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invernomuto

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  1. Lo scopo non era quello di spaventare nessuno, ma bisogna essere consapevole dei pro e contro di ciascuna scelta. A mio avviso bisogna prima capire cosa si vuole stampare, poi scegliere la macchina più opportuna. Io al momento stampo molte miniature, la resina è l'unica soluzione, non ha tanto senso comprarsi una FDM. Per i fumi e il post produzione si trova una soluzione. Paradossalmente per la clip che hai linkato molto meglio una FDM di una resina, risoluzione a parte (che tanto NON serve per quell'oggetto). Di solito basta però un essiccatore e li recuperi. Per lo stoccaggio ci sono soluzioni (es, buste per sottovuoto). Ovviamente al netto di situazioni molto particolari.
  2. Ho visto tutte le sue prove, non ricordo però che cosa abbia provato 😄
  3. No, resina e plastica usata dalle FDM hanno caratteristiche diverse. Premesso che ignoro le proprietà delle resine "ABS-like", le resine UV tradizionali usate nelle stampe a resina hanno proprietà meccaniche diverse (resina forse più dura, ma più fragile). A mio avviso sono complementari, ci sono cose che non farei mai in resina, come ad esempio stampe di superfici piatte e squadrate, magari soggette a sollecitazioni meccaniche come la clip che hai linkato, mentre altre che non farei mai con una FDM (miniature dettagliate). Peraltro, ma immagino tu lo sappia, hanno una gestione del post stampa completamente diverso: per la FDM stampi, stacchi dal piatto e il pezzo è usabile (al limite devi carteggiare, ma è usabile), per la resina stampi, stacchi dal piatto, lavi con detergente, curi il pezzo, ecc. Il tutto con spargimento di odore in tutta la casa, utilizzo di salviette, guanti e protezioni varie perché la resina è tossica e va trattata con precauzione. Io ho una tavernetta in cui ho la stampante a resina, separata dal resto della casa, ma a volte l'odore risale comunque, nonostante porte chiuse e ventilazione forzata della stanza. In sintesi, non sostituirei alla leggera una FDM con una resina, specie se non hai idea di cosa vuoi stamparci, rischia di essere una rottura ancora maggiore della Geetech.
  4. Il mio problema con l'acqua o detergenti a base d'acqua è che diventano brodaglie inutilizzabili dopo 2-3 lavaggi. Io uso piccoli contenitori perché stampo pezzi abbastanza piccoli. Nell'alcool (rosa, da supermercato, pochi € per 5 litri) la resina rimane ben visibile e in fondo. Sopra l'alcool è sempre puro. Prendo le pinzette, ci agito bene il pezzo e con poche passate resta molto, molto pulito. Inoltre, basterebbe filtrarlo della resina che sedimenta sul fondo per avere il detergente sempre puro, se lo si ripone in un contenitore chiuso e non si lascia evaporare. Sento molti che usano l'alcool isopropilico con questo metodo, praticamente il liquido lo riutilizzano per n volte prima di cambiarlo. Non dovresti neppure smaltirlo, filtri la resina, la curi, la butti, e l'alcool ti torna nuovo. D'estate anche io, è il metodo migliore di cura per me. Ma qui al nord se aspettassi il sole in questo periodo starei a volte intere settimane senza curare.
  5. Condivido, io dopo aver imparato a usare la stampante cambio il nozzle ogni morte di papa. Se sono sporchi una passata con la spazzola di ferro a caldo e tornano usabili. L'uso corrente non li intacca più di tanto, almeno io non me ne accorgo. Da principiante, ammetto che qualche arata sul piatto in vetro l'ho fatta e il nozzle in alcuni casi si è proprio consumato. Beh, ma in quel caso ti prendi un bel nozzle in acciaio e sei tranquillo.
