco" l'oggetto... Ogni tanto leggo di programmi che in qualche maniera interpolano le immagini per realizzare dei modelli 3D, ma la qualità in genere è talmente bassa da non giustificarne l'utilizzo. Se le colonne presentano dei motivi particolari (ad esempio delle incisioni) a volte si può partire da un modello 3D nuovo semplificato, tipo un cilindro e poi usare le cosidette "displace maps" che applicano questi motivi derivandone la forma dai contrasti luce/ombra presenti nella foto. Poi una volta ottenuto un punto di partenza si ritoccano a mano le parti che richiedono aggiustamenti.
  20. Sisi, io uso da sempre la version sperimentale, ma mi sono sempre trovato bene (quella per Linux). Ora proverò sicuramente a scaricare i profili per Cura e gli do un occhiata, grazie!
  21. No, non serve... quando esporterai il pezzo per stamparlo, potrai dire a quanto corrisponde una unità di misura di Blender. Nel tuo caso sceglierai "1u = 1mm".
  22. Ciao, disegna un cubo, selezionalo con il tasto destro e premi il tasto "n", a destra si aprirà un menù, sotto la voce "dimensions" imposta le tre dimensioni che ti interessano.
  23. Ciao, io uso Slic3r da sempre... ogni versione è decisamente migliorativa rispetto alle precedenti e ora con l'anteprima 3D è anche molto accattivante Ci sono ancora piccoli bug ogni tanto, ad esempio un paio di versioni fa non aggiornava il raft se spostavi gli oggetti senza cambiare l'infill, quindi ti faceva il raft attorno alla posizione precedente dell'oggetto, ma in genere bastava dare un occhiata all'anteprima. Io uso i profili nativi forniti da Sharebot e ogni tanto inserisco qualche modifica, ma diciamo che in genere anche usando le impostazioni di base, va tutto bene al primo colpo. Una funzione che mi piacerebbe avesse e che invidio a Cura è la stima dei tempi e delle quantità di filamento utilizzate, è utile quando devi decidere le modalità di riempimento e di base, ma penso che a breve arriveranno anche queste... (magari ci sono già ma me le sono perse).
  24. Domanda da un miGlione di euro (con la G)... Diciamo che non è un software che premia la modalità "a tentativi", se hai qualche base di progettazione è meglio, altrimenti conviene armarsi di pazienza e partire dai tutorial base-base e poi progredire. Io venivo dal mondo autodesk/3dstudio e ho dovuto disimparare molte cose, però ora sono soddisfatto degli strumenti a disposizione...
  25. Ciao, io utilizzo Blender e FreeCad. In realtà con Blender da solo riesco a fare praticamente tutto quello che mi serve, FreeCad lo utilizzo solo se devo fare pezzi con tolleranze specifiche o con parecchi componenti da unire.
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