  6. Sì sono d'accordo, io al momento sto stampando un esercito in 6mm per cui in questo periodo la uso molto. Ti capisco comunque, quando fallisci è un casino, la roba rimane attaccata al fep e alla tanica e bisogna filtrare e ripartire da capo. Le condizioni qui a Torino non aiutano, è umido e freddo, devi tenere le finestre chiuse e ogni tanto l'odore risale, per quanto nella tavernetta io abbia una ventilazione forzata e riscaldamento da accendere alla bisogna. Ora sto provando una soluzione di un mobiletto autocostruito + filtri a carboni attivi + tappetino riscaldante, per limitare il problema. Rispetto alla FDM è molto più complicata. Non concepisco come si possa tenere in un locale non attrezzato e separato dalla casa. Fai tantissimi più rifiuti ogni stampa. Io con la resina vado molto "a periodi", sicuramente senza lockdown e smartworking sarebbe rimasto un bel soprammobile. La lavabile purtroppo non ti elimina i problemi di cui sopra, è solo meno puzzolente della resina normale (ma, anche qui, dipende dal produttore), rimangono però le stesse difficoltà scritte sopra: se fallisci devi pulire e filtrare, puzza comunque, è tossica, ecc ecc.
  7. Se a qualcuno interessa, ecco il mio piccolo confronto. Dopo le ultime prove (ca. 600-700ml di Plant Based grigia), sono tornato alla Water Washable. I pro della plant based sono rappresentati dall'odore abbastanza tollerabile (l'odore si sente, specie se si arriva da fuori, ma non è così fastidioso e mi pare- ma è soggettivo - meno pungente della lavabile) e il costo molto più basso (l'ultimo mezzo litro l'ho trovato a 17 euro spedito). Per i lavaggi uso alcool rosa da supermercato e, a parte qualche rara occasione, i pezzi vengono puliti, per cui nel mio caso la gestione non è più complessa rispetto alla lavabile in acqua (NB io uso l'alcool anche per questa). Per il resto è un gradino sotto la Water Washable. La plant based mi sembra meno densa e ho avuto una percentuale di fallimenti più elevata rispetto alla lavabile in acqua specie per piccoli oggetti con supporti leggeri. Devo mettere supporti più grandi o più fitti rispetto all'altra resina, pena un maggior numero di stampe fallite. Capite che se si stampano miniature da 6-10mm come nel mio caso, la questione diventa complessa. A me non interessa il colore perché passo il primer, ma segnalo anche che la plant based schiarisce di più della lavabile, in alcuni casi diventa un colore quasi avorio dal grigio di partenza. Finirò il residuo usandola solo per oggetti grandi, su posso abbondare con i supporti, per il resto torno alla lavabile.
  8. Al netto dell'evidente stringing che però manco io sono riuscito del tutto ad eliminare con il PETG, non mi sembra affatto una brutta stampa.
  9. Vabbé non mi stupisce allora si sia rotta, quella la guardi male e si spezza 😄
  10. E3D originali: Amazon Sono saliti di prezzo, io li avevo presi a meno (10 euro x 3), ora sono 3 x 15,60 euro spediti che ti arrivano in pochi gg. In alternativa Trianglelab: Aliexpress Come vedi 4 pezzi 14 e passa euro spediti dalla Cina, non vai tanto distante da Amazon ed E3D. PS Se non ricordo male Help3D aveva fatto una comparativa fra ugelli economici, era un video molto interessante.
  11. C'è molta differenza anche negli economici. Se li prendi su TriangleLab o simili, non li paghi il primo prezzo, contando la spedizione. Non stanno a 5 euro cad. come gli E3D (che, beninteso, è un ottimo prezzo) ma non costano neppure così poco. Su quelli ultraeconomici Aliexpress venduti un tanto al KG ho sperimentato/visto storie abbastanza agghiaccianti. Ugello con doppio foro (sic!), probabilmente causa errata lavorazione, ugello SENZA nessun foro, ugello già usato e consunto, ugelli di diametro sbagliati. Purtroppo in quelli "un tanto al Kg" rischi di trovarci un po' di tutto. La maggior parte sono perfettamente usabili, ma alcuni no, è d'obbligo una bella guardata prima di montarli. Dipende molto dal venditore e dal singolo lotto.
  12. Ma che materiale? Temperatura? Ad ogni modo esistono test per la retrazione molto validi, ora non li ho sottomano, ma si trovano facilmente (uno era stato anche presentato qui). Ad esempio c'è quello sulla pagina di Teaching tech per la calibrazione della stampante: https://teachingtechyt.github.io/calibration.html#retraction Per alcuni materiali un po' di stringing è quasi inevitabile (es il PETG), per il PLA se continui ad avere stringing forse è un problema di temperatura o di materiale (vecchio o umido).
  13. No, l'ho fatto all'inizio con la water washable ma alcool tutta la vita, i pezzi vengono meglio e nell'alcool la resina si sedimenta in basso, a differenza dell'acqua per piatti che diventa una schifezza indecente dopo pochi usi. Per questi pezzi ho usato classico alcool rosa, boh, li devo aver lavati male. Ad ogni modo con il primer tutto sembra ok, questa plant based non l'ho ancora inquadrata bene, alcune parti rimangono più chiare o lucide di altre. Ho ripreso altri 500ml perché su Amazon era in offerta a 17 euro spedita, vediamo come va, al momento preferisco la Water Washable, questa è una tacca sotto.
  14. Scusa, ma per quali pezzi la cianoacrilica non mantiene? La usi sui post cura, vero? Io la uso senza problemi, finora è la migiore soluzione trovata ed è quella che generalmente si usa per il modellismo. Mai provato la resina, sicuramente ottima alternativa è la bicomponente per casi particolari.
  15. Non è solo una questione di livellamento. Se hai due assi indipendenti, questi vanno inevitabilmente fuori sincronia prima o poi, a meno di non collegarli con una cinghia in modo che se ne muovi uno si muove pure l'altro. Con due motori e due driver separati (e una sonda) questo problema si risolve. Hai presente la prusa che si auto livella quando la accendi? Più o meno è la stessa cosa. Peraltro se non usi E1, si tratta solo di prendere un driver da pochi euro e rimappare E1 nel firmware. Discorso diverso se serve un doppio estrusore.
  16. Mi sembra ci sia la possibilità di avere sia Z1 e Z2 sullo stesso driver, usando il connettore sdoppiato, sia Z2 indipendente rimappando E1. Però vedo solo 4 dissipatori sui driver 🤔 PS Ovviamente devi intervenire sul firmware se decidi di usare E1 come Z2. PPS Ma non ti conviene a questo punto una SKR 1.4 o similare con TMC2209 (o similari) e firmware da zero?
  17. Se il valore del profilo di stampa è più lasco chissenefrega. Tanto a 10mm/s non ci andrai mai su Z durante una stampa. Il problema e quando, come nel tuo caso, hanno impostato un valore più conservativo del firmware, con Cura che non ti fa fare lo slicing. Quello va corretto, è probabilmente un errore.
  18. Non saprei risponderti perché non ho mai avuto stampanti con un singolo motore Z. Un doppio motore per Z (con due driver indipendenti ovviamente) e un Bltouch o simile permette però di attivare metodi di livellamento molto evoluti, tipo l'UBL con Z stepper auto align integrato. Di fatto ti allinea in automatico l'asse X rispetto al piatto e poi lo livella. Ti permette di avere un perfetto allineamento (automatico) fra asse X e Y della tua stampante. Io lo comprerei solo per quello, non ne posso fare a meno :D.
  19. Non è proprio una pappoccia, i pezzi sono ben formati. Solo che alcune parti sembrano curate molto bene, altre parti no. Parliamo di soldatini della dimensione di un'unghia o poco più, per cui è difficile essere più preciso.
  20. Come da tuo output, il feedrate max degli assi è limitato ai valori dell'M203. Per cui corretto quello che scrivi. In sintesi, è il profilo Cura ad essere troppo stringente. Perché? Il movimento di zeta è lentissimo, si muove di pochi decimi di mm al termine di ogni strato (di default credo che marlin metta 5mm/s ma devo verificare, io ho quel valore). Aumentare troppo la velocità e l'accelerazione di Z rischia di introdurre solo problemi. Se vuoi sperimentare credo sia possibile inserire nel GCODE iniziale un comando di M203 e giocare con velocità e accelerazioni senza toccare il firmware, però onestamente mi sembrano del tutto adeguate e non toccherei le velocità del produttore. Il problema è il profilo cura che non ha correttamente inserito quei valori.
  21. No ma che offensivo, ci mancherebbe. Io sono lungi dal passare per esperto, sono un novizio su questo campo. Si risolve o butto tutto?
  22. Non so, sto completando l'enclosure, ci metterò un filtro a carboni attivi decente e quel tappetino. Il vantaggio è che è una soluzione che costa una sciocchezza. Si ci ho pensato anche io, in teoria è una cosa molto semplice da realizzare, però preferisco l'enclosure anche per un migliore contenimento dei fumi.
  23. Io ho stampato con 17 gradi. Una soluzione molto economica è comprarsi un tappetino riscaldato per rettili e inserirla in una scatola di cartone / altro enclosure.
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